di Federico Giovannini
Nel primo articolo sul microbiota abbiamo appena sollevato il velo di Maya su questo "nuovo" mondo, e con il secondo abbiamo cercato di compiere dei primi passi, facendo un ipotesi mai fatta da nessuno. Con questo ulteriore articolo cerchiamo di andare più a fondo in questo universo incredibile, cercando fra le informazioni già conosciute per provare a muoverci con più efficacia.
Più l'uomo ha una percezione corretta di se stesso e maggiori saranno le sue possibilità di guarire da una malattia. In altre parole, trovando il senso fisiologico di quella malattia si avrà più possibilità di guarire.
Oggi l'uomo non sa cosa esso sia (sul "chi" sia non ci avventuriamo proprio). La scienza medica ha fatto una gran propaganda del concetto del dna, tanto che l'uomo medio oggi pensa che quasi tutto sia dna, quasi tutta la nostra vita e le nostre malattie siano scritte nel nostro codice genetico. Cosa succederebbe se sapesse che, in realtà, il genoma umano conta circa 30.000 geni, mentre quello del microbiota con cui passeggiamo insieme, ne conta più di 2 milioni?
Nemmeno è molto diffuso il dato che il numero di cellule umane sia molto inferiore (1) alla conta dei microorganismi simbionti. Questa massa di batteri, virus e funghi (e chissà cos'altro) distribuito in ogni comparto anatomico, ha un peso complessivo più o meno pari a quello del fegato, il più pesante organo umano. Il dato di fatto forse più sconcertante però è che difficilmente, se si va da uno specialista per problemi intestinali, ci verrà raccontato che il nostro problema è di natura microbiologica.
Personalmente sono stato da diversi gastroenterologi, per disturbi digestivi e di natura dispeptica, ma nessuno si è mai preso la briga di rivelarmi questa semplice quanto sconvolgente verità: l'equilibrio del microbiota è il fondamento di una corretta digestione e più in generale della salute tout court.
di Elia Dallabrida
Il 13 agosto di molti anni fa moriva un grande uomo, che oggi viene ricordato raramente nel mondo accademico: si chiamava Ignaz Semmelweis, e diede inizio alla vera e propria rivoluzione sanitaria per la prevenzione della trasmissione delle malattie infettive.
La vicenda ha inizio intorno al 1840, nella divisione della clinica ostetrica di un ospedale di Vienna diretto dal professor Klein (la sua struttura al tempo era nota come “clinica della morte”, a causa dell’alto numero di donne che vi moriva). A quel tempo infatti la mortalità per la febbre puerperale era molto elevata, ma nessuno sembrava interessato realmente alle cause di tutti questi decessi: la sofferenza delle donne e dei loro bambini passava attraverso un'indifferenza che oggi non faticheremmo a definire "criminale".
La scienza di quel periodo aveva formulato solo alcune teorie per dare una risposta al numero elevatissimo di morti fra le puerpere, senza però fare mai nulla di concreto per provare ad arrestarle.
Una nuova ricerca scientifica ha seguito 1037 cittadini della Nuova Zelanda per 38 anni, e ha stabilito che l'unica conseguenza negativa sulla salute nell'uso della marijuana sia un danno alle gengive e alle ossa che reggono i denti.
In questa ricerca gli scienziati hanno utilizzato sia delle "misurazioni scientifiche della salute fisica", sia le autocertificazioni dei partecipanti sulla propria salute. Gli scienziati hanno anche integrato nella ricerca la situazione socioeconomica, la salute durante l'infanzia, ed il fatto che i soggetti facessero anche uso di tabacco.
Mentre gli utilizzatori di cannabis mostravano una scarsa salute dei denti, avevano anche un indice più basso della massa corporea, una vita più snella e un miglior livello di lipoproteina ad alta densità (HDL), ovvero il colesterolo buono. Questi risultati inducono i ricercatori a pensare che la cannabis possa avere un impatto sul metabolismo. D'altra parte, i fumatori di tabacco [secondo gruppo] avevano un metabolismo peggiore, salute più scarsa dei polmoni e uno stato di infiammazione più alto [del primo gruppo].
Articolo e intervista di Federico Giovannini
E' una delle vitamine fondamentali, in realtà un ormone, ma è di fatto uno dei grandi piccoli buchi della medicina occidentale.
E' la vitamina che viene prodotta nei nostri tessuti grazie all'esposizione solare, in particolare ai raggi UVB. Alle nostre latitudini tuttavia non se ne riesce a produrre nei mesi invernali. Se si somma questo dato al fatto che la gran parte dei lavori moderni si svolgono al chiuso, e al continuo allarmismo che si fa circa la pericolosità del sole nell'insorgenza di tumori della pelle, si ha come risultato una carenza endemica nella popolazione (il Dr. Soram Khalsa stima che il 75% dei suoi paziente sia carente) di questa importantissima vitamina.
