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10 SETTEMBRE 2001.
C'ERA CHI GIÀ SAPEVAdi Massimo Mazzucco
Mentre tutti noi trascorrevamo, ignari, l'ultimo giorno di un mondo quasi dimenticato, a Washington c'era evidentemente chi aveva fin troppa fretta di entrare in quello che stava per arrivare.
Già tempo fa l'amministrazione aveva ammesso, senza nemmeno troppa vergogna, che la campagna d'Afghanistan fu pensata addirittura due giorni dopo gli attacchi a Torri e Pentagono, quando ancora fischiavano le ambulanze che portavano via gli ultimi superstiti estratti dalla macerie. Ma in verità un piano di guerra fu messo sul tavolo di Bush, pronto per essere firmato, già il giorno 10, cioè il giorno prima degli attentati. E il bello è che lo sanno tutti...
"UN COLPO DI STATO STATO PERFETTO!"
Esulta il dispaccio CIA dal Cile, mentre rivela ingombranti collusioni.di Massimo Mazzucco
Minuto per minuto, il resoconto del colpo di stato, visto da chi lo ha appoggiato. Il tono trionfale sembra quello dei cinegiornali del fascismo, e il punto di vista di chi scrive è talmente distorto, da riuscire a definire la presa di potere da parte dei militari una "rivoluzione" che il popolo aspettava da tre anni.
Notare anche come lo scrivente finga di non sapere - ufficialmente - cose che invece sa benissimo.
AGGIORNATO 12 Sett.: 1 e 2 Parte
UCCIDERE ARAFAT? "Un'opzione come tante".di Massimo Mazzucco
(14 Settembre). Semplice, scarno, agghiacciante. Il comunicato emesso dal vice di Sharon, Ehud Olmert, sembra quasi voler verificare col mondo l'enorme margine di arroganza che Israele si è ritagliato negli ultimi mesi, all'ombra della cosiddetta "guerra mondiale al terrorismo".
"Ucciderlo? E' una delle possibilità - ha detto Olmert - Fa parte della decisione di "rimuoverlo", che abbiamo preso di recente". Mai in altri scenari della nostra storia avremmo assistito a tale episodio di inaccettabile prevaricazione, nel quale un capo di governo (non essendosi Sharon preoccupato di smentire il suo vice) minacciasse apertamente di ucciderne un'altro.
Cosa succederebbe se un domani Chavez dal Venezuela...
"MEZZOGIORNO DI FUOCO ALLA MONEDA". La fine di Allende descritta con battutacce da film.di Massimo Mazzucco
TERZA PARTE (Vai alla prima e seconda parte)
Il "trucco" che abbiamo visto a Genova 2000 - chi gira vestito di un certo colore... - pare arrivare da molto lontano. E mentre tradisce questo "piccolo sporco segreto", l'agente CIA non riesce a nascondere l'orgoglio per l'efficacia delle operazioni militari, nè il suo contorto cinismo nel descrivere la morte di Allende, o nel deridere Castro per avergli regalato lui il mitra con cui il Presidente si è tolto la vita.
SCOMODATI PER NIENTE
L'uragano era solo di parole.
di Massimo Mazzucco
Ancora sotto shock per gli attentati in casa loro, gli americani di mezza East-Coast si sono fatti sballottare a destra e a manca come valigie vuote per una settimana, docili comparse dei media asserviti al gran completo alla neonata Homeland Security di Tom Ridge. La Homeland Security ("Protezione del Suolo Natìo", un nome che è già tutto un programma) è stata fortemente voluta da Bush & C. , dopo l'undici settembre, come meta-agenzia che coordinasse le semplici attività di FBI, CIA, INS (immigrazione), DEA (antidroga), NSA (sicurezza nazionale) eccetera eccetera, fino a comprendere l'ultimo Club di Topolino sperduto nel fondo del Gran Canyon. Che sarebbe come voler creare, dal venerdì al lunedì, un meta-ministero che coordinasse in un sol colpo ministero degli interni, della difesa, del turismo, della protezione civile, ed un paio ancora, messo oltretutto sotto la guida di un emerito dilettante. A capo della HS è stato messo infatti tale Tom Ridge, un amico di Bush che fino ieri si occupava di vendite all'ingrosso, e che da oggi invece - forse in virtù della sua rassicurante faccia alla John Wayne (v. foto) - dovrebbe scacciare ogni male dalla sua meta-scrivania in cima al mondo, che molto probabilmente non esiste nemmeno. In realtà infatti, la Homeland Security è stata inventata per ben altri scopi: ...
