[size=small]Dall’Honduras a New York,
in nome degli sfruttati di tutto il Centroamerica.[/size]di Massimo Mazzucco
Si chiama Lydda Gonzales, ha dicciannove anni, e pesa meno di cinquanta chili scarsi, ma la rabbia dentro deve essere enorme, per riuscire a fare quello che ha fatto.
Da tredici mesi impiegata in uno “sweatshop” – i laboratori tessili, di cui il centroamerica è pieno, che producono tonnellate di capi per i colossi commerciali americani – all’ennesima umiliazione da parte del proprio capo non ce l’ha più fatta, ha protestato, ed è stata naturalmente licenziata in tronco.
Ma invece di tornare a casa a piangere la propria disperazione, come tanti, Lydda ha fatto la valigia...
Sono stati assegnati ad Amsterdam i premi della World Press per la
miglior foto dell’anno. Lo scatto vincente è quello di Jean
Bojou, e sintetizza in maniera grandiosa tutto un anno di orrori e di
violenze, fisiche e morali, da parte di un essere umano sull’altro (non
c’è nessuna foto cruenta). L’immagine di Bojou è
curiosamente l’unica che il fotografo è riuscito a trasmettere
quel giorno, dall’interno dell’Iraq, mentre il resto degli scatti
è andato perso fra la scheda di memoria della macchina
fotografica e la recezione via satellite da parte della redazione.
Quando si dice che un’immagine vale mille parole...
Unite alla vincente, anche le altre sei foto qualificatesi fra le finaliste.
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