Più è scura la pelle e meno vitamina si riesce a produrre, e più l'indice di massa grassa è alto e meno vitamina si riesce ad avere disponibile, in quanto essendo liposolubile rimane "intrappolata" nei tessuti adiposi.
Per chi vuole farlo circolare, il video è stato caricato anche su Facebook. Grazie.
[Questo articolo è uscito in forma di scambio epistolare (lettera+risposta) sul sito di Valdo Vaccaro]
LETTERA
I DANNI MICIDIALI DEL GLIFOSFATO, ERBICIDA DELLA MONSANTO
Caro Valdo, ti mando in allegato un articolo, uscito recentemente su una autorevole rivista scientifica, riguardante i danni provocati dall'uso del Glyphosate in agricoltura. Come sai, il Glifosato è un erbicida prodotto da Monsanto e commercializzato col nome di Roundup, estensivamente utilizzato negli Stati Uniti nelle colture di soia e mais OGM, ma suppongo anche in molte altre colture.
IL DISERBO CHIMICO DEI TERRENI È UNA PRATICA RIPROVEVOLE IN AGRICOLTURA
Il diserbo chimico viene usato estensivamente nelle coltivazioni commerciali di ortaggi. Nel caso di frutta che cresce su alberi il problema non si dovrebbe porre. Lì ci sono soltanto i fitofarmaci. Ma, per esempio, nel caso del melone, di cui sono un divoratore esagerato, e del cocomero che, essendo striscianti, vanno protetti dalle erbe infestanti che facilmente li soffocano, l'uso del glifosato è divenuto sistematico in fase di preparazione del terreno anche da noi.
SINISTRE CORRELAZIONI TRA ROUNDUP E LE PIÙ GRAVI PATOLOGIE CEREBRALI
L'articolo che ti allego, fornisce in modo chiaro le correlazioni, in molti casi strettissime, tra l'uso di questa sostanza in agricoltura e molte patologie gravi. Anche per il Glifosato, come per il Fluoro, esiste una sinergia con l'Alluminio, che ne aumenta la tossicità. Gli attentati alla nostra sopravvivenza sono sferrati sia a livello del suolo, vedi fluoro negli acquedotti e nei dentifrici, che nel cielo mediante irrorazioni aeree.
"La guerra globale contro la droga è fallita, erodendo la salute pubblica e i diritti umani, e a questo punto deve essere messa da parte a favore della decriminalizzazione." Queste sono le conclusioni di una ricerca commissionata da un'importante rivista medica.
La battaglia contro le droghe ha avuto un impatto insignificante sui meccanismi globali di domanda e offerta, e non è difendibile dal punto di vista della sanità pubblica nè su basi scientifiche. Lo dicono gli studiosi che hanno portato a termine una corposa ricerca commissionata unitamente dalla rivista Lancet e dalla Università John Hopkins Ivy League.
Il rapporto rivela prove convincenti che gli stati europei come la Repubblica Ceca e il Portogallo abbiano ottenuto risultati positivi dalla decriminalizzazione dei reati minori legati alla droga. Il Portogallo in particolare ha decriminalizzato l'uso personale di droghe come la cannabis, la cocaina ed eroina già nel 2001.
I vantaggi ottenuti, secondo la ricerca, comprendono un miglioramento la salute pubblica, una riduzione dei livelli di carcerazione e un risparmio di denaro pubblico, mentre non si registra un aumento particolare nell'uso problematico delle droghe.
Conferenza di Sara Salvadori, naturopata, esperta di micronutrizione e depurazione ionica.
- IONIZZAZIONE - DISINTOSSICAZIONE - RIPRISTINO EQUILIBRIO ACIDO BASICO
A lungo utilizzata dai naturopati, la nozione di “equilibrio acido-base” è stata per decenni ignorata dall’ambiente scientifico ufficiale. Oggi le cose stanno cambiando, divenendo un nuovo tema d’interesse negli ambienti scientifici. E’ stata recentemente oggetto di numerose pubblicazioni su riviste prestigiose come The American Journal of Clinical Nutrition, il Journal of Biological Chemistry o ancora l’European Journal of Nutrition. Queste ricerche rappresentano la punta di diamante nel campo della nutrizione facendo avanzare le conoscenze sui meccanismi profondi delle malattie legate allo squilibrio acido-base. Migliaia di persone in Italia, testimoniano dei benefici che derivano dal prendere in considerazione questo equilibrio nel trattamento delle affezioni croniche, dei dolori, dell’astenia, del sovrappeso e dell’invecchiamento precoce.