(Questo articolo ha più di tre anni!)
Guardate bene quest'uomo: oggi, 21 settembre 2003, è il principale numero d'attrazione sui maggiori media americani. E' lui, Khalid Mohammed, il vero motivo per cui da due anni non saliamo più su un aereo senza palpitazioni (aggiuntive), non guardiamo più un grattacielo con la innocente meraviglia di una volta, non riusciamo più a prendere in mano il tovagliolo bianco e rosso della pizzeria senza pensare =arabo =terrorista =maledetto sia Allah. Costui è il vero e proprio cervello degli attentati alle torri, il "mastermind", come lo definisce ufficialmente il dipartimento di stato americano da quasi un anno, ovvero dal giorno in cui è stato arrestato, in quel del Pakistan: egli è la mente prima, l'organizzatore diabolico, il deus ex-machina di quel complesso meccanismo super-tecnologico che ha permesso, l'undici settembre di due anni fa, di concertare gli attacchi di New York e Pentagono con la precisione che tutti abbiamo visto in diretta TV. Non fatevi confondere dalla cannottiera: quello che a prima vista sembra un camionista qualunque, svegliato rudemente dai carabinieri alle tre di notte per aver parcheggiato il TIR in posizione pericolosa, è in realtà un terrorista che indossa la maglietta ufficiale dei campi di addestramento di alqueda. Non fatevi ingannare dal capello unto che non vede l'ora di arrivare ad Amburgo per farsi una bella doccia, ...
OPERAZIONE "ARROGANZA INFINITA"
Il problema a questo punto è patologico.di Massimo Mazzucco
Hai fatto lo sbruffone? Hai detto spacco tutto? Hai voluto fare di testa tua, nonostante il mondo intero (letteralmente, in questo caso) ti dicesse di non farlo?
E adesso che sei nel guano fino al collo, e ti tocca chiedere aiuto se no fra un pò ci anneghi dentro, cosa fai? Ammetti che forse hai sbagliato qualcosa, o insisti nel dire che hai fatto comunque bene dall'inizio alla fine? Anche un bambino di sei anni ci arriva, se non per nobiltà morale, per pura logica di sopravvivenza. E allora, perchè Bush non ce la fa? Non sarà l'Einstein del terzo millennio, ma ieri glielo avevano detto veramente tutti, in casa e fuori, giornali e TV, stolti ed intelligenti, amici e nemici (persino la Albright, in diretta CNN!): vai lì, gli fai capire che ti è scappata un pò la mano, gli giuri che la prossima volta gli dai più ascolto, e magari prima di chiudere gli butti là un "a proposito, se avete per caso un paio di jeep che vi avanzano, io giù ho un sacco di benzina in più... Casomai poi ci mettiamo d'accordo." Ma presentarsi alle Nazioni Unite senza offrire una goccia nè di scuse nè di petrolio, per dirgli in cambio....
Segue AGGIORNAMENTO al 2 Ottobre: E' arrivata la risposta di Annan
I REFUSNIK VOLANO ALTO
di Massimo Mazzucco
Tre anni fa, circa 300 riserve dell'esercito israeliano firmarono un documento congiunto, nel quale dichiaravano che si sarebbero rifiutati di eseguire ordini contrari alla propria coscienza ed ai principi di un esercito di uno stato democratico: in parole più semplici, ammazzare civili, sapendo di farlo. La cosa era stata messa maldestramente a tacere, con minacce ed arresti, ma aveva provocato il suo bel danno in un punto del tessuto sociale particolarmente delicato: l'israeliano contrario alla politica di occupazione cominciava a trovare voce anche all'interno dell'esercito stesso.
Ma quello che è successo ieri, per quanto i firmatari di un documento simile fossero soltanto un decimo, è forse ancora più importante: i 27 refusnik infatti questa volta sono tutti ...
