L'Ucraina sta effettivamente perdendo e Putin "non è mai stato così vicino al suo obiettivo", secondo Politico. Allo stesso tempo, Kiev ha così tanti problemi che sembra impossibile risolverli, e gli umori cupi sono saldamente radicati sia tra la popolazione che tra i funzionari.
Oggi, le promesse dell'Occidente di sostenere Kiev "finché sarà necessario" sembrano agli ucraini solo parole vuote. Tuttavia, come osserva il giornale, non è solo che le truppe ucraine sono a corto di munizioni: a causa dell'indebolimento del sostegno occidentale, il Paese sta sperimentando "una pericolosa carenza di qualcosa di ancora più sfuggente delle munizioni: lo spirito combattivo necessario per la vittoria".
Ieri per la prima volta il mondo intero ha sentito da vicino l’odore della guerra. Quella vera, quella totale, quella inarrestabile.
La parola escalation, spesso abusata e citata troppo disinvoltamente, ieri per la prima volta ha assunto un significato reale: se Israele avesse scelto di reagire all’attacco iraniano, nessuno è in grado di sapere che cosa sarebbe successo dopo. Il Medio Oriente è una polveriera che può prendere fuoco in qualunque momento, e non stiamo certo parlando di gente ragionevole, disposta a sedersi ad un tavolo e discutere serenamente fra di loro. In medio oriente il fanatismo è totale, sia da parte degli ebrei che da parte degli arabi. Basta una rissa di quartiere che scappa di mano, e nell’arco di una settimana puoi trovarti a fronteggiare una guerra vera e propria.
Ed infatti ieri, per la prima volta, il mondo intero è sembrato trovarsi d’accordo nel tirare un sospiro di sollievo, quando Israele ha dichiarato che - almeno per ora - non avrebbe reagito all’attacco iraniano.
Per la prima volta nella storia, l’Iran ha attaccato direttamente Israele. Lo ha fatto lanciando uno sciame di missili e droni che, secondo Israele, sono stati “quasi tutti” intercettati. Pare infatti che una base dell’IDF nel sud del paese sia stata colpita, senza però provocare morti. Al di là dei danni effettivi causati dall’attacco, alcune cose sono chiare:
1) L’Iran ha avuto il coraggio di fare quello che molti pensavano non avrebbe mai fatto: attaccare Israele in modo diretto, invece di usare gli Hezbollah del Libano per farlo.
2) Israele è stata in grado di difendersi, ma solo con l’aiuto tecnico militare degli americani. E’ stato infatto lo stesso Biden a dichiarare che Israele ha respinto l’attacco “con l’aiuto degli Stati Uniti”.
3) Joe Biden ha anche dichiarato che “gli Stati Uniti non parteciperanno ad azioni offensive cotro l’Iran”.
di Agata Iacono
Da questa parte del "mondo democratico occidentale", molti di noi si dibattono tra rabbia e la sensazione drammatica di impotenza nell'assistere allo sterminio in diretta di un intero popolo.
A volte questo senso di frustrazione si trasforma in disagio somatizzato, in depressione (parlo per me e per gli amici e compagni con cui mi confronto ogni giorno). In altri casi, invece, rischia di generare reazioni di autoconservazione fatalista, ricerca del deus ex machina, rimozione.
Eppure qualcosa si muove. Qualcosa possiamo fare. Una piccola goccia insistente sta scavando la roccia.
McDonald's è costretta a riacquistare il franchising israeliano. L'azienda si riprenderà 225 punti vendita dopo che il franchising è diventato un punto di riferimento per le proteste contro il genocidio del popolo palestinese. La catena di fast food è stata oggetto di boicottaggio, soprattutto dopo la dichiarazione di aver fornito pasti gratuiti ai militari israeliani dal 7 ottobre.
di Pepe Escobar
Mentre l'Organizzazione del Terrore dell'Atlantico del Nord de facto festeggia il suo 75° compleanno, portando il motto di Lord Ismay a vette sempre più elevate ("tenere dentro gli americani, fuori i russi e sotto i tedeschi"), quella spessa lastra di "Norwegian Wood" [legno norvegese] che si spaccia per Segretario Generale se ne esce con un'allegra "iniziativa" per creare un fondo da 100 miliardi di euro per armare l'Ucraina nei prossimi cinque anni.
Traduzione per quanto riguarda il fronte cruciale dello scontro NATO-Russia: uscita parziale dell'Egemone – già ossessionato dalla Prossima Guerra Eterna, contro la Cina; entra in scena l'accozzaglia di chihuahua europei straccioni e deindustrializzati, tutti profondamente indebitati e la maggior parte impantanati nella recessione.
