di Massimo Fini e Marco Travaglio
Pubblicato su La Voce del Ribelle.
Con l’annuncio di Silvio Berlusconi di voler cambiare la Costituzione a colpi di maggioranza si è giunti al culmine di un’escalation, iniziata tre lustri fa, che porta dritto e di filato a una dittatura di un solo uomo che farebbe invidia a un generale birmano.
Da un punto di vista formale la cosa è legittima. La nostra Carta prevede, all’articolo 138, i meccanismi per modificare le norme costituzionali. Ma farlo a colpi di maggioranza lede i fondamenti stessi della liberal-democrazia che è un sistema nato per tutelare innanzitutto le minoranze (la maggioranza si tutela già da sola) e che, come ricordava Stuart Mill, uno dei padri nobili di questo sistema, deve porre dei limiti al consenso popolare. Altrimenti col potere assoluto del consenso popolare si potrebbe decidere, legittimamente dal punto di vista formale, che tutti quelli che si chiamano Bianchi vanno fucilati. Ma la Costituzione non ha abolito la pena di morte? Che importa? Si cambia la Costituzione. Col consenso popolare. Elementare Watson. Senza contare che a noi la Costituzione del 1948 va bene così, e non si vede un solo motivo per stravolgerla (altra cosa è qualche ritocco sporadico per aggiornarla).
Com’è possibile che in una democrazia si sia giunti a questo punto? Non fermando Berlusconi sul bagnasciuga, permettendogli, passo dopo passo, illiberalità e illegalità sempre più gravi. Prima il duopolio Rai-Fininvest (poi Mediaset) che è il contrario di un assetto liberal-liberista perché ammazza la concorrenza e in un settore, quello dei media televisivi, ...
Di SMU
Se gli americani hanno l’undici settembre, noi abbiamo il 12 dicembre, ovvero la ricorrenza della strage di Piazza Fontana, esordio del cosiddetto periodo degli anni di piombo.
Esiste in proposito un interessante volumetto intitolato “La Strage di stato, controinchiesta”, che è possibile consultare anche on-line.
La contro-inchiesta è quella svolta da un gruppo di persone indipendenti, all’indomani delle bombe del 12 dicembre 1969, e mostra come in soli cinque mesi dei cittadini qualunque siano riusciti a ricostruire le fila di una trama che oggi, a distanza di quasi quarant’anni, il Potere dichiara ancora essere “oscura”.
Eppure i fatti, i precedenti e i presupposti sono sempre stati sotto gli occhi di chi li volesse vedere (esattamente come nel caso dell’11 settembre).
Il libro è scritto con linguaggio semplice e comprensibile, e l’invito per tutti è a leggerlo per intero. In ogni caso, è interessante portare l’attenzione su uno dei personaggi più citati dal libro, Mario Merlino, che risulta essere probabilmente il personaggio-chiave di tutta la faccenda.
Se si consuilta la sua biografia su Wikipedia, si noterà che è vagamente accennato il suo passato di militante di estrema destra, e si parla di una sua successiva conversione all’anarchia, e dell’adesione al gruppo anarchico 22 marzo, di cui faceva parte anche Valpreda.
Leggendo invece la sua biografia su Anarchopedia, che compare anche nel libro stesso, ...
Chi (come me) aveva criticato il nuovo Papa, vedendo in lui una reincarnazione del Concilio di Trento, dovrebbe fare oggi un passo indietro, e riconoscere che Joseph Ratzinger, se non proprio un “innovatore”, è almeno un raffinato pensatore, che si sta rapidamente armonizzando con le esigenze del nuovo millennio.
In occasione della Giornata Mondiale per la Pace, ieri Benedetto 16 ha dichiarato che «la "attuale crisi alimentare che mette a repentaglio il soddisfacimento dei bisogni di base" nasce "non tanto da insufficienza di cibo" quanto da "fenomeni speculativi" e da "carenza di un assetto di istituzioni politiche ed economiche in grado di fronteggiare le necessità e le emergenze"».
In altre parole, il Papa sembra suggerire che vi sia cibo sufficiente per tutti, nel mondo, ma che qualcuno speculi sul mercato dei prodotti alimentari, arricchendosi alle spalle degli altri. E’ una curiosa interpretazione della realtà, peraltro anticipata in qualche modo dallo stesso Vangelo cristiano, quando parlava dei cosiddetti Peccati Capitali (lussuria, gola, avarizia…).
Nella sua pubblica denuncia, il Papa si è addirittura spinto a suggerire una certa correlazione fra la mancanza di cibo e lo stato miserevole in cui si trova chi ne risente, quando ha detto che «la "malnutrizione provoca gravi danni psicofisi[ci] alle popolazioni", privando molti delle "energie per uscire, senza speciali aiuti, dalla loro situazione di povertà"»
In altre parole, se non mangi, non riesci nemmeno a lavorare per guadagnarti un pezzo di pane.
