E' IL CAPITALISMO IL VERO COLPEVOLE DEL BLACK-OUTdi Massimo Mazzucco
Prima l'emergenza, poi accuse e controaccuse, ora infine, lentamente, emerge la verità.
Quando è saltata la corrente a Manhattan, il novanta per cento della gente ha subito pensato ad un attacco terroristico. Ma pare che pochissimi abbiano perso la calma. Condizionati evidentemente dall'imprinting indelebile dell'11 Settembre, i newyorkesi si sono messi diligentemente ad aiutarsi l'un l'altro, a prestarsi cellulari, a tirare fuori passeggeri dal subway, a soccorrere da porta a porta donne incinte o vecchietti che ansimavano senza più aria condizionata.
Intanto i media si chiedevano come avesse potuto succedere una catastrofe di tali dimensioni. Qualcuno sosteneva che un fulmine avesse colpito una centrale in Canada, nella zona dei Grandi Laghi. Ma il Canada negava, dicendo che era stato invece un incendio nella centrale ConEd, nello stato di NY, a scatenare il tutto. Pochi minuti dopo Con-Ed smentiva anch'essa, ed additava a sua volta le linee in direzione dell'Ohio, come causa prima di quell'effetto-domino che ha messo in ginocchio tutto il Nord-Est americano - 50 milioni di persone, un'intera Italia - nel giro di pochi minuti.
E già all'alba del giorno dopo, nel furibondo duello di accuse fra repubblicani e democratici...
[lib align=left]1060849086.jpg[/img]
Sofisticata operazione internazionale, o dozzinale bufala d'Agosto?di Massimo Mazzucco[color=FF9900](Per chi avesse già letto l'articolo, c'è un interessante AGGIORNAMENTO in coda!)[/color]
Il titolo sparava forte, su tutte le maggiori testate americane: "Complotto terroristico sventato dall' FBI!" "Intendevano abbattere aereo con lanciamissili a spalla!" "FBI e agenti russi collaborano con successo contro il terrorismo islamico" e via su questo tono, in un misto sempre più sconcertante di emergenza effettiva e di autocompiacimento al limite del sospetto.
Poi uno comincia a leggere, e alla prima tornata si accorge di non aver capito assolutamente niente. Rilegge allora con più calma...
[lib align=left]total2.jpg[/img]
E ADESSO, CARO ARNOLD?di Massimo Mazzucco
Un personaggio grosso quanto dieci Terminator ha deciso di far sentire tutto il peso della sua perdurante popolarità nella bagarre del recall californiano.
A dimostrazione che il problema non è Davis, ma il controllo della California in vista delle elezioni presidenziali del prossimo anno, si è scomodato nientedimeno che l'ex presidente Clinton, che raramente fa sentire in pubblico la sua voce a favore di qualcuno, e quando lo fa richiama attenzione come nessun attore di Hollywood potrà mai sognarsi.
Pare che Davis si sia sentito di continuo, con Clinton, nei giorni scorsi, e che ogni volta che arrivava la telefonata di Billy....
TOTAL RECALL: dalla Lewinsky a Schwartznegger, un vizio che non passa maidi Massimo Mazzucco
Pur di liberarsi di Clinton, i falchi repubblicani avevano rispolverato qualche anno fa l'impeachment, una opzione che la costituzione prevede in realtà solo per casi di alto tradimento o gravissime irregolarità da parte del presidente. (E che era stato usato infatti una sola volta nella storia, contro uno dei primissimi presidenti, anche lui sopravvissuto al processo come Clinton, nonostante le accuse ben più gravi).
Hanno poi forzato di nuovo la costituzione, con una sentenza della (maggioranza repubblicana della) Corte Suprema - nella controversa elezione di Bush - che nessuno è ancora riuscito ad interpretare decentemente. E oggi mostrano di non perdere nè pelo nè vizio, tirando fuori contro il governatore della California Gray Davis il "Gubernatorial Recall", anche questa un'opzione prevista dalla costituzione di molti stati (il governatore, in ciascuno stato, equivale più o meno al presidente della nazione) per casi simili a quelli dell'impeachment. Ma non certo per la disastrata economia locale, che è invece il capo d'imputazione principale contro Davis...
[lib align=left]alquedr.jpg[/img]
ALQUEDA STA TORNANDO!
Rientrate dalle vacanze, tappatevi in casa e non parlate con nessuno
di Massimo Mazzucco
30 Luglio 2003. Adesso che è ufficiale, adesso che lo sanno tutti, non possiamo più nasconderci dietro a un dito: AlQueda è tornata, AlQueda colpirà, e colpirà duro anche da noi. E non abbiamo neppure tanto tempo a disposizione, per mettere a posto le nostre cosucce, prima che la maledizione della mezzaluna si abbatta impietosa su ombrelloni, canotti e ghiacciate al pistacchio delle nostre strameritate vacanze.
Come ci conferma l'autorevolissimo Corriere modello biscione, si tratterà probabilmente di "un commando di cinque uomini pronto a dirottare un aereo passeggeri. Quattro le aree a rischio di attacco organizzato: la costa orientale degli Stati Uniti, l’Australia, la Gran Bretagna e l'Italia". Vale a dire, senza tanti giri di parole, i 4 "coalizzati" che hanno invaso l'Iraq. (E i polacchi, scusate? Ci sono anche loro giù, almeno una ventina, perchè non debbono tremare un pò anche loro? "Perchè tanto in Polonia le vacanze non le fanno comunque", suggerisce gelido mio cugino dalla stanza accanto)....
