di Music Band
Il canale di condivisione video più famoso del mondo: Youtube, brulica di filmati realizzati da giovani adolescenti che si divertono a scovare messaggi subliminali e simbologie esoteriche o massoniche celate all'interno dei videoclip musicali degli artisti più gettonati del momento.
E' diventata quasi una moda o una mania; ognuno di questi video manca peraltro di qualsiasi argomentazione su ciò che espone limitandosi a mostrare le “scoperte” dell'autore in un susseguirsi di titoli sensazionalistici che evidenziano la convinzione di chi li produce, di aver capito cosa sta succedendo nel mondo: “Ecco le prove che tal dei tali è massone” “Tizio Caio e Sempronio adorano lucifero” “il nuovo ordine mondiale è alle porte” etc. etc. etc.
In realtà è proprio vero che moltissimi video musicali in modo alquanto sfacciato e sempre meno celato esibiscono una quantità impressionante di simbologie di stampo esoterico e di messaggi più o meno trasversali o subliminali di vario genere; ma non sarà che le rigide regole del marketing, accortesi delle nuove tendenze ci stiano marciando sopra? Le Star del Rock che affollano radio, tv, cinema e dischi di oggi sono preconfezionate e colorate come i cibi del supermercato; marionette del marketing sono trasgressive perché viene loro ordinato di esserlo in una pianificazione minuziosa che produce Hit da centro commerciale (per parafrasare Bill Hicks) e idoli finti con la stessa frequenza e gli stessi effetti devastanti delle “bombe d'acqua” sempre più frequenti. I ribelli del Rock sono stati inglobati nel sistema, riplasmati e usati per ogni occasione esattamente come lo stereotipo del comunista che improvvisamente si ritrova ad essere uno yuppie [1]; un colletto bianco con abiti firmati, telefonino e l'ideologia finita sotto alle scarpe di dolce&gabbana (il minuscolo è d'obbligo).
I nostalgici rimpiangono i “ribelli” antisistema degli anni 60 e 70 ma viene da chiedersi se l'esplosione Rock degli anni 60 ha davvero rappresentato una volontà di cambiamento e ribellione al sistema che è stata poi repressa in modo efficace, ...
I recenti casi di cronaca, legati ai vaccini trivalenti stagionali, fanno emergere l’esigenza di una riflessione che sia esclusivamente basata sui dati di fatto.
Come ogni autunno, anche quest’anno è partita la campagna di sensibilizzazione della popolazione al fine di convincerla della necessità di una copertura vaccinale più ampia possibile.
La campagna si basa fondamentalmente sul proposito di impressionare i cittadini con cifre epidemiologiche di grande impatto: 8.000 decessi all’anno, nella sola Italia, per complicanze legate all’influenza.
Gli stessi dati terrorizzanti sono stati riproposti negli ultimi giorni tanto dalle società scientifiche (esempio QUI) che dai mass media (esempio QUI).
Questa cifra è ubiquitaria nei siti ed è estrapolata da una pagina web di EpiCentro, il portale dell’epidemiologia della sanità pubblica curato dall’Istituto Superiore della Sanità (QUI). Il dato però non è referenziato bibliograficamente.
Anche il Ministero della Salute , tramite le raccomandazioni emanate per la stagione in corso (QUI) dice: ”Le epidemie influenzali annuali sono associate a elevata morbosità e mortalità. Il Centro Europeo per il controllo delle Malattie (ECDC) stima che in media circa 40.000 persone muoiano prematuramente ogni anno a causa dell’influenza nell'UE. Il 90% dei decessi si verifica in soggetti di età superiore ai 65 anni, specialmente tra quelli con condizioni cliniche croniche di base”. Anche questa affermazione non trova riscontro in un preciso riferimento bibliografico.
Ma prendiamo l’affermazione per veritiera e facciamo due conti. [...]
di Aldo Giannuli
Vecchia conoscenza per chiunque si occupi di eversione nera, Massimo Carminati: dalle imprese dei Nar a quelle della Banda della Magliana, così nei casi degli omicidi Pecorelli, Fausto e Iaio, Pugliese, nel depistaggio per la strage di Bologna, nella rapina alla Chase Manhattan Bank dell’Eur, nella “strana” vicenda del deposito d’armi presso la sede di via Liszt del Ministero della Sanità, il suo nome torna sempre.
Spesso è stato imputato, ma alla fine se l’è sempre cavata e con assoluzioni con formula piena (Pecorelli, depistaggi Bologna, Fausto e Iaio). Per altri casi (ad esempio il furto al caveau della Banca di Roma, nel Palazzo di Giustizia di Piazzale Clodio, a Roma) e per uno degli scandali del calcio scommesse è ancora indagato.
L’unica condanna seria (10 anni) se la beccò nel secondo grado del processo alla Banda della Magliana iniziato nel 1995. Nella maggior parte del tempo è stato sempre libero ed instancabile… Oggi lo rivediamo ancora al centro di uno dei grandi scandali capitolini: tutto in regola. Sarà, ma ho il dubbio che anche questa volta riuscirà a passare indenne. Staremo a vedere.
