(Per chi non ama ascoltare la voce sintetica, all'interno trovate il testo completo dell'intervista).
In una interessante intervista, rilasciata il 23 Novembre 2023 al giornalista ucraino Pavel Volkov di Ukraina.ru (già accusato di "assistenza informativa ai terroristi" dal regime di Kiev nel 2017), Aleksandr Dugin discute del futuro della Russia evidenziando l'aggravarsi delle tensioni in Medio Oriente come una continuazione dello scontro ideologico che avrà importanti implicazioni nel ventunesimo secolo.
Questa "lettera a Bibi" è tratta dal blog MyTwoSpicci. L'autore non si firma con nome e cognome.
Caro Bibi,
capisco che, essendo il leader del popolo che più di ogni altro ha sofferto i crimini di fascismo e nazismo, tu debba faticare il doppio per dimostrare che sei fascista, ma io ti credo.
Ho visto l’impegno che ci hai messo in tutti questi anni e capisco la frustrazione di continuare a sentirti etichettare come il presidente dell’unica democrazia del medio-oriente. Chiunque altro al tuo posto si sarebbe rassegnato. Ma tu no. Tu invece hai continuato: hai approvato una legge suprematista di rango costituzionale per chiarire a tutti che ti stavi incamminando verso un abisso etno-nazionalista e poi hai provato anche a sottomettere i giudici ma è stato derubricato il tutto a normale dialettica parlamentare.
La versione ufficiale della guerra Hamas-Israele suscita più interrogativi che risposte. A pensarci bene, Hamas e Benjamin Netanyahu, lungi dall’essere nemici, sembrano agire di concerto, senza riguardo alcuno per le vite dei palestinesi e degli israeliani. Dietro di loro, a tenere le fila ci sono Stati Uniti e Regno Unito.
di Thierry Meyssan
Reagiamo all’attacco a Israele del 7 ottobre e al massacro dei civili palestinesi basandoci sulle informazioni di cui disponiamo; tuttavia la versione ufficiale del governo israeliano e la versione di Hamas ci suonano false.
Sette interrogativi di primaria importanza non hanno risposta.
Una interessante ricostruzione di una svolta storica importante, che mette in luce come:
a) Inglesi e Francesi avessero fatto un accordo segreto con Israele per entrare in guerra con l’Egitto senza apparire come gli aggressori.
b) Per la prima volta nella storia Israele abbia fatto ricorso alla giustificazione del “diritto alla difesa”, benchè si trattasse di un attacco vero e proprio.
c) Questa vicenda abbia segnato la fine del predominio franco-inglese e l’ascesa dell’influenza americana in Medio Oriente.
d) La figura di Nasser abbia rappresentato la nascita del nazionalismo pan-arabo nella regione.
Grazie a Bet17 per la traduzione e le grafiche in italiano (qui l’originale). Il sito di Bet17, per chi vuole dare un supporto al suo lavoro.
Un giornalista indipendente, Richard Medhurst, rivela come un un progetto geopolitico di grande impatto, che dovrebbe collegare il Mediterraneo orientale al Golfo di Aqaba, sia alla base dei conflitti in Medio Oriente.
La Russia sta lavorando per ricostruire la propria economia, continuando nel contempo l'operazione speciale in Ucraina e difendendo le proprie tradizioni, la propria cultura e il proprio popolo", ha dichiarato il Presidente Vladimir Putin rispondendo alle domande di Fyodor Lukyanov, moderatore di una sessione plenaria del Valdai Discussion Club, e dei partecipanti all'incontro. La TASS ha raccolto le principali osservazioni di Putin.
Sull'economia russa
"Finora l'abbiamo gestita bene e ho motivo di credere che continueremo così anche in futuro". "È iniziata una ricostruzione naturale dell'economia", come era avvenuto in seguito all'embargo alimentare del 2014.
A differenza dell'Europa, il reddito reale disponibile dei russi sta crescendo nonostante l'aumento delle spese per la difesa e la sicurezza. La Russia sta abbandonando "l'evanescente mercato europeo", aumentando "la sua presenza sui mercati in crescita di altre parti del mondo, compresa l'Asia".
