E' VERO, A DALLAS CI FU UN SOLO ASSASSINO. MA NON SI CHIAMAVA OSWALD
di Massimo Mazzucco
40 anni, e 400 libri circa, sono riusciti a fare appena un pò di luce sulla complessa vicenda di Dallas. Oggi tutto ciò che possiamo dire, con relativa certezza, è che vi parteciparono elementi CIA vicini ad Allen Dulles, la mafia di Chicago e New Orleans (Sam Giancana, Carlos Marcello, Trafficante), gli esuli Cubani in Florida, e che tutto ciò non può essere avvenuto senza la connivenza dell’FBI di Hoover e dei servizi segreti del presidente. Ma al di là delle specifiche responsabilità di ciascuno, di fronte a tale complessità operativa viene da domandarsi in che modo, esattamente, tutto ciò è stato coordinato? Come è stato possibile tenere insieme l’immensa matassa di movimenti, personaggi, azioni e contatti, dall’inizio alla fine? E soprattutto nelle ultime ore, chi ha tenuto i contatti, per esempio, fra coloro che hanno fatto deviare all’ultimo momento il percorso di Kennedy, e i tiratori che dovevano appostarsi in attesa che arrivasse? Chi ha deciso di mandare Oswald ...
PIAZZA FONTANA: UNA TESTIMONIANZA
di Massimo Mazzucco
Il 12 Dicembre del 1969 ero un ragazzino, e verso le 4.30 del pomeriggio ero chinato sul mio motorino, in un garage di via Larga, tutto intento a limare i condotti del carburatore per farlo “andare di più”. Ad un certo punto ho sentito un tonfo sordo, forte, opaco, che ha scosso l’aria e i vetri dappertutto. Nel giro di tre minuti c'era gente che correva e urlava da tutte le parti. Sono uscito nel buio (a Milano, d’inverno, a quelll'ora è già notte) e mi sono unito a tutti quelli che confluivano come automi verso piazza Fontana, dalla parte opposta della strada. Sono però riuscito ad arrivare solo fino all'angolo della piazza, e tutto era già bloccato. Dappertutto arrivavano ambulanze, carri pompieri e auto della polizia, e dopo pochi minuti la piazza veniva illuminata a giorno da potenti riflettori, come se fosse un set cinematografico a 360 gradi. Giravano mille voci, ma nessuno capiva bene cosa fosse successo. C’era chi diceva...
OMICIDIO KENNEDY 40 anni dopo. Qualcosa nei media è cambiato
di Massimo Mazzucco
22.11.03. Le pallottole che 40 anni fa uccidevano Kennedy hanno anche ucciso – recita il luogo comune – i sogni di un’intera generazione. Idealista incontaminato, o cinico calcolatore che fosse, Kennedy ha comunque rappresentato una svolta storica, per il mondo, difficile da non riconoscere. Il semplice fatto che sia stato eliminato da un concerto di mandanti e complici che vede in qualche modo coinvolti i falchi della CIA di Allen Dulles, i servizi segreti dello stesso presidente, l’FBI di Edgard Hoover, la mafia di Trafficante, gli esuli cubani in Florida, i razzisti del profondo Sud, i guerrafondai del Pentagono (Vietnam), la dice lunga sull’impatto che Kennedy deve aver avuto su un complesso sistema di potere che ha cercato di riportare sotto il proprio controllo nel breve arco del suo mandato. Kennedy si buttava a testa bassa contro tutto ciò che voleva modificare, e a chi gli consigliava più prudenza rispondeva spesso: “Tanto, da vivo non mi può toccare nessuno. E da morto, chissenefrega!” Fra le due condizioni di salute, però, ci sono state le pallottole di Dallas.
Ma il vero delitto, nei rispetti dell’intera nazione e della storia, lo hanno compiuto tutti coloro che, nel mondo dei media, hanno contribuito a supportare la bugia...
NO, NON E' UN SOSIA. IL TRUCCO E' UN ALTRO
di Massimo Mazzucco
Per chi avesse letto “Sopra le nostre teste” – un dialogo immaginario fra Bush e Putin, di qualche giorno fa – non dovrebbe essere una totale sorpresa il vedersi recapitare la barbona incolta di Saddam nel salotto di casa propria nel modo in cui è successo oggi: di domenica mattina, con un’intera giornata davanti per stare incollati ai televisori, e digerirci con calma questo grande successo della giustizia dell’occidente sull’Islam malvagio, barbarico e infedele.
Avevamo sbagliato i calcoli, e pensavamo che una carta del genere se la sarebbero giocata nel momento più delicato, il ritiro dall’Iraq, che ormai è “tassativamente” stabilito entro Giugno, cioè a quattro mesi massimo dalle elezioni presidenziali. Invece, si vede che la situazione...
In un articolo apparso su l’Humanitè, uno storico israeliano conferma i sospetti di un micidiale sodalizio Sharon-Yassin. A spese della povera gente, di due intere nazioni.
Hamas creazione del Mossad
di Hassane Zerouky
Secondo Zeev Sternell, storico all'Università Ebraica di Gerusalemme, "Israele ha ritenuto che fosse opportuno e astuto spingere gli islamici contro l'organizzazione per la liberazione dalla Palestina (OLP)".
Grazie al Mossad, "l'istituzione israeliana per l'Intelligence e le operazioni speciali", è stato consentito ad Hamas di rinforzare la sua presenza nei territori occupati. Nel frattempo il movimento di Arafat per la liberazione della Palestina, Fatah, così come la sinistra palestinese sono stati sottoposti alla più brutale forma di repressione e intimidazione.