Erano anni che aspettavamo un papa del genere, …
Strana mossa, quella degli Stati Uniti, che mandano a Roma il generale Petraeus per chiedere rinforzi militari in Afghanistan.
Nel mondo di una volta erano i politici a prendere certe decisioni, ed è a quello scopo, fra gli altri, che furono inventati i ministri degli esteri: la Rice (o chi per essa), passava casualmente da Roma, prendeva da parte il nostro D’Alema (o chi per esso), e gli “consigliava vivamente” come e dove mandare i militari che le servivano.
Ai nostri politici restava l’ingrato compito di inventare per il popolo una balla accettabile – “missioni di pace” resta per ora la più grandiosa - per non doversi sentir dire che erano dei guerrafondai al servizio di sua maestà imperiale.
Ora invece arriva direttamente il generale, sudato e ansimante dal campo di battaglia, come se chiedesse “Oh, ragazzi, non è che per caso vi avanzano un paio di jeep? Ho i soldati imbottigliati in un canalone, e mi servono altri mezzi di trasporto per gli ufficiali della base”.
Poi magari passa anche dalla locale caserma, per vedere se può farsi prestare qualche scatolone di bombe a mano. (“No - gli risponde il cuoco – quelle le abbiamo finite, però abbiamo appena fatto un ragù da leccarsi i baffi. Se vuole portarsene via un pentolone…”).
E’ davvero curiosa questa scelta, che scavalca le più classiche procedure internazionali, …
Il generale Hamid Gul, ex capo dei servizi pakistani ISI, ha riferito ieri alla CNN che sia gli attacchi di Mumbai sia l’undici settembre sono state entrambe operazioni pilotate all’interno del sistema ("inside jobs"), con grande dispiacere dell’ospite e luminare del CFR Fareed Zakaria, il quale ha detto agli spettatori che le opinioni di Gul sono «assolutamente errate e completamente screditate».
«Quando si esamina l’intero spettro delle possibilità su chi può averlo commesso, allora ci si accorge che quello del Samjhauta Express* era un caso simile, per il quale furono accusati i servizi pakistani ISI. Ma si è scoperto che erano gli stessi militanti hindu ad aver ucciso 68 passeggeri di quel treno, e che era un lavoro pilotato dall’interno». ha detto Gul. «Ora il colonnello Srikant Purohit, ...
(Se il filmato "zoppica", mettetelo in pausa per 30 secondi, e poi riprendete la visione).
DOWNLOAD: Su Arcoiris.TV si può scaricare la versione in alta definizione (5 GB). Oppure qui trovate sia il Torrent che il link a una copia da 700 Mb. Il DVD è acquistabile QUI.
”I padroni del mondo” non è un classico film sugli UFO, ma un film che cerca di comprendere il motivo per cui tutte le informazioni mai raccolte fino ad oggi sugli UFO ci vengano tenute nascoste dai militari del Pentagono.
E’ forse trovando questa risposta che si può trovare anche quella sull’esistenza o meno di esseri provenienti da altri pianeti, e sulle loro eventuali intenzioni.
Il film presenta tutti i più classici casi della storia, da Roswell fino ai recenti avvistamenti di massa di Stephenville, che vengono analizzati nell’ottica di una ingerenza militare intesa a nascondere sistematicamente le informazioni relative a ciascun caso.
Si scopre così una modalità di comportamento precisa e costante, ...
Che succede in Italia? Unico caso in Europa, secondo i nuovi dati Eurostat la diffusione di internet nelle famiglie diminuisce. Mentre la tv italiana impera, secondo un recente rapporto inglese.
di Antonello Angius
Con la parola “declino” e con l’espressione “perdita di competitività” nelle società e nelle economie globalizzate in genere ci si riferisce a una crescita inferiore a quella degli altri, non a un vero e proprio arretramento. Ma può succedere anche questo. Pochi mesi dopo la comparsa su giornali esteri (Times, Newsweek) di articoli ironici, conditi con una punta di invidia esibita, sulla scarsa diffusione di internet in Italia, paese nel quale i ritmi quotidiani sarebbero scanditi dalle conversazioni negli antichi selciati delle “piazzas” piuttosto che dai mouse, arriva ora l’ultimo bollettino di Eurostat del 2 dicembre 2008 a tradurre voci e tendenze in numeri: nel primo quadrimestre del 2008 la percentuale di famiglie italiane che usa internet è passata dal 43 al 42 % rispetto a un anno prima.
Un dato umiliante per il nostro paese, perché siamo messi meglio solo di Romania, Bulgaria e Grecia (che però avanzano, non indietreggiano). E va detto che le statistiche Istat differiscono da quelle Eurostat in peggio: nel 2007 l’indice di diffusione di internet nelle famiglie per l’Istat è stato del 38,8% (rispetto al 43% Eurostat). La Sardegna (secondo l’Istat) è peraltro fra le Regioni meno disastrate, ...
Carol Rosin è la fondatrice dell’Istituto per la Sicurezza e la Cooperazione nello Spazio, che si adopera per un utilizzo civile, basato sulla cooperazione internazionale, delle più moderne tecnologie spaziali.
