Per la prima volta nella storia, l’Iran ha attaccato direttamente Israele. Lo ha fatto lanciando uno sciame di missili e droni che, secondo Israele, sono stati “quasi tutti” intercettati. Pare infatti che una base dell’IDF nel sud del paese sia stata colpita, senza però provocare morti. Al di là dei danni effettivi causati dall’attacco, alcune cose sono chiare:
1) L’Iran ha avuto il coraggio di fare quello che molti pensavano non avrebbe mai fatto: attaccare Israele in modo diretto, invece di usare gli Hezbollah del Libano per farlo.
2) Israele è stata in grado di difendersi, ma solo con l’aiuto tecnico militare degli americani. E’ stato infatto lo stesso Biden a dichiarare che Israele ha respinto l’attacco “con l’aiuto degli Stati Uniti”.
3) Joe Biden ha anche dichiarato che “gli Stati Uniti non parteciperanno ad azioni offensive cotro l’Iran”.
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di Agata Iacono
Da questa parte del "mondo democratico occidentale", molti di noi si dibattono tra rabbia e la sensazione drammatica di impotenza nell'assistere allo sterminio in diretta di un intero popolo.
A volte questo senso di frustrazione si trasforma in disagio somatizzato, in depressione (parlo per me e per gli amici e compagni con cui mi confronto ogni giorno). In altri casi, invece, rischia di generare reazioni di autoconservazione fatalista, ricerca del deus ex machina, rimozione.
Eppure qualcosa si muove. Qualcosa possiamo fare. Una piccola goccia insistente sta scavando la roccia.
McDonald's è costretta a riacquistare il franchising israeliano. L'azienda si riprenderà 225 punti vendita dopo che il franchising è diventato un punto di riferimento per le proteste contro il genocidio del popolo palestinese. La catena di fast food è stata oggetto di boicottaggio, soprattutto dopo la dichiarazione di aver fornito pasti gratuiti ai militari israeliani dal 7 ottobre.
Il problema delle visite mediche, ormai impossibili da prenotare, è forse la piaga più evidente del nostro fallimentare sistema sanitario.
Da molti anni ormai chi si rivolge ad una struttura pubblica con la richiesta di una vista medica si sente rispondere “fra tre mesi”, “fra sei mesi”, oppure addirittura “riprovi più avanti, perchè non abbiamo date disponibili”.
Questo naturalmente non è casuale: è il risultato di una lenta e cinica manovra di distruzione del nostro sistema pubblico, operata con la complicità di tutti i recenti governi, per favorire progressivamente la sanità privata.
Mentre infatti chi vuole fare una TAC a spese dello stato deve aspettare sei mesi o un anno, se si rivolge ad una struttura privata scopre che con 100 o 200 euro la può fare immediatamente. Peccato che quel cittadino abbia già pagato le tasse, per cui la TAC gli spetterebbe di diritto, senza dover pagare più niente.
Come dice il proverbio, il tempo è galantuomo. Con il tempo tutte le bugie vengono a galla, tutti i torti vengono riconosciuti, tutti gli inganni vengono smascherati.
Ma ci vuole, appunto, del tempo. Il tempo necessario per abituare la gente all’idea di essere stata ingannata. Bisogna dirglielo piano piano, introducendo i concetti in modo soft, senza traumatizzarli. E quale modo migliore per fare questo che non la fiction cinematografica, dove realtà e finzione si confondono in maniera così impercettibile che l’una può essere fatta passare per l’altra, e viceversa?
Potremmo quasi parlare di una “filiera” del vaccino, basandoci sulla sconcertante teoria – suffragata da dati statistici – di un allevatore americano. Sì, perché i vaccini a mRNA contro il Covid-19 verrebbero somministrati nel bestiame. “Per ucciderci”, precisa l’allevatore. Costui, nel video rilanciato da Il Giornale d’Italia (l’unica testata che se ne è occupata) rivela programmi segreti di vaccinazione che hanno provocato morti e reazioni avverse gravi negli animali trasformati per il consumo di carne da parte della popolazione americana. Le statistiche sui vaccini mRNA negli animali vivi sembrano dargli ragione: “Ci sono 525 maiali, è stato iniettato loro un vaccino Covid a mRNA – spiega l’uomo – e dopo 21 giorni le statistiche erano queste: 25 di loro sono morti. Altri 55 sono diventati così anoressici da essere vicini alla morte. Poi, 20 di loro soffrivano di zoppia, infine 12 di loro sono morti e altri 25 hanno mostrato sintomi prossimi alla morte”. Ne consegue che il 30% di questo campione è morto o mostra sintomi di morte imminente. È importantissimo ribadire, ancora una volta, che stiamo parlando degli animali destinati alla tavola.
di Pepe Escobar
Mentre l'Organizzazione del Terrore dell'Atlantico del Nord de facto festeggia il suo 75° compleanno, portando il motto di Lord Ismay a vette sempre più elevate ("tenere dentro gli americani, fuori i russi e sotto i tedeschi"), quella spessa lastra di "Norwegian Wood" [legno norvegese] che si spaccia per Segretario Generale se ne esce con un'allegra "iniziativa" per creare un fondo da 100 miliardi di euro per armare l'Ucraina nei prossimi cinque anni.
Traduzione per quanto riguarda il fronte cruciale dello scontro NATO-Russia: uscita parziale dell'Egemone – già ossessionato dalla Prossima Guerra Eterna, contro la Cina; entra in scena l'accozzaglia di chihuahua europei straccioni e deindustrializzati, tutti profondamente indebitati e la maggior parte impantanati nella recessione.
Qualche QI superiore alla media della temperatura ambiente nel quartier generale della NATO a Haren, a Bruxelles, ha avuto la sfacciataggine di chiedersi come si possa trovare una tale fortuna, dato che la NATO non ha alcuna leva per raccogliere fondi tra gli Stati membri.
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Nell'arco di pochi minuti, Youtube ha già censurato il video. Se volete farlo girare, questo è il link diretto:
https://www.youtube.com/watch?v=It_l1A8JRaI
Grazie.
In un solo giorno, il regime di Tel Aviv si è macchiato di una violazione massima delle Convenzioni di Vienna che rappresenta un vero e proprio atto di guerra - il bombardamento del consolato dell'Iran sul territorio sovrano siriano - e poi ha colpito il convoglio dove viaggiavano gli operatori umanitari di un'associazione, la World Central Kitchen, impegnata a fornire aiuto ad una popolazione allo stremo. Per chi non conoscesse lo stato della popolazione di Gaza in questo momento, le valutazioni dell’ICP (classificazione integrata delle fasi di sicurezza alimentare), ha recentemente rilevato "come il 70% degli abitanti di Gaza nel nord (circa 210.000 persone) si trovano ad affrontare la Fase 5 dell’insicurezza alimentare, cioè la catastrofe.
Lo stato americano della Louisiana vuole evitare ogni ingerenza, nel proprio futuro, da parte dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, da parte delle Nazioni Unite, e da parte del World Economic Forum di Klaus Schwab.
Nei giorni scorsi, due senatori repubblicani della Louisiana, Thomas Pressley e Valarie Hodges, e la deputata Kathy Edmonson (anch’essa repubblicana), hanno presentato una proposta di legge il cui scopo dichiarato è di “impedire l’esercizio della giurisdizione da parte di alcune organizzazioni internazionali, e di prevenire l’uso di comunicazioni da parte di certe organizzazioni internazionali come base d’azione nello Stato della Louisiana”.
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