Questo video conferma che le onde ELF POSSONO causare terremoti:
E’ noto a tutti che in questo periodo le “simpatie” che la Turchia sta mostrando verso la Russia non facciano piacere a Washington. Ai falchi della NATO piacerebbe molto che Erdogan fosse pienamente allineato con la loro dottrina di demolizione della Russia, ma il leader turco è troppo furbo (e probabilmente abbastanza potente) da non cascare in questo tranello. A lui conviene tenere il piede in due scarpe.
Ecco che allora, nel momento in cui la Turchia viene colpita da un terremoto devastante come quello di ieri, ad alcuni viene il sospetto che questa “catastrofe naturale” sia stata invece provocata intenzionalmente dagli americani, come una sorta di messaggio di avviso per Erdogan stesso.
Noi sappiamo già da tempo che le onde ELF possono penetrare in profondità nel terreno, causando sismi di notevoli dimensioni (v. video). E sappiamo anche che HAARP è in grado di emettere queste onde, e di farle rimbalzare sulla ionosfera, mandandole a colpire un qualunque bersaglio predestinato (ne avevo parlato brevemente in questo video, dal minuto 6.25).
Quelli che stanno dietro al Trono non sono mai così pericolosi come quando sono con le spalle al muro.
Il loro potere sta scivolando via, rapidamente: Militarmente – grazie alla progressiva umiliazione della NATO in Ucraina; finanziariamente – prima o poi la maggior parte del Sud globale non vorrà più avere a che fare con la valuta di un gigante canaglia in bancarotta; politicamente – la maggioranza globale sta compiendo passi decisivi per smettere di obbedire a una minoranza di fatto rapace e screditata.
Così ora quelli stanno dietro al Trono stanno tramando per tentare almeno di frenare il disastro in arrivo sul fronte militare.
Come confermato da una fonte di alto livello dell'establishment statunitense, una nuova direttiva sulla NATO contro la Russia in Ucraina è stata trasmessa al Segretario di Stato americano Antony Blinken. Blinken, in termini di potere effettivo, non è altro che un fattorino dei neocon e dei neoliberali straussiani che sono i veri gestori della politica estera degli Stati Uniti.
Il Segretario di Stato è stato incaricato di trasmettere la nuova direttiva – una sorta di messaggio al Cremlino – attraverso la stampa mainstream, prontamente pubblicata dal Washington Post.
Dopo lunghi giorni di tira e molla, la faccenda dei carri armati sembra finalmente essersi risolta: sia gli americani che i tedeschi manderanno i loro carri armati in Ucraina. Washington manderà gli Abrahams, Berlino manderà i suoi Leopard. Si tratta di carri armati molto più moderni ed efficaci di quelli usati dai russi fino ad oggi, e questo rischia di cambiare seriamente gli equilibri in gioco sul teatro di guerra.
La cosa interessante è il modo in cui si è arrivati a questa decisione: inizialmente, Scholz ha negato i suoi Leopard agli ucraini, e questa sembrava essere una mossa di buon senso, intesa ad evitare una pericolosa escalation in questo momento della guerra.
Poi però gli americani hanno insistito, e a quel punto Scholz ha detto che avrebbe mandato i suoi Leopard, ma solo se gli americani avessero mandato i loro Abrahams. Anche gli americani, inizialmente, si sono dimostrati recalcitranti, e solo dopo molti giorni hanno “accettato” le condizioni di Berlino.
Tutto questo tira e molla ha il forte sapore di una sceneggiata: un teatrino messo in piedi di comune accordo, fra tedeschi e americani, per fingere di non voler mandare i propri carri, per poi alla fine mandarli solo “per far contento il proprio alleato”. Della serie "metti giù", "no metti giù prima tu".
Gli Stati Uniti tramite Repubblica fanno arrivare gli ordini e i vicerè nostrani rispondono presente.
Ci informava ieri il giornale degli Elkann: “Il consigliere per la sicurezza nazionale Sullivan telefona a Palazzo Chigi e sollecita l'approvazione del sesto decreto di aiuti militari”.
L'atlantista Tajani oggi sul Corriere della Sera fa sapere che Colonia Italia è pronta. Bisogna solo superare l'ostacolo Parlamento. "Il sesto pacchetto di difesa è ancora da perfezionare, come previsto non ci sarà alcun invio prima di un'informazione al Parlamento. Stiamo discutendo anche con i francesi per perfezionare dal punto di vista tecnico l'invio di sistemi di difesa aerea che si basano su tecnologie congiunte fra Roma e Parigi", ha dichiarato.
