di Attilio Folliero
Una caricatura di Enzo Apicella per ricordare le dimissioni da Presidente della Repubblica di Giorgio Napolitano. Apicella lo definisce il peggior presidente italiano. Non sappiamo chi sia veramente il peggiore (è un compito arduo perchè in fondo quasi tutti i presidenti italiani meritano tale onorevole titolo), ma indubbiamente Napolitano è tra i favoriti.
Da sempre al servizio dei poteri forti e delle classi dominanti, l'ex fascista (iscritto al GUF, Gruppo Universitario Fascista), l'ex comunista (iscritto al Partito Comunista Italiano, l'unico "comunista" amatissimo dagli statunitensi), l'ex democratico (Partito Democratico), l'ex prete (così era soprannominato) a 90 anni suonati (è nato il 25 giugno del 1925) va in pensione. [...]
Ora che su Parigi è calato il sipario, possiamo provare a fare un paio di riflessioni.
1 - Domenica Renzi, Rajoy, Merkel, Cameron e Hollande si incontreranno a Parigi. Ne uscirà certamente un qualche accordo fra i maggiori stati europei "per contrastare il terrorismo". Naturalmente, non faranno nulla che possa servire veramente a contrastare un'eventuale terrorismo - anche perché loro sanno meglio di noi quale sia la matrice reale di questo "terrorismo". Ma vorranno certamente dare l'impressione che "l'Europa è unita nel combattere il terrorismo", perché questo è il messaggio che in questo momento fa comodo a tutti loro. Prepariamoci all'ennesima messinscena.
2 - Sul fatto che i due assassini di Parigi siano stati identificati grazie alla carta d'identità "dimenticata" in macchina, si sono già espressi in modo efficace i nostri utenti nel precedente articolo. Non c'è bisogno di aggiungere nulla, se non forse il fatto che anche i "terroristi pakistani" degli attentati di Londra del 2005 furono identificati grazie alla carta d'identità contenuta nello zainetto di uno di loro. Insomma, fare il poliziotto oggi è diventato facile: basta saper leggere un indirizzo su una carta di identità, e la medaglia è garantita.
3 - Dai vari telegiornali di oggi è venuto fuori che gli attentatori di Parigi erano molto ben conosciuti ai servizi francesi, e quindi molti si domandano come mai costoro abbiano potuto agire in piena libertà, ...
Se io fossi Marine Le Pen, mi augurerei di tutto cuore un attentato come quello che è successo oggi a Parigi. Due uomini incappucciati che hanno massacrato 11 persone mentre urlavano "vendicheremo il Profeta" mi tornerebbero estremamente utili per portare avanti la mia campagna elettorale, basata sulla xenofobia e sulla Islamofobia in particolare.
Se io fossi un sionista, mi augurerei di tutto cuore un attentato come quello che è successo oggi a Parigi. Due uomini incappucciati che hanno massacrato 11 persone mentre urlavano "vendicheremo il Profeta" mi tornerebbero certamente utili per riaffermare il concetto che l'Islam è una religione violenta, abominevole, e che per questo motivo tutti i musulmani sono dei nemici della pace e della democrazia.
Se io fossi Francois Hollande mi augurerei di tutto cuore ...
di Filippo Ongaro
Quando si parla di malattie è pratica comune e antica fare le corna o qualche altro gesto scaramantico meno elegante. Ricerche scientifiche che ci ricordano che ammalarsi ha a che fare anche con una buona dose di sfortuna risultano quindi piuttosto superflue.
Ma ora una ricerca pubblicata sulla prestigiosissima rivista Science , sostiene addirittura che il 65% dei tumori sia frutto del caso e che lo stile di vita c’entri molto poco.
La notizia dello studio sta facendo rapidamente il giro del mondo (con interpretazioni più o meno accurate) e rischia di avere un effetto devastante sulla fragile mente dell’essere umano che associa stile di vita sano a sacrificio e che non aspetta altro che sentirsi dire che non vale la pena cambiare modo di vivere. Le conclusioni dei ricercatori suonano come musica per le orecchie di chi di prevenzione non vuol sentire parlare: puntiamo su terapie efficaci e diagnosi precoce invece che perdere tempo con la prevenzione, ci dicono.
Facciamo subito due premesse: prima di tutto una correlazione tra due fenomeni non significa affatto una relazione di causa effetto. Poi ogni volta che viene pubblicato uno studio se ne parla come se automaticamente smentisse tutto ciò che è stato pubblicato prima. Non esiste invece alcuna relazione cronologica tra le ricerche. Uno studio pubblicato oggi non smentisce affatto uno studio pubblicato ieri o dieci anni prima. Si tratta semplicemente di ricerche che giungono a conclusioni diverse, ...
Ieri Claudio Messora ha messo online il "Discorso della Rete 2014" di fine anno. Per raccogliere i contributi delle centinaia di utenti che hanno partecipato, Messora ha utilizzato una piattaforma di libero accesso chiamata Etherpad. Per oltre una settimana gli utenti hanno lavorato ai contenuti, modificandoli e integrandoli in continuazione, finchè ne è uscito il discorso che potete ascoltare qui di seguito. Ecco come Messora lo ha presentato sul suo sito Byoblu:
Questo discorso è stato scritto dagli utenti della Rete, in maniera collaborativa. Senza nessuna supervisione centrale. Rappresenta un esperimento di interazione libera e di democrazia informativa diretta. Io mi limito a leggerlo, come portavoce. Senza assumere nessuna posizione rispetto ai suoi contenuti. Simbolicamente, il “Discorso della Rete 2014″ rappresenta ciò che la Rete vuole dire agli italiani. Buon ascolto. Claudio Messora.