Non dimentichiamoci che fu Israele che, nei fatti, creò Hamas. Secondo Zeev Sternell, storico all'Università Ebraica di Gerusalemme "Israele ha ritenuto che fosse opportuno...
QUANDO SI E' NEL GIUSTO, GLI ASTRI SONO TUTTI CON TE
di Massimo Mazzucco
La fortuna continua a sorridere ad Ariel Sharon, che qualche giorno fa
è finalmente riuscito a scoprire dove vivesse lo sceicco Yassin,
e lo ha fatto subito saltare per aria, prima che si nascondesse di
nuovo sotto qualche sasso, nel paesino in cui viveva da quando è
nato. E oggi ha fatto tombola piena, quando un ragazzino palestinese di
14 anni è stato fermato al checkpoint di Hawara, nel West Bank,
con addosso una carica esplosiva, pronto a farsi detonare. I militi di
Sharon sono stati tanto arguti nel capire da lontano che cosa il
ragazzino portasse sotto il maglione, quanto sono stati veloci a
convocare la stampa internazionale, affinchè potesse riprendere
in diretta la sequenza umiliante...
SHARON E YASSIN, DUE VOLTI DELLA STESSA MEDAGLIA?di Massimo Mazzucco
Nelle ore immediatamente seguenti l’uccisione di Yassin non è certo facile per nessuno capire qualcosa di certo rispetto ai veri interessi che possono aver guidato questa azione omicida.
Ma mentre le brigate Al-Aqsa gridano vendetta ai quattro venti – e sicuramente non aspettiamoci la sfilata delle suore benedettine - potremmo almeno evitare di cadere nella banale retorica della “spirale di violenza inarrestabile” che probabilmente ci propineranno da oggi i media ufficiali in ogni salsa e condimento.
Perchè? Perchè la logica si oppone ad una semplificazione così elementare di contrapposizioni assolute, e per più di un motivo: prima di tutto, bisognerebbe domandarsi come mai ogni sacrosanta volta che Sharon stava per incontrare un qualunque dirigente palestinese...
Lo Shuttle viaggiava da vent’anni coi freni montati al contrario!
Non è una battuta, è l’agghiacciante verità scoperta per caso da un meccanico della NASA, che partecipava alla messa a punto di Discovery e Atlantis, (due delle tre navette superstiti, sulle 5 originali), che dovrebbero essere pronte per un nuovo lancio (una in orbita, l’altra per eventuale soccorso) nel Marzo del 2005.
Tra un cambio d’olio e una soffiata al filtro dell'aria, gli è cascato l’occhio sul sistema frenante dei carrelli di coda, e si è accorto...
Nel momento in cui si faccia una qualunque discussione su ruolo e
responsabilità della sinistra (oggi tocca a Fassino-DS, di
solito alla palese inanità dell’opposizione in genere) ci si
poggia su un presuposto non necessariamente valido: che esista, in
realtà, una qualsivoglia “sinistra”.
Ciò che sembra invece di vedere, dal 1978 ad oggi, sono solo
sigle e volti diversi che paiono svolgere un’unica funzione di fondo:
accogliere, incanalare, metabolizzare, e stemperare in qualunque modo
le varie esigenze della base popolare, la quale appunto, per queste
esigenze, si rivolge “a sinistra” per consuetudine storica.
Ma la sinistra che andava incontro a queste esigenze, nel passato, era
ben altra, poichè lo faceva ...
Se il 20 marzo 2003 ha segnato per il mondo l’inizio dell’assurda
invasione dell’Iraq, il giorno 22 ha segnato per una ragazzina di 9
anni l’inizio di un mondo fatto di assurdità e sofferenza
infinite.
Ibtihal Jassem, sordomuta dalla nascita, viveva con la famiglia in un
quartiere di Mshan, nei dintorni di Bassora, quando una bomba americana
“finita fuori bersaglio” (gli americani hanno iniziato a ”sbagliare
mira” molto presto, si vede) ha centrato in pieno la sua casa,
demolendola dalle fondamenta. Oltre a quella casa ne sono state
distrutte altre 5, per un totale di 71 civili morti.
Dalle macerie della casa di Ibtihal sono stati estratti... (continua)
Cominciamo ad essere un pò stufi, ogni volta che avviene un
attentato, di dover aggiungere alla naturale tristezza per i morti,
anche la ridicola “suspense” che ci separa dal momento in cui le
autorità ci diranno chi è stato, e perchè lo ha
fatto.
Una volta era diverso: il terrorista faceva il suo attentato, piazzava
la sua bella rivendicazione nel cestino di turno, avvisava i giornali,
e tempo che le sirene smettevano di urlare tu già sapevi chi era
stato e che cosa voleva ottenere con quel gesto.
Ma da quando è emersa Al-Queda, le due fondamentali regole del
gioco paiono addirittura capovolte: da una parte, fidandosi ciecamente
delle autorità, oggi i terroristi lascìano che siano
queste ad indovinare mandante e motivazione di ogni attentato. (Quasi
si conoscessere da vicino, viene a volte da pensare). E dall’altra,
queste motivazioni, in mano a chi ne è solo portavoce, si sono
talmente diluite, nel tempo, da essersi cristallizzate in un generico "odio verso l’occidente felice, libero e cristiano". Anzi, ultimamente basta addirittura dire “è stata
Al-Queda” che tutto il resto diventa superfluo.
E allora diciamocelo chiaro, forte, e possibilmente una volta per
tutte: prima di tutto, nessuno al mondo è così imbecille
da andare a rischiare l’ergastolo, insieme alla pelle stessa, per
andare a mettere bombe nei treni solo per fare un dispetto a chi è più felice di lui. ... (continua)
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