TERZO "ULTIMATUM"
(Nei commenti: a proposito della colpa dei giornalisti)
17.07.04 - Un terzo comunicato arabico di minacce – ma questo curiosamente non reperibile – sarebbe stato emesso nelle ultime ore da chi non vuole che l’Italia proceda verso il futuro che ormai ha indicato con chiarezza di aver scelto.
Al proposito, vorrei raccontare un caso, avvenuto durante il rapimento Moro, che forse non tutti ricordano (1978). A circa metà della vicenda, arrivò alla stampa il famoso “settimo comunicato” delle cosiddette “BR”. Diceva che lo statista era stato ucciso, e che i suo corpo sarebbe stato trovato sui fondali del Lago della Duchessa (un laghetto di montagna, al tempo ghiacciato). Ma mentre l’Italia tratteneva il fiato, e gli occhi di tutti erano puntati sui palombari che setacciavano il fondo del lago, qualcuno cominciava ad accorgersi che in quel comunicato c’era qualcosa di strano: non c’era la stella a cinque punte (oppure era capovolta, non mi ricordo), la mano dello scrivente ....
(I commenti di questo articolo proseguono in quello sopra)
Ecco la pagina del nuovo "ultimatum di AlQueda," segnalata da Vincenzo,
che abbiamo riprodotto qui come appariva sul sito originale. Non si
tratta del file originale, che era pieno di porcherie di ogni tipo (e
che fra l'altro non si lasciava salvare troppo facilmente), ma del puro
testo, ricopiato dallo schermo e riprodotto più o meno con gli
stessi colori e la stessa impaginazione con cui appariva sul sito
originale.
In cambio della "disinfezione", vi lascio la patata bollente di
iniziare voi per primi i commenti su questo curioso pezzo di ideologia
"transnazionale".
UN CHENEY DI TROPPO?
15.07.04 - Circola da qualche giorno a Washington una voce che vorrebbe una grossa faida in corso nel partito repubblicano, sulla permanenza o meno di Cheney nel ticket elettorale di Novembre. In effetti, i sondaggi oggi danno per Bush un’indice di gradimento del 39%, mentre il vice-presidente non si porta a casa più del 21% per cento delle simpatie.
A furia di esibire un’arroganza politica vista raramente a questi livelli, è chiaro che in qualche modo il vero ruolo di Cheney....
THINK DIFFERENT? A CHI?
(Aggiunto in coda l'articolo "DOSTALGIA")
Prendo spunto da un commento scherzoso fatto da uno di noi, per buttare là una provocazione sull’argomento Mac contro PC. Ovvero Sony contro JVC, Guelfi contro Ghibellini, elite contro massa. Oppure, come amano dire “loro”, “think different”.
Sono infatti più di quindici anni che io soffro silenziosamente, di umiliazione in umiliazione, ogni volta che incontro un amico che usa il MacIntosh: "Ah, ma tu vai ancora col PC? Ah ah ah... (Dio, quella risatina!). Ma tu noi sai cos’è Mac.... ma tu non hai idea della differenza... per la grafica è tutta un'altra cosa.... e poi è così intuitivo... non c’è bisogno di sapere tutti quei comandi del DOS... lì hai tutto a portata di mano sul desktop... basta che fai click e lui ha già capito tutto quello che tu vuoi fare..."
Finchè venne il giorno, non molto lontano, in cui mia moglie - in una famiglia dove si conservano come reliquie anche i Commodore 64 a pistoni - decise che a tutti i costi...
LE SQUADRE SONO FATTE
Alla fine Kerry ha optato per Edwards come suo “running mate” alle presidenziali. Lo ha annunciato ieri mattina a Pittsburgh, in Pennsylvania, dopo aver creato una intelligente tensione sull’argomento, che gli ha consentito di essere al centro dell’attenzione dei vari network per tutta la giornata. Difficilmente poteva fare una scelta migliore, e senza dubbio è stata molto meditata. Lo stesso concorrente che gli aveva dato il maggior filo da torcere durante le primarie, è stato selezionato da una lista di venticinque papabili, tra cui spiccavano nomi di rilievo come quello dell’onnipresente Hilary Clinton, o del leader democratico Dick Gephardt. Una scelta intelligente poichè che gli consente di ricompattare la base elettorale, in vista di una campagna lunga e difficile, e soprattutto di guadagnare i consensi in alcuni stati-chiave del Sud, dove la vittoria tra Kerry e Bush sarà decisa da una manciata di voti.