IL TESTO DEL MESSAGGIO:
Cittadini, Italiane e italiani, anche il 2014 si è concluso.
E’ con profonda cordialità che gli utenti della rete vi porgono i più vivi auguri di un buon anno nuovo, possibilmente migliore di quello precedente. Questo discorso di fine anno è in contrapposizione con quello di Re Giorgio I, per tutti quelli che non si sentono rappresentati da lui. Ci sarebbe tanto da dire ma, come avrete modo di ascoltare, ci sono alcuni temi sui quali è doveroso soffermarsi, come le politiche del lavoro, lo stato sociale, l’euro, i partiti, la democrazia e la deriva autoritaria del sistema economico-finanziario sovraordinato a tutto ciò che sta attentando alla nostra libertà. [...]
Oggi, 1° gennaio 2015, ho passato una giornata orribile.
Inizialmente, ho voluto attribuire il mio malumore al discorso di ieri sera di Giorgio Napolitano: un discorso talmente vuoto, talmente insignificante, talmente irritante per la sua pochezza da far pensare ad una sofisticata ed intenzionale presa per il culo.
Ma poi mi sono reso conto che da lui non avrei dovuto aspettarmi niente di diverso, per cui non potevo certamente usare il discorso del presidente come capro espiatorio per il mio malumore.
Ho pensato allora che la colpa fosse del discorso di Beppe Grillo: il famoso "controdiscorso" di fine anno, tanto annunciato e tanto atteso, che avrebbe dovuto fare pelo e contropelo alla versione istituzionale della nostra realtà, e che invece si è rivelato ancora più vuoto, insignificante e inutile di quello di Napolitano.
Ma poi mi sono reso conto che anche da Beppe Grillo non avrei dovuto aspettarmi niente di diverso. Ormai lui il suo percorso lo ha fatto, le cose che doveva dire le ha dette, e la strada da seguire ce l'ha indicata. Non è quindi giusto aspettarsi che arrivi ancora da lui quella luce che dovrebbe guidarci verso un futuro migliore.
Dopo ore di amari rimasticamenti, ho finalmente capito la natura del mio malessere: è la triste realizzazione che gli italiani sembrano ormai aver accettato la situazione attuale ...
Come sarà il 2015?
Invitiamo gli utenti a fare delle previsioni sull'anno che viene.
Che cosa succederà nella politica italiana? Chi sarà il nuovo presidente della repubblica? Il governo Renzi arriverà a fine anno? Ci saranno elezioni anticipate? Berlusconi tornerà in pista? Ci sarà una spaccatura nella sinistra? (Altro...) E che cosa non succederà, invece, fra le cose che dovrebbero succedere?
Che cosa succederà in politica estera? Come si evolverà la crisi fra Occidente e Russia? Quali altri potenziali focolai potranno esplodere in vere e proprie crisi internazionali? La Grecia uscirà dall'Euro? (Altro...) E che cosa non succederà, invece, fra le cose che dovrebbero succedere?
Wildcard: riesci a prevedere un evento particolare, del tutto inaspettato, che caratterizzerà le cronache del prossimo anno?
(Chi le azzecca tutte vince una iscrizione gratuita al CICAP e una cena con Piero Angela).
di Bycho
Con questo titolo, nella prima metà del secolo scorso, il dottor John Henry Tilden dava alle stampe un libricino che, indagato e sperimentato oggi, dovrebbe regalare non pochi grattacapi a mal dissuasi lettori, esperti luminari e guaritori di qualsivoglia estrazione.
Persona integerrima, "scienziato" coscienzioso e dissidente per vocazione, Tilden ha riportato in poche pagine il significato più profondo di quello che dovrebbe essere l'indirizzo di indagine per chiunque volesse oggi provare a comprendere cosa significa stare in salute, ancor prima che doversi dimenare nell'oggettiva giustezza del diventar malati.
Non che abbia scoperto nulla di nuovo sotto il sole, ma è a lui dovuto il merito di aver nuovamente acceso i riflettori in epoca recente su verità sperimentate e dimenticate troppo spesso nella storia dell'uomo. Quell'uomo che sapeva già ai tempi di Ippocrate e di Pitagora, ma anche fra gli antichi Egizi e chi li ha preceduti a ritroso sino agli albori dei tempi umani.
La valida medicina è oggi chiusa in un cantuccio con pretesti troppo colpevolmente offensivi finanche nei confronti degli stessi pretestuosi, prima ancora che in quelli dei meritevoli ricercatori e di tutti i mancati, semicolpevoli fruitori. E' la stessa medicina che oggi possiede etichette quali alternativa, naturale, facoltativa et similia, che un tempo veniva considerata l'unica arte medica degna di tale nome.
Se volessimo ora trovare ciò che potrebbe e dovrebbe essere prepotentemente facoltativo, ...
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