I servizi segreti statunitensi ritengono che le truppe ucraine non riusciranno a rompere le linee di difesa dell'esercito russo. Lo ha affermato il giornalista americano premio Pulitzer Seymour Hersh nel suo ultimo scritto.
"Ci sono elementi significativi nella comunità dell'intelligence statunitense, sulla base di rapporti sul campo e di intelligence tecnica, che credono che l'esercito ucraino demoralizzato abbia rinunciato alla possibilità di superare le linee di difesa russe a tre livelli, pesantemente minate", ha spiegato il giornalista sulla sua pagina sulla piattaforma Substack.
Hersh ha anche sottolineato che gli ucraini hanno rifiutato l’idea di tentare di impadronirsi della Crimea e delle quattro nuove regioni della Russia.
di Giuseppe Masala per l'AntiDiplomatico
Tutto il mondo diplomatico ed economico-finanziario sembra trattenere il fiato in attesa spasmodica del prossimo vertice dei paesi del BRICS di Johannesburg. Questo vale in particolar modo per i paesi occidentali che – completamente tagliati fuori dalle scelte e incapaci di influire – stanno tentando in tutti i modi di influenzare indirettamente le scelte di questa organizzazione informale che sempre di più sembra pesare nello scacchiere mondiale grazie a imponenti risorse economiche e finanziarie oltre che energetiche, militari e demografiche.
Certamente i temi in agenda nella riunione del BRICS che più stanno a cuore al blocco occidentale (“l'occidente allargato” come lo chiamano i diplomatici russi) è quello dell'allargamento dell'organizzazione a nuovi paesi e la creazione di una nuova unità di conto che dovrebbe sostituire il dollaro come moneta standard negli scambi internazionali in via principale tra i paesi appartenenti al BRICS ma aperta anche agli altri paesi che la vorranno utilizzare.
di Davide Malacaria
“Blinken e Biden stanno costruendo un quadro di politica estera destinato a durare nel tempo”. Questo il titolo di un articolo di David Ignatius pubblicato sul Washington Post, nel quale si spiega che, mentre la mannaia giudiziaria continua a imperversare su Trump – siamo alla quarta incriminazione -, il duo in questione sta fissando le fondamenta della politica estera americana in modo che un futuro presidente, altro da Biden, sia costretto a non deviare dalle direttrici attuali.
I fondamentalisti della guerra
Così il rapporto con la Cina dovrebbe proseguire su binari conflittuali, perseverando nel rischio di un conflitto aperto, e il confronto con la Russia continuerà, dal momento che l’America sta già immaginando il futuro di Kiev a “medio e lungo termine”, per un ausilio che sia più sostenibile, in cui si riesca a “costruire un esercito di livello mondiale” (prospettiva allarmante…).
La Russia, ha detto Blinken, non deve illudersi di poter “sopravvivere all’Ucraina e a noi” (cioè agli Stati Uniti), dove va sottolineato quel “sopravvivere”, che fa della guerra in corso un conflitto esistenziale.
A giudicare dalle cifre riportate in questo video, bisogna dire che Putin ha fatto veramente un grosso dispetto agli americani, iniziando una guerra “non provocata” contro l’Ucraina.
Il canale di BET17
Non capita tutti i giorni che il Global Times – l’organo di stampa del governo cinese – dedichi un articolo in homepage all’Italia. E purtoppo il titolo era tutt’altro che incoraggiante:
“Non permettete che l’abbandono del BRI possa diventare per l’Italia un motivo di pentimento” . (BRI sta per “Belt and Road Initiative”, cioè l’accordo commerciale italo-cinese, da noi soprannominato “Via della seta”).
L’articolo cinese critica le recenti dichiarazioni del ministro Crosetto, che si è detto contrario all’accordo in un’intervista al Corriere della Sera. Come scrive Giorgio Bianchi : “Non si e' fatta attendere la risposta cinese alle dichiarazioni offensive fatte da Crosetto nell'intervista al Corriere. Il Ministro della Difesa, avventurandosi in un campo che non conosce e non gli compete, quello dell'economia e del commercio, aveva definito l'adesione dell'Italia alla Via della Seta una decisione "improvvisata e scellerata" e aveva snocciolato una serie di falsita' sulla mancanza di benefici per l'Italia.”
Leggi tutto: Aleksandr Dugin: siamo i soldati dell’eternità