Certo che uno come lui ha sempre avuto le spalle coperte; lo si trova nelle vicende più scabrose, ...
Intervista a Rafael Palacios, attivista spagnolo, sul movimento politico "Podemos". (Cliccare sulla freccia per ascoltare l'intervista).
TRADUZIONE:
M.M.: Stiamo parlando con Rafael Palacios, attivista madrileno e amico da molti anni. Rafael, raccontaci qualcosa del movimento "Podemos", perché qui in Italia non sappiamo praticamente nulla di loro.
R.P.: Come dicevo prima, è una questione molto complessa. Comunque, l'origine di "Podemos" è nel Movimiento 15-M, quello di due o tre anni fa, che iniziò dalla Puerta del Sol e che a sorpresa si estese e divenne un movimento di moltitudine, con manifestazioni che arrivavano a milioni di persone, ma poi scomparve. Lo si potrebbe interpretare come il risveglio di uno spettro sociale di gente che è stata esclusa dal sistema, che è stata travolta dalla crisi e non aveva la possibilità di andarsene di casa - molta gente ha dovuto andare a lavorare all'estero. Potremmo dire che si tratta di un pubblico, nella maggioranza, al di sotto dei quarant'anni, ma anche di gente "di recupero", che viene dalla sinistra, una sinistra che li ha delusi. C'è un parallelismo con il fenomeno di Beppe Grillo e del Movimento Cinque Stelle in Italia, nel senso che raccoglie tutta questa gente che è scontenta del sistema attuale, e cerca di intercettarla con il superamento della dicotomia fra sinistra e destra, anche se chiaramente provengono da sinistra. Attualmente i sondaggi li danno come vincitori, ...
di Federico Giovannini
Se vi dicessero che con delle iniezioni di sale si può sconfiggere il cancro, ci credereste? Ovviamente no.
Invece un articolo del Daily Mail di oggi si intitola proprio così: "Iniezione di sale 'uccide le cellule cancerogene' portandole all'auto-distruzione."
L'articolo cita la ricerca del Professor Philip Gale, dell'Università di Southampton dove hanno condotto degli approfonditi studi in cui avrebbero dimostrato di poter uccidere le cellule tumorali con il sale da cucina.
"Abbiamo scoperto che possiamo indurre la morte della cellula con il sale", ha dichiarato il professore.
Secondo Gale, all'Università starebbero sviluppando una molecola in grado di circondare il sodio per farlo entrare nelle membrane cellulari in modo da innescare l'apoptosi cellulare, ovvero la morte della cellula tumorale.
Ma scusate - viene da chiedersi - perchè allora non fare delle infusioni di cloruro di sodio (sale da cucina) direttamente nei tumori? ...
Un paio di mesi fa avevo scritto un articolo intitolato "Salvini alternativa a Beppe Grillo?", nel quale dicevo che "se i 5 Stelle non si svegliano e non mettono a fuoco rapidamente i punti del loro programma, imparando ad esporli in modo chiaro e convincente per tutti, rischiano seriamente di venire sorpassati dalla Lega di Salvini."
Domenica scorsa questo è successo. In Emilia Romagna il partito di Salvini è arrivato al 20% dei voti, mentre il 5Stelle ha preso solo il 13%.
Ora ci saranno i soliti apologeti che vorranno spiegarmi come "le regionali sono un'altra cosa", oppure che "in fondo i 5 Stelle hanno raddoppiato i loro voti rispetto alle regionali del 2010".
Ma sono tutte giustificazioni inutili. La verità è lì, davanti agli occhi di tutti: la Lega vola, i 5 Stelle affondano.
Perchè? La risposta è semplice: Salvini è in televisione dal mattino alla sera, i 5 Stelle in Tv non ci sono.
In un altro articolo, poco tempo fa, avevo scritto: "Sta alle forze che vogliono opporsi a questo rischio di recuperare al più presto la propria voce e la propria identità, a livello mediatico. Non basta fare ogni tanto un proclama dal Parlamento, dicendo "noi siamo contrari per questo o per quel motivo". Bisogna andare ad affrontare l'avversario sul suo stesso terreno - quello dei media mainstream - perchè è quello il terreno, piaccia o non piaccia, sul quale si giocherà il futuro dell'Italia."
Ora i fatti mi stanno dando ragione: chi non va in TV, per la massa degli elettori semplicemente non esiste: questa è una realtà tanto dolorosa quanto inconfutabile.
Ma la cosa più fastidiosa, rispetto alla questione di andare o meno in TV, sono le scuse patetiche che alcuni 5 Stelle si inventano pur di giustificare il loro rifiuto a partecipare al confronto televisivo: [...]
Una interessante conferenza di Marcello Pamio che parla non solo del diabete, ma di tutti gli aspetti più importanti dell'alimentazione.
di Francesca Salvador
Ebbene sì, lo confesso. Il 13 settembre ho avuto un attimo di panico, e per un istante ho pensato "questa sera finisco al pronto soccorso". Ma che cosa stava succedendo?
