La situazione in Israele è in continua evoluzione, ed è ancora troppo presto per provare a trarre delle conclusioni. Una cosa però sta emergendo dal dibattito in corso: sempre più esperti – soprattutti militari – si domandano come sia stato possibile che una operazione militare così ben organizzata sia completamente sfuggita agli uomini del Mossad. Come è noto infatti, i servizi israeliani hanno decine e decine di infiltrati nella struttura di Hamas. Diventa quindi difficile pensare che l’attacco di oggi - che necessitava di una laboriosa ed accurata preparazione - sia arrivato come una completa sorpresa per Israele.
Forse siamo di fronte al classico caso di LIHOP, la nota formula che significa “Let it happen on purpose”, ovvero lasciare intenzionalmente che qualcosa accada. In modo, ovviamente, da poter poi gestire l’immancabile reazione militare con le mani libere, e con il supporto dell’intera opinione pubblica occidentale.
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La Russia sta lavorando per ricostruire la propria economia, continuando nel contempo l'operazione speciale in Ucraina e difendendo le proprie tradizioni, la propria cultura e il proprio popolo", ha dichiarato il Presidente Vladimir Putin rispondendo alle domande di Fyodor Lukyanov, moderatore di una sessione plenaria del Valdai Discussion Club, e dei partecipanti all'incontro. La TASS ha raccolto le principali osservazioni di Putin.
Sull'economia russa
"Finora l'abbiamo gestita bene e ho motivo di credere che continueremo così anche in futuro". "È iniziata una ricostruzione naturale dell'economia", come era avvenuto in seguito all'embargo alimentare del 2014.
A differenza dell'Europa, il reddito reale disponibile dei russi sta crescendo nonostante l'aumento delle spese per la difesa e la sicurezza. La Russia sta abbandonando "l'evanescente mercato europeo", aumentando "la sua presenza sui mercati in crescita di altre parti del mondo, compresa l'Asia".
La paura come sistema di governo e una pianificazione dell’emergenza finalizzata solo a tutelare chi dovrà dirigerla si stanno rivelando in tutta la loro gravità in questi giorni nei Campi flegrei e a Napoli dove, da decenni, si pretende di affrontare una emergenza (quale bradisismo e conseguenti terremoti che prefigurano una situazione di elevata indeterminatezza) esclusivamente con uno (sgangherato) Piano di evacuazione. Il risultato è un continuo stato di ansia (che potrebbe determinare, come è stato nell’emergenza bradisismo 1983, l’insorgere di numerose malattie psicosomatiche) e produrre lo scatenamento del panico, come quello verificatosi lo scorso 2 ottobre, che per mera fortuna non ha determinato morti e feriti gravi. Ma potrebbe esserci una pianificazione e gestione dell’emergenza diversa da quella attuale? Una pianificazione e gestione simile a quella di non pochi paesi caratterizzati da rischio vulcanico. Che sia vicina agli interessi della gente e non serva soltanto ad incensare istituzioni quali Dipartimento alla protezione civile, INGV, Regione Campania... Che non serva soltanto ad alimentare un fiume di inutili consulenze. Nel testo che segue un lungo documento redatto da Francesco Santoianni che ha lavorato per quarant’anni nella protezione civile (occupandosi di Pianificazione dell’emergenza e comunicazione alla popolazione in situazioni di crisi) e che dal 1996 sta chiedendo per l’area vesuviana e per i Campi flegrei un piano di emergenza degno di questo nome.
di Francesco Santoianni
“Un milione di morti se si sveglia il Vesuvio!”, “Campi Flegrei: una imminente catastrofe?”, “Napoli: nella morsa di due vulcani”… sono questi i titoli che periodicamente troneggiano sui giornali e TV per denunciare un rischio che non ha eguali al mondo. Nonostante ciò, da 23 anni (ventitre anni!) un reale (ma su questo termine ci ritorniamo) Piano di Protezione civile per l’area vesuviana e per l’area flegrea attende ancora di essere redatto, mentre per quello per l’isola di Ischia, siamo ancora all’Anno Zero.