Le scommesse anche sugli attentati. Paga il Pentagono di Massimo Mazzucco
A dover sempre ripetere "questo non è un film, è la realtà in cui viviamo", sembra di diventare petulanti e noiosi oltre il limite, ma non si può non fare questa premessa nello scrivere ciò che segue.
Una delle ultime idee dei falchi di Washington, per tenere continuamente sulla corda l'intera nazione (in modo da non poter mai guardare con un pò di calma alle porcherie che stanno facendo) è stata definita "ripugnante" e "grottesca" sia dai democratici compatti, che da molti degli stessi repubblicani: si tratta di una vera e propria borsa virtuale, on-line, con tanto di vendita titoli che apre il 1 di Ottobre, che permetterà a speculatori anonimi da tutte le parti del mondo di investire sulle previsioni più o meno azzeccate di eventuali attacchi terroristici, assassinii o colpi di stato di qualunque tipo...
[lib align=left]municipionew.jpg[/img]
SFIDA ALL'OK CORRAL ALLA GIUNTA COMUNALE. DI NEW YORK.di Massimo Mazzucco
Se c'era un posto in tutta America dove nessuno credeva si potesse entrare armati, superando una barriera impressionante di security e metal detectors, era certo la City Hall di New York: gli uffici cioè del comune - giunta e sindaco compresi - che stanno a poche isolati da dove sorgevano una volta le torri gemelle.
E invece proprio lì, nella migliore tradizione dei western anni '40, si è svolta ieri una sfida all'OK Corral fra due avversari politici, che ha visto vittima e giustiziere morire a pochi metri l'uno dall'altro, sotto gli occhi esterrefatti dell'intera giunta che stava dando inizio ai suoi lavori.
di Massimo Mazzucco
In poco più di 24 ore, l'intera muta dei media occidentali, guidata dal feroce e temibilissimo London Times, ha deciso che si tratti di suicidio. Per ora, tanto per non darla via proprio tutta, il suicidio è ancora "probabile", ma sapete già che da domani mattina la storia parlerà inevitabilmente - e irreversibilmente - del "suicidio di David Kelly".
Mentre non perdiamo un solo istante a cercare di convincerci che forse non è andata così (non saremmo su questo sito, ne noi nè voi, se ce ne fosse davvero bisogno) guardiamo invece come funzioni la subdola macchina della menzogna, e come riesca paradossalmente ad essere ancora più efficace quanda agisca a livello mondiale, come in questo caso.
Lo scandalo è esploso quando la BBC, qualche settimana fa, ha ...
[lib align=left]iraqcards5.jpg[/img]
[color=FF9900]NEL MAZZO DI CARTE DEI CATTIVISSIMI, GLI ASSI CAMBIANO FACCIA[/color]di Massimo Mazzucco
Nel vergognoso mazzo di carte (in America si vende a $5.95, con la dicitura "mazzo identico a quello dato alle truppe in Iraq) su cui il Pentagono aveva fatto stampare le facce dei cinquantadue "most wanted" iracheni, gli assi erano ovviamente toccati a Saddam (picche), e ai suoi tre figli del male incarnati.
Ma se oggi chiacchierate più di due minuti con un qualunque soldato della Seconda Brigata, di stanza a Falluja, vi confesserà che la sua "most wanted list" vede, su ciascuno di quegli assi, le facce molto più familiari di Donald Rumsfeld, Paul Bremer, George Bush e Paul Wolfowitz. I quattro maggiori responsabili, cioè, della guerra che lui sta combattendo...
[lib align=left]salgado-train.jpg[/img]
AVVISO AI PASSEGGERI: IL TRENO RADICALE NON TRANSITA PIÙ QUI.Rivolgersi allo sportello in fondo a destra.di Massimo Mazzucco
Manco dall'Italia da una decina d'anni, e risale ad almeno il doppio l'ultima volta che votai per Pannella, col cuore in mano. Ma mai avrei pensato di sentire dalle labbra di un deputato radicale, e per giunta europeo, le parole che portano oggi la firma di Emma Bonino e Gianfranco Dell’Alba, sotto il titolo «Un’Onu rifondata per Paesi democratici», sul Corriere della sera di ieri 13 Luglio.
Non solo essi vedono la "liberazione" dell’Iraq come "la premessa di un possibile nuovo ordine internazionale" (che paura, quei tre termini usati in positivo!) ma ci parlano con entusiasmo della "dimostrazione che con volontà e determinazione [immagino si riferiscano alla guerra, visto che negli ultimi anni è stata l'unica via d'azione da Kosowo ad Iraq, e via Afghanistan] è possibile globalizzare la democrazia, oltre al commercio."
Ma la sorpresa diventa folgorazione assoluta quando ...
NEL TEXAS DI GEORGE BUSH, VAI A LETTO CON CHI DICO IOdi Massimo MazzuccoLos Angeles 29.6 - Ieri la Corte Suprema degli Stati Uniti ha chiuso i battenti per la pausa estiva, sparando alla rinfusa una valanga di sentenze che avevano atteso fino all'ultimo di essere prese in considerazione (la Corte ha l'obbigo di emetterle tutte, prima della chiusura del ciclo).
Fra queste, una attesissima ed importantissima riguardava i diritti degli omosessuali, e nasceva da un caso del Texas, di qualche anno fa (sotto Bush governatore), in cui due omosessuali erano stati "sorpresi" nel letto dalla polizia...
Leggi tutto: E' IL CAPITALISMO IL VERO COLPEVOLE DEL BLACK-OUT