I servizi segreti statunitensi ritengono che le truppe ucraine non riusciranno a rompere le linee di difesa dell'esercito russo. Lo ha affermato il giornalista americano premio Pulitzer Seymour Hersh nel suo ultimo scritto.
"Ci sono elementi significativi nella comunità dell'intelligence statunitense, sulla base di rapporti sul campo e di intelligence tecnica, che credono che l'esercito ucraino demoralizzato abbia rinunciato alla possibilità di superare le linee di difesa russe a tre livelli, pesantemente minate", ha spiegato il giornalista sulla sua pagina sulla piattaforma Substack.
Hersh ha anche sottolineato che gli ucraini hanno rifiutato l’idea di tentare di impadronirsi della Crimea e delle quattro nuove regioni della Russia.
Mentana è pure razzista? Incontrato da due attivisti a Parma, sentite cosa ha avuto il coraggio di dire.
Penso di non essere l’unico ad essere rimasto profondamente colpito dalla tragedia di Caselle. L’idea che un aereo della pattuglia acrobatica si schianti al decollo, e vada a colpire casualmente un’auto di passaggio, che si trovava proprio in quel momento sulla traiettoria dello schianto, ha qualcosa di sconcertante. Tutti noi avremo pensato “bastava che passasse cinque secondi prima, oppure cinque secondi dopo, e non sarebbe successo nulla di grave”.
E invece, l’auto è passata PROPRIO in quel momento.
Ho provato ad immaginare gli ultimi quindici minuti prima della tragedia, “sincronizzando” mentalmente su uno split-screen (uno schermo diviso a metà) le azioni del pilota da un lato, e quelle della sfortunata famiglia dall’altro.
Siamo a –15 minuti dal momento X. Sullo schermo di sinistra vediamo il pilota che sale la scaletta dell’aereo e si sistema nel suo sedile. Sullo schermo di destra, il padre apre la portiera posteriore dell’auto, e sistema la bambina nel suo seggiolino.
A sinistra, il pilota si allaccia le cinture di sicurezza, a destra il padre allaccia la cintura di sicurezza della bambina. Contemporaneamente, si sentono i due “clack” delle cinture che si chiudono.
Un popolare programma di Al-Jazeera ha fatto luce sull'influenza del governo israeliano sulle politiche di censura di Meta riguardanti l'occupazione della Palestina e i crimini contro il popolo palestinese.
Poco dopo la messa in onda del programma di Al-Jazeera, Facebook ha cancellato senza preavviso l'account personale del presentatore del programma, il giornalista palestinese Tamer Almisshal.
Il programma “What is Hidden is Greater” ha dimostrato il preoccupante rapporto tra il gigante dei social media e il governo israeliano, creando due account Facebook per pubblicare notizie su Israele e Palestina, uno in arabo e uno in ebraico. Il programma ha quindi monitorato il modo in cui Facebook trattava i post su ciascun account.
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I cinque fatti che giustificano l'impeachment di Biden - di Jonathan Turley
Con l’avvio di un’indagine di impeachment questa settimana, la Camera dei Rappresentanti sta spostando lo scandalo di corruzione di Biden al più alto livello di indagine costituzionale. Dopo l’ostruzionismo da parte dei Biden e delle agenzie federali che indagavano su varie accuse, la mossa di un’inchiesta della Camera era attesa se non inevitabile .
Come previsto, molti democratici della Camera – che hanno messo sotto accusa Donald Trump dopo una sola udienza presso la commissione Giustizia della Camera, sulla base della sua telefonata al presidente ucraino – si oppongono a qualsiasi indagine del genere sul presidente Biden. I repubblicani alla Camera avrebbero potuto scegliere di rinunciare a qualsiasi udienza e utilizzare quello che ho definito un “ impeachment istantaneo ”, come fece l’allora presidente della Camera Nancy Pelosi (D-Calif.) con il secondo impeachment di Trump nel gennaio 2021.
Quello che sta succedendo in questo giorni sul fronte immigrazione è inaccettabile. Che ci sia o meno dietro la regia del PD – come sostiene Salvini – è evidente il disegno di mettere l’Italia in difficoltà quando c’è un governo di destra.
Inoltre, lo schiaffo palese di Germania e Francia, che chiudono le frontiere invece di aiutarci, sommato alle parole derisorie della Von der Leyen, che ci racconta che “stiamo tutti lavorando per una soluzione comune”, dimostrano una volta per tutte che il termine “Unione Europea” è solo una formula di comodo, che serve a controllare economicamente le varie nazioni. Ma di “unione” in questa formula c’è ben poco.
Io, come italiano, mi sento profondamente preso in giro dall’attuale situazione, e non credo di essere l’unico.
Ricordate il famoso ritornello dei debunkers, rispetto a tutte le grandi cospirazioni della storia? “Se davvero ci fossa stata una cospirazione così grande – dicono sempre tutti in coro – prima o poi qualcuno, magari in punto di morte, avrebbe parlato”.
Di solto questa argomentazione riesce a convincere le menti più deboli, che si accontentano di questo pseudo-ragionamento per tranquillizzarsi e per riconfermare che “il mondo è un posto pulito e meraviglioso, dove non esistono i complotti.” E dormirono tutti felici e contenti.
Il problema (per i debunkers) nasce quando qualcuno, magari appunto prima di morire, decide finalmente di liberarsi di quel fardello di verità che si era portato dentro per così tanti anni.
E’ il caso di Paul Landis, oggi 88enne, che all’epoca dei fatti era un agente dei servizi segreti incaricato di proteggere la First Lady, Jaqueline Kennedy.
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