Qualche QI superiore alla media della temperatura ambiente nel quartier generale della NATO a Haren, a Bruxelles, ha avuto la sfacciataggine di chiedersi come si possa trovare una tale fortuna, dato che la NATO non ha alcuna leva per raccogliere fondi tra gli Stati membri.
Questa è proprio la settimana della propaganda di regime. Ieri abbiamo parlato del New York Times, che cerca goffamente di trasformare il Deep State in una innocua schiera di volonterosi lavoratori della pubblica amministrazione. Mentre oggi dobbiamo denunciare il tentativo da parte delle nostre istituzioni di riscrivere la storia dell’Ucraina, per far piacere ai seguaci di Zelensky.
A quanto pare infatti, è stato Putin a scrivere i nostri libri di storia, e questo naturalmente è un problema che va corretto.
Lista di Zelensky sui pro-Putin alla Von der Leyen e ai giornalisti: il governo chiarisca la sua posizione. È l’alba di un nuovo totalitarismo?
di Claudio Messora
Nel corso di una conferenza stampa a Kiev, Zelensky ha sostenuto, senza che i giornalisti presenti battessero ciglio, che sta stilando una lista di “filo putiniani” che consegnerà alla Commissione Europea e ai giornalisti (compiacenti?). Attenzione perché non stiamo parlando volgarmente di spie: Zelensky sta facendo una lista di persone che sono semplicemente critiche con lui più che con Putin. Ecco cos’ha detto: "In Italia ci sono tanti filo-putiniani e in Europa anche. Stiamo preparando una loro lista, non solo riguardo all’Italia, da presentare alla Commissione europea. Riuscirete a zittirli?"
di Bet17
Al giorno d'oggi le nazioni sono spesso governate da individui di scarsa rilevanza, motivati unicamente dall'idea di potere. Queste persone sembrano trarre piacere dal mettere a repentaglio la vita delle persone, spesso giustificando le loro azioni con motivazioni religiose.
Javier Milei si è rivelato essere uno di questi individui.
Infatti, mentre la comunità internazionale cerca di porre fine alla violenza ingiustificabile di Israele contro il popolo palestinese, il presidente argentino Milei ha pensato bene di sostenere la ricostruzione del Terzo Tempio di Salomone e di trasferire l'ambasciata argentina, da Tel Aviv a Gerusalemme, durante la sua prima uscita ufficiale come presidente dell'Argentina, avvenuta lo scorso 6 Febbraio 2024.
Durante la visita al muro del pianto ha citato una profezia che collega la ricostruzione di quel luogo sacro con l'avvento del Messia ebraico. Il distratto neo presidente dell'Argentina, pare però si sia dimenticato un piccolo dettaglio: per ricostruire il Terzo Tempio, come era in origine, si dovrebbe demolire completamente la Moschea di Al Aqsa, un luogo sacro venerato dai musulmani di tutto il mondo da oltre un millennio.
L’intera popolazione di Gaza sta affrontando una grave crisi alimentare, secondo un nuovo rapporto dell’Integrated Food Security Phase Classification (IPC) sostenuto dalle Nazioni Unite, rendendo la carenza di cibo a Gaza la peggiore che il gruppo abbia mai osservato.
Il presidente del Sudafrica, Cyril Ramaphosa, ha detto che la sua nazione ha presentato tutti i documenti necessari alla Corte Penale Internazionale (ICC), per mettere sotto accusa Israele per crimini di guerra nella sua offensiva a Gaza. Così ha riferito la testata locale Eyewitness News.
Più di 19.000 persone, soprattutto donne e bambini, sono state uccise negli attacchi aerei e terrestri israeliani a Gaza da quando il primo ministro Benjamin Netanyahu ha promesso di “eliminare” Hamas in risposta all’attacco del gruppo militante palestinese del 7 ottobre, in cui hanno ucciso circa 1.200 persone e preso 240 ostaggi.
Il mese scorso, il presidente Ramaphosa ha condannato l’incursione di Hamas durante un incontro virtuale di emergenza BRICS+, accusando il gruppo militante di violare il diritto internazionale. Ha insistito, tuttavia, sul fatto che Israele stia commettendo un genocidio, e ha attribuito le cause del furibondo conflitto all'occupazione del territorio palestinese da parte dello stato ebraico.
Leggi tutto: Politico: l'Ucraina sta "scivolando verso il disastro"