Nato in South Carolina, ed eletto per la prima volta senatore nel North Carolina, Edwards è un uomo che non fa nulla per mascherare il suo caratterisctico accento del Sud. Può così compensare quel difetto genetico-culturale che non rende troppo gradito John Kerry, ricco "lord" del New England, ad un popolo che non elegge un presidente nordista dall’epoca di Kennedy. Troppo raffinato, troppo colto, ....
09.06.04 - Quello che è accaduto ieri era tanto prevedibile
quanto è imperdonabile. La corte internazionale dell’ONU ha stabilito che
il muro di confine israeliano è illegale (e ci ha messo pure 5
mesi per farlo), e Israele ha già appoggiato la mano sul gomito,
dicendo apertamente al mondo che se ne fotte della sentenza, e che non
solo il muro rimarrà, ma che la sua costruzione
continuerà come previsto.
Mentre i signori Berlusconi, Blair, Bush & company devono essere
così impegnati a portare nei paesi arabici la loro versione
personale della democrazia, che non si sono nemmeno accorti che quella
vera, quella internazionale – l’unica che è ancora in grado di
dare al mondo una vivibilità accettabile – è stata
definitivamente calpestata.
Eppure il verdetto dell’Aja non è certo di quelli difficli da interpretare:
The construction and its associated regime is contrary to international law;
La costruzione [del muro] ed il regime [di controllo] che la accompagna sono contrari alle leggi internazionali.
Israel is under obligation to cease construction and dismantle the wall;
Israele ha l’obbligo di fermare la costruzione e di smantellare ciò che è già stato costruito. (...)
04.07.04 - In una ridondanza quasi nauseante di nazionalismo da
confezione, è stata posata oggi la prima pietra (un sassolino di
granito di oltre 20 tonnellate) che marca l’inizio della ricostruzione
delle Twin Towers di New York. Data non scelta a caso, ovviamente,
essendo il 4 di Luglio la festa nazionale americana dell’ indipendenza.
Il sindaco Bloomberg – una specie di ectoplasma che ogni tanto si
materializza davanti ai suoi concittadini - ha voluto comunque
ricordare al mondo quello che nessuno sospettava, e cioè che “la
causa della libertà non verrà mai sconfitta da nessuno”,
mentre la stessa dicitura nel granito diceva “per onorare e ricordare
tutti coloro che hanno perso la vita l’undici settembre 2001, e come
tributo all’inestinguibile spirito della libertà”. E proprio
perchè il significato dell’operazione non sfuggisse nemmeno agli
scoiattoli di Battery Park, la torre principale, la cui forma
stilizzata è quella della Statua della Libertà, si
chiamerà - ebbene sì - Freedom Tower, Torre della
Libertà.
L’unico però che di libertà ne ha avuto molto poca, in
tutto questo, è stato David Libeskind, l’architetto che due anni
fa ......
CATTURATO KHALED AL-HARBI, il 37° BRACCIO DESTRO DI BIN LADEN
13.07.04 - Forse Al-Queda ha voluto un pò strafare, ingrandendosi su scala mondiale come se fosse una multinazionale di conigli col tovagliolo in testa. La loro coordinazione internazionale infatti comincia ora a traballare: mentre bin Laden lancia il suo terrificante ultimatum all’Europa – e all’Italia in particolare – in Arabia Saudita il governo lancia a sua volta un ultimatum ai terroristi, offrendo pene leggere a quelli che si consegnassero entro e non oltre i tre giorni alle autorità.
E così, indeciso su quale ultimatum fosse più credibile, il temibilissimo Khaled Al-Harbi – ennesimo “braccio destro di bin Laden” - ha scelto ...
Analizzando la scrittura del comunicato "islamico"contro l'Italia,
scopriamo curiose analogie con il famoso caso delle lettere all’anthrax.
(Quando il sito è stato attaccato, stavo scrivendo questo
articolo. Nel frattempo la notizia pare essersi molto sgonfiata, ma
siccome per ora non ho altro...).
09.07.04 - E’ dai tempi delle Brigate Rosse che coloro che scrivono
comunicati “per conto terzi” – coloro che inventano il nemico - si
dannano come matti per riuscire ad immedesimarsi nella testa di persone
che non esistono, ma poi dimenticano clamorosamente la regola
fondamentale per un qualunque pezzo che si voglia ritenere genuino: il
rapporto forma-contenuto.
Nel nostro caso più recente, le minacce “arabiche” all’Italia,
abbiamo un comunicato che sarebbe stato tradotto dall’arabo in
italiano, da qualcuno che chiaramente italiano non lo è. I
frequenti errori di ortografia lo dimostrano, quanto i richiami ad
Allah suggeriscono...
Leggi tutto: TERZO "ULTIMATUM"