Carol Rosin è anche membro del “Disclosure Project”, l’organizzazione che denuncia al mondo la corsa all’ armamento spaziale (“Scudo Stellare”) come assolutamente inutile e pericolosa da un lato, ed estremamente lucrativa dall’altro.
Nella presentazione ufficale del Disclosure Project, avvenuta al National Press Club nel 2001, Carol Rosin ha raccontato che Wehrner Von Braun le diede, poco prima di morire, alcune informazioni dal contenuto decisamente profetico.
Già nel ’74 von Braun sosteneva che, pur di ottenere i finanziamenti necessari a sviluppare lo scudo stellare, la elite militare americana sarebbe ricorsa alla minaccia di nemici artificiali, che sarebbero stati, nell’ordine: l’impero sovietico (allora esistente), il terrorismo, gli stati canaglia, gli asteroidi, e infine gli alieni veri e propri.
I primi tre si sono tutti verificati, …
di Marco Cedolin
A Valley Stream, un sobborgo di New York è accaduto qualcosa che nella sua drammaticità rappresenta per molti versi la sublimazione del consumo per il consumo, così come lo vorrebbero i “timonieri” che ci governano attraverso esortazioni a consumare sempre di più, comunque di più, anche se per farlo saremo costretti ad indebitarci sempre più, fino al momento in cui le banche ci porteranno via la casa e la macchina insieme agli oggetti dei nostri acquisti e all’ottimismo che ci aveva indotto ad acquistare bulimicamente.
A Valley Stream lo scorso venerdì, quello che segue il giorno del Ringraziamento e tradizionalmente viene chiamato “Black friday” (in quanto inaugura il periodo degli acquisti natalizi e porta le casse dei commercianti ad uscire dal rosso) l’orgia del consumo, favorita anche dai fortissimi sconti praticati per attirare la clientela in un momento di crisi, ha raggiunto livelli mai sperimentati prima neppure negli Stati Uniti.
Venerdì alle 4,55 del mattino, quando la notte era ancora fonda ed in cielo tremolavano le stelle, circa 2000 persone si sono ritrovate assiepate dinanzi all’ingresso di un ipermercato della catena Wal – Mart, …
Basta risalire di un paio di settimane, nelle notizie che riguardano il Pakistan, per trovare l’annuncio degli attentati di Mumbai fra le righe di questo articolo della Reuters, nel quale il capo della CIA Hayden diceva: "Il fatto che Al-Quaeda operi dalle zone tribali protette del Pakistan rimane il maggiore e più chiaro pericolo per la sicurezza degli Stati Uniti”, e poi aggiungeva che “gli Stati Uniti si sentono frustrati dall’incapacità dei pakistani di eliminare i militanti”.
A conferma del prevedibile “gioco di sponda”, il Daily Times di Islamabad ieri titolava: “L’India guarda male il Pakistan”. [“India gives Pakistan a dirty look”].
La Press Trust of India [equivalente della nostra ANSA] nel riportare il titolo commentava: “Nel mettere in guardia dal gioco delle colpe sugli attacchi terroristici di Mumbai, i media pakistani hanno detto venerdì che Islamabad non va ritenuta responsabile del massacro nel centro finanziario indiano, e che il processo di pace [fra i due paesi] non deve essere lasciato deragliare. Il quotidiano pakistano ha aggiunto che India e Pakistan fronteggiano la stessa minaccia terroristica, e dovrebbero mettere a punto una strategia di coperazione”.
Contro chi, il Daily News non lo ha specificato. E i giornalisti indiani hanno saggiamente evitato di domandarselo.
“Le investigazioni in corso – concludeva l’articolo - hanno rivelato che alcuni attacchi terroristici, ...
di Marco Cedolin
La distanza fra la politica ed i cittadini continua a farsi sempre più siderale, probabilmente dipende dal fatto che gli uomini politici una volta assurti agli sfarzi delle logge del potere hanno in tutta fretta dimenticato come vivono le persone normali o più semplicemente è da imputare al fatto che la politica ha ormai raggiunto un tale livello di autoreferenzialità da avere perso ogni residuo contatto con il mondo reale.
Sul finire di questo freddo novembre, mentre già le festività natalizie s’intravedono all’orizzonte ed i governi occidentali continuano a regalare miliardi alle banche (da sempre le aziende con più alta redditività al mondo) mentre si propongono di fare altrettanto con la disastrata industria automobilistica, seguendo le orme di quel vero simbolo del mercato liberista che sono gli Stati Uniti, anche in Italia il governo è in piena attività. Si è appena provveduto a donare Alitalia alla cordata d’imprenditori di rapina capeggiata da Colaninno, ma il vero obiettivo è costituito dal fronteggiare la crisi finanziaria e rinfocolare i consumi di Natale che sembrano in procinto di essere fagocitati dalla recessione.
Dopo il disastro della scuola di Rivoli, il cui soffitto è crollato in testa agli studenti, …
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