CHI COMANDA IN AMERICA? Violata dalla Casa Bianca la sacra copertura degli agenti CIA. di Massimo Mazzucco
28.09.03 - Sembrava finita troppo facilmente a tarallucci e vino, fra Casa Bianca e CIA, la scottante faccenda dei documenti falsificati che mostravano tentativi di Saddam di comprare uranio in Nigeria. Un riferimento cardinale a tali tentativi era stato inserito da Bush nel suo ultimo "State of the Union", l'annuale discorso alla nazione, per sostenere la causa di una necessaria quanto urgente invasione dell'Iraq. Ma qualche mese dopo, ad invasione avvenuta, era saltato fuori l'ex-ambasciastore USA in Nigeria, Joseph Wilson, che aveva fatto sapere di aver avvisato già da tempo la CIA che il documento fosse in realtà una bufala. (In effetti, il documento porta la firma di un ministro nigeriano, ma una data in cui quel ministro era già pensionato da oltre un anno!)
A quel punto George Tenet (capo della CIA, a sin.), tutt'altro che disposto a passare per fesso nazionale, rivelava di aver "fortemente sconsigliato il presidente, tramite Condolezza Rice, di inserire quel documento nel discorso alla nazione." Ovvero, lei lo sapeva, lui ha voluto mentire comunque, vedetevela con loro. "Ma perchè glielo ha passato allora, se sapeva che era falso?" "Perchè lo ha voluto Cheney a tutti i costi" fu la risposta.
Un triplo siluro cioè, da parte di Tenet, che equivaleva in pratica...
SI INFITTISCE IL GIALLO FRA CIA E CASA BIANCA. Spunta dall'ombra il consigliere personale di George Bush. di Massimo Mazzucco
1.10.03 - Ci sono due persone, in realtà, incaricate di gestire in tutto e per tutto i movimenti del presidente Bush: oltre al vice-presidente Cheney, che gli appare perennemente accanto dall'inizio della campagna elettorale, c'è un certo Karl Rowe, ignoto ai più, il cui nome non figura nemmeno sul libro paga dell'amministrazione. Rowe è il "senior adviser", o "consigliere capo" personale di George Bush - una sorta di amico d'infanzia che hai voluto con te nella stanza dei balocchi - ed è considerato, oltre che l'artefice della carriera politica del presidente, la vera eminenza grigia di questo governo tutt'altro che trasparente.
Nel frattempo il gioco di ripicche fra Cia e Casa Bianca, in corso in questi giorni, sta sollevando una vera e propria bufera politica, che rischia di costare ai repubblicani la rielezione di Bush. I fatti, riassunti schematicamente, sono questi: lo scorso gennaio, nel suo annuale discorso alla nazione, Bush dichiarò enfaticamente di essere in possesso di un documento che provava inconfutabilmente ...
CERTO CHE IN ITALIA C'E' LIBERTA' DI STAMPA: è quella di non passare più notizie.
di Massimo Mazzucco
3.10.03 - A volte vengono i brividi a pensare a ciò che non sapremmo se non
esistesse l'Internet. Ecco un esempio proprio di queste ore: una notizia,
che fa fare una pessima figura alla Casa Bianca, e che rischia seriamente
di costare a Bush la rielezione, imperversa da ormai tre giorni su tutte
le testate USA (vedi:
"Si infittisce il giallo fra CIA e Casa Bianca"). Ma in Italia non
è mai giunta, nè facendo tanto nè poco rumore: è
letteralmente morta alla frontiera. Quando un nostro collaboratore ha telefonato
alla redazione di Repubblica, chiedendo come mai non se ne parlasse, si è
sentito rispondere "cosa vuole che ci interessi dell'America, in questo momento
abbiamo ben altri problemi a casa nostra...." Ma la cosa peggiore è
il modo in cui ne ha finalmente parlato, oggi, il Corriere della Sera, quando
è stato chiaro che non la si potesse più ignorare, perchè
stava montando ogni giorno di più. E così, nella miglior tradizione
del peggior giornalismo, Gianni Riotta è riuscito non solo a malinformare,
ma a dare anche degli imbecilli a milioni di cittadini europei (noi compresi,
temo), nel cercare di distogliere a tutti i costi l'attenzione....
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