Il delitto perfetto avviene quando l’assassino non solo se la cava e resta impunito, ma viene addirittura elevato ad un ruolo superiore, quasi eroico, in modo da renderlo inattaccabile di fronte ad ogni possibile futura indagine.
Prendi un famoso banchiere centrale – diciamo uno che abbia dato inizio alla svendita del patrimonio nazionale, per far contenti i suoi amici della City, e abbia portato l'Italia nella trappola dell'euro – e poi lo fai diventare addirittura presidente della repubblica. Questa investitura lo mette automaticamente al riparo da ogni critica futura. Se qualcuno un giorno si azzardasse ad accusarlo di aver dato inizio alla rovina dell’Italia, la risposta sarebbe: “Ma come? Se lo hanno fatto addirittura presidente della Repubblica!”
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Ve lo ricordate quando la gente chiedeva alla NASA di rispondere alle accuse di aver falsato i viaggi lunari del 69-72? La loro risposta altezzosa di solito era “Non abbiamo nessun bisogno di rispondere. Noi sappiamo che ci siamo andati”.
Ebbene, questo atteggiamento dall’alto in basso non deve aver sortito gli effetti sperati, perchè per i prossimi viaggi di Artemis la NASA ha fatto addirittura un accordo preventivo con una società hi-tech per dimostrare che – almeno questa volta – ci andranno davvero.
Evidentemente la coda di paglia, a furia di bruciare, è arrivata troppo vicina alle chiappe, e quindi i dirigenti odierni della NASA vogliono assicurarsi di non dover subire la stessa sorte dei loro predecessori.
Ma come faranno a “dimostrare” che questa volta sulla Luna ci vanno davvero?
Un recente post di un utente suggerisce di ridare a luogocomune un ruolo più operativo, e non soltanto di discussione e riflessione. Ripubblico il post in questione, poi alla fine vi dico cosa suggerisco di fare.
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In molti vecchi post, di tutt'altro argomento, avevo ogni tanto buttato giù l'idea di approfittare del canale per creare una lista di azioni concrete da intraprendere, o persone da contattare per situazioni difficili che potevano capitare ad ognuno di noi.
Mi spiego. Qualcuno di noi si trova un famigliare o lui stesso con il cancro? Mettiamo una pagina ben definita con nomi e cognomi, luoghi, sostanze alternative che hanno già aiutato altri in quella situazione.
di Alberto Medici
Voi che ci chiamavate complottisti, quando dicevamo che non era un vaccino, e che non poteva essere stato prodotto e testato così velocemente, e che ci sarebbero stati effetti collaterali,
Adesso che vedete la strage di atleti, l'esplosione di morti improvvise e di patologie mortali come i tumori, riconoscete che avevamo ragione?
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Voi che ci chiamavate complottisti, quando dicevamo che esiste un piano per la riduzione mondiale, e che il cosiddetto "vaccino" sarebbe stato funzionale a questo,
Adesso che vedete i picchi di mortalità e la riduzione delle nascite (1 milione di nati in meno nella sola Europa nel 2022), riconoscete che avevamo ragione?
Il presidente dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite (UNGA) ha approvato oggi la dichiarazione non vincolante delle Nazioni Unite sulla prevenzione, preparazione e risposta alla pandemia (PPPR), pur senza il voto dell’intera assemblea e nonostante le obiezioni di 11 nazioni.
I critici hanno definito la dichiarazione - che mira a creare un’autorità pandemica globale con il potere di imporre blocchi, vaccinazioni universali e censura della ‘disinformazione’ – come “ipocrita” e “sconvolgente”.
Per chi l’ha proposta invece, la dichiarazione è un passo fondamentale verso il coordinamento globale nella prevenzione delle pandemie e nella salute pubblica.
Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, l’attuale situazione “rappresenta un’opportunità… per prevenire e prepararsi alle pandemie e alle loro conseguenze, utilizzando un approccio che coinvolga tutti i settori governativi”.
Leggi tutto: Gaza-Israele: una classica LIHOP?