Fonte Salusbellatrix
[Per una introduzione al microbiota consigliamo di leggere prima questo articolo].
di Federico Giovannini
Il cambio di stagione porta tutta una serie di malesseri e sintomi che per il resto dell'anno sono silenti o meno intensi. E' inutile negare il fenomeno perche è plateale e pacifico, il punto è capirne il perchè, quali sono le misteriose dinamiche che perturbano i nostri organismi, spesso in maniera anche acuta oltre che cronica.
Tanto per citare alcuni sintomi : depressione, turbe del sonno, ansia, gastrite, colite, raffreddore, influenza, afte, riniti stagionali, mal di testa e chi più ne ha più ne metta.
Il primo punto da focalizzare è che tutti questi sintomi possono essere imputati ad un intestino in disordine (infiammato o addirittura permeabile) e di conseguenza ad un microbiota in disbiosi.
La depressione è notoriamente legata alla serotonina. La corretta presenza di questo ormone dipende dalla quantità di triptofano plasmatico disponibile, che è carente in caso di disbiosi. Le turbe del sonno sono date da mancanza di melatonina, il cui precursore è la serotonina.
Il britannico Daily Mail pubblica gli allarmanti commenti di alcuni esponenti di spicco della scienza medica sull’inaffidabilità e pericolosità di molti farmaci in circolazione. Purtroppo la grande industria farmaceutica, ovviamente guidata dal profitto e non dal bene pubblico, riesce a comprarsi la complicità dei media, delle autorità pubbliche e talvolta della stessa scienza medica, per commercializzare farmaci e procedure che portano essenzialmente danno ai pazienti. Il risultato sono decine o centinaia di migliaia, se non perfino milioni, di morti, sofferenze e casi di invalidità in tutto il mondo. (L’imminente entrata in vigore del TTIP, con la giusta -si fa per dire- dose di pressioni lobbistiche da parte delle grandi industrie, non potrà fare altro che peggiorare questa situazione in Europa e in America.) La produzione di risultati scientifici ad hoc è spesso parte fondamentale di questa nefasta prassi. Chi lavora nella ricerca scientifica ha certamente presente ciò che scrisse Richard Horton, Editor capo della celebre rivista medica The Lancet, appena l’anno scorso: “gran parte della letteratura scientifica, forse la metà, può semplicemente essere falsa. Afflitta da tanti problemi – studi con campioni di piccole dimensioni, effetti molto piccoli, analisi esplorative non valide e palesi conflitti di interesse, insieme a un’ossessione per il perseguimento di mode di dubbia importanza – la scienza ha preso una piega verso il buio […] Si possono aggiustare le pratiche scientifiche sbagliate? Una parte del problema è che nessuno è incentivato a comportarsi correttamente […] “
L’ex medico personale della Regina ha chiesto che si faccia con urgenza un’inchiesta pubblica sulle “oscure” pratiche delle aziende farmaceutiche.
Sir Richard Thompson, ex presidente del Royal College of Physicians, nonché medico personale della Regina per 21 anni, stasera ha avvertito che molti farmaci potrebbero essere meno efficaci di quanto si pensi.
Thompson è membro di un gruppo di sei noti medici che oggi hanno messo in guardia sull’influenza che le case farmaceutiche hanno nella prescrizione dei medicinali.
Diventano sempre più allarmanti le notizie sul virus Zika, proveniente dal Brasile, e naturalmente ci si domanda se ci apprestiamo a rivivere un altro incubo mondiale come quello dell'Ebola.
Esattamente come per l'Ebola, infatti, le grandi testate giornalistiche parlano già dell'"ultima minaccia alla salute globale", e ci dicono che 4 milioni di persone rischiano quest'anno di essere infettate dal virus.
Le notizie però - esattamente come per l'Ebola - sono estremamente contraddittorie. Mentre la vox-populi (il tam-tam mediatico internazionale) ci dice che il virus sia la causa dell'enorme aumento di casi di microcefalite nei neonati brasiliani, su RT, ad esempio, leggiamo che "Una relazione causale fra il virus Zika e le malformazioni dei neonati non è ancora stata stabilita, è solo fortemente sospettata“.
L'Organizzazione Mondiale per la Sanità (WHO) ci mette naturalmente del suo, e prevede che Zika si diffonderà "nelle Americhe" (Nord e Sud), mentre "altri scienziati dicono che anche l'Asia potrebbe dove affrontare una vasta diffusione del virus". In altre parole, mezzo mondo rischia la pandemia. Esattamente come per l'Ebola.
Leggi tutto: Il microbiota, un fondamento della nostra salute