Nel nuovo libro di Franco Fracassi, una panoramica della situazione dei biolaboratori militari sparsi ormai in tutto il mondo. Le armi del futuro sono quelle biologiche. Poteri trasversali e interessi nazionali. Incidenti identici a Wuhan e Harbib alle origini della pandemia. Per il Pentagono virus e vaccini sono ambedue delle armi. Namru-3 il nuovo laboratorio di Sigonella – Le misteriose operazioni nel laboratorio di Trieste – Hunter Biden e la corruzione di famiglia.
Due missili sono caduti questa sera in territorio polacco. Hanno colpito una fattoria, uccidendo due persone. In attesa di dichiarazioni ufficiali da parte del Cremlino, ci si interroga su cosa possa essere successo. Queste le ipotesi che circolano in questo momento.
1) Un errore da parte dei russi.
2) Un impatto della contraerea ucraina, che ha fatto cadere i missili oltre il confine polacco.
3) Un gesto deliberato e provocatorio da parte dei russi (su ordine di Putin).
4) Una scelta operata dai falchi russi, che sono in disaccordo con Putin sulla ritirata da Kherson.
5) Una false flag ucraina, ovvero missili ucraini lanciati intenzionalmente oltre il confine, con lo scopo di dare la colpa ai russi.
6) Altro?
di Maurizio Vezzosi
A monte della ritirata russa da Kherson c’è una decisione di peso, sotto il profilo militare e politico. Abbandonare il capoluogo di una regione poche settimane dopo averne ratificato l’ingresso nella Federazione Russa non è certo il massimo, nonostante le rassicurazioni del Cremlino che hanno rimarcato di considerare Kherson territorio russo. La ritirata rischia di fomentare le posizioni ucraine più oltranziste, anziché le posizioni più propense al dialogo, già fortemente marginalizzate e represse. Da un punto di vista simbolico e comunicativo, la ritirata russa da Kherson si presta inoltre al tentativo di dare contezza della presunta debolezza militare di Mosca.
Non va dimenticato che le ritirate ed i riposizionamenti fanno parte delle guerre di lunga durata, come quella che si sta combattendo in Ucraina. Vengono in mente la ritirata di Slavijansk e quella di Mariupol del 2014, nei primi mesi della guerra d’Ucraina, quando le forze di Donetsk abbandonarono le due città senza combattere. Senza l’accordo che nel 2014 riconsegnò Mariupol all’esercito ucraino Mosca ne avrebbe avuto il controllo – indiretto o diretto – senza dover cominciare, otto anni dopo, una battaglia di due mesi costata migliaia di vittime.
Paradossi della politica, e della guerra.
Intervista di Franco Fracassi all'ambasciatore russo in Italia, Sergey Razov.
In questi giorni si sente spesso parlare della possibilità dell’uso di armi nucleari “tattiche”, nello scenario di guerra dell’Ucraina.
Secondo la definizione corrente, queste sarebbero “piccole” armi nucleari, con un potenziale distruttivo ridotto. Il loro uso provocherebbe quindi un danno relativo, che sarebbe limitato ad obiettivi strategici o comunque militari. In altre parole, viene fatta passare l’idea che esista uno stadio intermedio fra le armi convenzionali e quelle nucleari vere e proprie, e che l’utilizzo di queste armi nucleari “tattiche” non debba portare necessariamente alla escalation irreversibile di una totale guerra atomica.
Questa ipotesi, tanto cara ai guerrafondai che sperano di vedere i fuochi d’artificio in Ucraina, è stata totalmente smentita circa quarant’anni fa, da una simulazione di guerra voluta da Ronald Reagan, chiamata Proud Prophet.
Fonte: Nogeoingegneria
Quando Reagan approvò il Sabotaggio per distruggere l’ Economia Sovietica
Fu il presidente degli Stati Uniti Ronald Regan ad approvare nel 1982 il piano CIA finalizzato a sabotare l’economia dell’Unione Sovietica: ecco cosa afferma un ex ufficiale della Casa Bianca. Il piano consisteva nell’invio di materiale tecnologico con malfunzionamenti non individuabili, tra cui il software che fu responsabile dell’esplosione di un gasdotto. Thomas Reed, ex segretario dell’Aviazione e membro del Consiglio di Sicurezza Nazionale, descrive l’episodio in un libro che sarà pubblicato il mese prossimo: At the Abyss: An Insider’s History of the Cold War.Reed afferma che l’esplosione della tubatura siberiana costituisce solo un esempio della “gelida guerra economica” portata avanti dalla CIA contro l’URSS, sotto la direzione di William Casey, nel corso degli ultimi anni della Guerra Fredda.
In quel periodo, gli Stati Uniti tentavano di bloccare l’importazione di gas naturale sovietico nei paesi occidentali. Vi erano sospetti, in oltre, che i Russi volessero rubare un’ampia gamma di tecnologie all’Occidente. Poi, un membro del KGB rivelò l’intera lista della spesa dei sovietici e la CIA, subito, spedì loro il software danneggiato, facendo in modo da nascondere il baco.
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