Stavo accogliendo i partecipanti nella sala conferenze della biblioteca, quando è arrivato alla spiccolata un gruppo di persone visibilmente alterato. Una decina di loro mi ha fatto notare, in tono tutto sommato passabilmente gentile, che ho esagerato nel dichiarare sulle locandine della conferenza che si può guarire dal diabete, cosa che (secondo loro) tutti sanno impossibile. Improvvisamente mi sono trovata d'innanzi due persone, che con tono e postura minacciosi mi hanno apostrofata di brutto per le "bugie riportare nella locandina". Al che sono arretrata prudentemente di un passo. Ma nell'istante in cui stavano dicendo "lei NON può permettersi di scrivere queste falsità... è da delinquenti speculare sulla vita dei malati di diabete... (avevano forse letto i commenti del blog??) lo sanno tutti che NON si può guarire..." Lì, mi sono incazzata di brutto. [...]
La famosa poesia "If" ("Se") di Rudyard Kipling, recitata da John Hurt.
iL TESTO IN ITALIANO:
Se riesci a non perdere la testa quando tutti intorno a te
L'hanno perduta, e danno la colpa a te.
Se riesci a credere in te stesso, quando tutti dubitano di te,
Ma tieni anche in considerazione il loro dubbio.
Se saprai aspettare senza stancarti di aspettare,
O essendo calunniato, non rispondere con calunnia,
O essendo odiato, non dare spazio all'odio,
Senza peraltro apparire troppo buono, né metterti a pontificare.
In tutti i grandi complotti della storia, una delle argomentazioni più spesso usate dai difensori delle versioni ufficiali è che "un complotto di queste dimensioni coinvolgerebbe migliaia di persone, e quindi prima o poi qualcuno parlerebbe".
Ma poi, quando qualcuno davvero parla, gli stessi difensori delle versioni ufficiali fingono di non sentirli.
E' il caso dell'assassinio Kennedy, dove abbiamo i racconti di Madeleine Brown, e le confessioni in viva voce di Howard Hunt e di Chauncey Holt. Oltre naturalmente alla confessione dell'uomo stesso che uccise Kennedy, James Files, che sparò il fatidico colpo alla testa dalla collinetta erbosa. Ma tutto questo viene sistematicamente ignorato dai media mainstream, perchè è bello (per fare audience) poter dire che "forse a Dallas ci fu un complotto", ma guai a trovarsi davvero di fronte alla verità!
Quello che è accaduto ieri al Senato americano è un vero e proprio gioco delle parti, una sceneggiata che sembra cucita su misura per ingannare e confondere il popolo americano e il mondo.
di Piero Cammerinesi
I repubblicani, i grandi vincitori del mid term che, oltre ad aver in pugno la Camera dei rappresentanti, si stanno apprestando a controllare – da gennaio - anche il Senato sono riusciti, in un colpo solo, ad affossare il Freedom Act, un complesso di misure che avrebbe dovuto limitare l’onnipotenza delle Agenzie di intelligence che hanno, di fatto, spogliato i cittadini americani – e non solo – della propria privacy.
Il popolo americano aveva appreso – grazie alle rivelazioni di Edward Snowden[1] – da circa un anno e mezzo di essere completamente in balia della NSA, che intercetta e conserva ogni tipo di comunicazione elettronica – telefonia, internet, email etc – dell’intera popolazione.
Il Freedom Act - se fosse passato - avrebbe sancito la fine della raccolta massiva dei tabulati telefonici nazionali ad opera del governo, ...
Tracollo Italia: Si avvicina il prelievo forzoso sui risparmi degli italiani e non si faranno sconti a nessuno.
di Attilio Folliero
Da tempo, l’informazione alternativa avverte sui pericoli di una manovra tendente a colpire i risparmi, ossia un prelievo forzoso. Oggi a parlarne è perfino “Il Giornale”, che in un suo articolo intitolato “Il prelievo forzoso in banca non farà sconti a nessuno” (1) parla della possibilità di un prelievo forzoso del 10%. La novità di oggi è che questo prelievo non riguarderebbe solo i conti correnti superiori a 100.000 euro, come per esempio attuato a Cipro, ma riguardi tutti i risparmi. Insomma è probabile che a pagare non siano solo i più ricchi ma tutti, anche un povero disgraziato che abbia magari solo 10.000 euro faticosamente risparmiati.
Se malaguratamente una persona si ritrovasse a vendere un appartamento ed incassa (sul conto corrente) i soldi proprio il giorno in cui dovesse attuarsi il prelievo forzoso, si ritroverebbe con una doppia fregatura: oltre ad aver venduto un bene di per se già svalutato, a causa della crisi nel settore immobiliare, si rtitroverebbe anche a pagare un ulteriore 10%. Ammesso che riesca a vendere un apartamento a 100.000 euro, su questi soldi si ritroverebbe a pagare 10.000 Euro di prelievo forzoso.
In realtà non si tratta di una novità assoluta. In Italia, il governo Amato nella notte tra il 9 ed il 10 di luglio [1992] attuò un prelievo forzoso del 6 per mille. A quell’epoca i risparmi degli italiani ammontavano a circa 500 miliardi di euro, ...
Leggi tutto: Il Rock, tra l'illusione della libertà e le ombre del sistema