Mentre l’Europa è totalmente presa dall’incantamento delle elezioni del Parlamento europeo sembra che la grande Storia stia imboccando altri sentieri. Si tratta di cambiamenti epocali che avranno l’effetto di spostare sempre di più il centro geopolitico globale dall’asse USA-UE all’asse Russia-Cina, confinando, nel lungo termine, l’Europa alla periferia del mondo.
di Piero Cammerinesi
Mi riferisco in prima battuta al contratto di fornitura di gas russo alla Cina[1] che non solo è assolutamente senza precedenti, ma la cui reale importanza va ben oltre gli importi, pur mirabolanti, del controvalore economico.
Infatti, a mio avviso, approfondendo la notizia dello storico contratto di fornitura del gas siberiano alla Cina, pomposamente definito “un contratto senza precedenti” l’attenzione dovrebbe essere rivolta prima di tutto all’aspetto geopolitico di quest’accordo.
Innanzitutto notiamo la singolare sincronia della firma dell’accordo con il ritiro delle truppe russe dai confini ucraini e il conseguente allentamento della tensione su questa delicatissima area dello scacchiere internazionale.
Singolare che Putin abbia gonfiato i muscoli fino a pochi giorni dal suo viaggio in Cina ...
Aveva torto Grillo quando diceva che queste elezioni avrebbero avuto un valore politico. Aveva torto Renzi quando diceva che il voto era europeo, e che solo all'Europa bisognava guardare. In realtà il voto di ieri ha un valore sociologico, anzi, per essere più precisi, un valore socio-patologico, nel senso che ha messo in chiara luce quale sia la patologia che affligge la maggior parte degli italiani: la paura.
La paura del nuovo, la paura del diverso, la paura di uscire dal seminato.
Presi dal panico, con l'acqua alla gola, gli italiani si sono aggrappati al salvagente del sistema istituzionale, pur sapendo molto bene che è proprio quello il sistema che li ha ridotti alla disperazione.
Gli italiani si sono comportati esattamente come una persona a cui viene detto che ha il cancro, e corre subito a mettersi nelle mani dell'oncologo. Sa benissimo che presto o tardi morirà, ma non ha il coraggio di prendere in considerazione le cure alternative.
L'oncologo ti promette di rimandare la tua morte grazie alla chemio, esattamente come Renzi ha promesso agli italiani di rimandare la loro morte regalandogli 80 euro.
L'oncologo ti illude dicendoti che "a volte avvengono delle guarigioni spontanee", e Renzi li ha illusi dicendogli che va in Europa per cambiare tutto.
Il servo delle case farmaceutiche promette quello che le stesse case farmaceutiche non vogliono, ...
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di Riccardo Pizzirani
L’economia è davvero un argomento distante e complicato, per il quale dobbiamo affidarci al parere degli esperti del settore, o siamo vittima di un sistema che ci fa filtrare solo notizie confezionate per dirigere altrove il nostro interesse? Con questo articolo è mia intenzione illustrare in modo chiaro e semplice il funzionamento del Fiscal Compact, la norma europea che entrerà in vigore l’anno prossimo, e che condizionerà le nostre vite più di qualsiasi altra norma finora applicata nel nostro paese.
Per far questo è necessario introdurre due argomenti distinti: primo, come sono strutturati i conti dello stato, in semplici termini di entrate, uscite e debito; e secondo, elencare alcuni dei parametri richiesti per entrare e permanere nell’Unione Europea e nell’Euro. Questi due argomenti convergeranno poi nella trattazione del Fiscal Compact vero e proprio, e di cosa comporta per l’Italia l’adozione.
In conclusione, verranno mostrati anche i vari strati di menzogne e di mistificazioni che i media tradizionali hanno finora riservato a questo scomodo e fondamentale argomento.
Il bilancio dello stato
Innanzi tutto valutiamo la situazione economica attuale dello stato italiano. Il funzionamento del sistema-Italia non può essere descritto interamente usando quali esempi le logiche delle imprese o i normali funzionamenti di una famiglia, ...
Minacce di morte a Gianni Lannes.
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di Gianni Lannes
Non siamo cavie: osservate il cielo o sarà troppo tardi. Con le esplosioni nucleari hanno fatto impazzire il clima per ingordigia di dominio e bulimia di profitto. La Nato e lo Stato italiano ci stanno avvelenando da 12 anni con irrorazioni chimiche, scaricate a bassa quota da bombardieri privi di segni di riconoscimento che navigano prevalentemente nelle aerovie militari. Non si tratta di Ufo, bensì di pianificazioni criminali del governo degli Stati Uniti d'America. Esiste una correlazione tra intossicazione di metalli pesanti e malattie neurologiche in aumento vertiginoso. Hanno inquinato aria, acqua e frutti della terra.
Siamo preda di una deriva autoritaria e totalitaria. Il 19 luglio 2001, durante la mattanza statale di pacifici manifestanti a Genova, il primo ministro Silvio Berlusconi e il presidente Bush hanno firmato un trattato segreto sulle sperimentazioni climatiche, violando leggi e normative nazionali e internazionali.
L'opinione pubblica in Italia non ha alcun peso politico. Poiché la strada giudiziaria è preclusa dall'impossibilità per la magistratura di qualsivoglia giurisdizione sulle attività della Nato e delle forze armate degli Stati Uniti d'America nel nostro Paese (Cassazione 4461/2009), ...
Questa sera, di fronte a milioni di telespettatori, Grillo si gioca l'ultima grande partita di questa tornata elettorale. Se davvero vuole che il suo partito vinca le elezioni deve ancora conquistare molti voti fra gli indecisi e gli astensionisti.
Speriamo che oltre ad attaccare Renzi e Berlusconi, Grillo si ricordi anche di elencare tutto ciò che di buono ha fatto il Movimento 5 Stelle da quando è entrato in parlamento.
C'era una volta un gruppo di persone potenti. Esse avevano tanti soldi, tantissimi soldi, quasi tutti i soldi del mondo, e naturalmente per questo motivo volevano comandare loro. Ma erano comunque troppi, ed erano costretti ad ammazzarsi l'uno con l'altro, pur di arrivare a gestire quel potere. Un giorno ad uno di loro - il più saggio di tutti - venne un'idea folgorante.
Scusate, fermiamoci un attimo - suggerì questo - Perchè invece di continuare ad ammazzarci per comandare, non facciamo un pò per uno?
E già! - lo schernì un altro - Come decideremo quando e a chi tocca, senza tornare a litigare come prima?
Lo lasceremo decidere al popolo - rispose il saggio illuminato - Ci divideremo in gruppi diversi, ben definiti, con una bandiera ed un nome diverso, e ciascuno farà appello a certe peculiarità ben precise della natura umana, che si riscontrano in tutti i popoli del mondo.
Ad esempio? - fu chiesto.
Ad esempio il senso del dovere - continuò il saggio - oppure la presunzione, oppure l'anelito di giustizia, oppure l'ingordigia, oppure il timor di dio, oppure ancora il senso di fratellanza. Ciascun cittadino risponderà in maniera diversa ai diversi appelli, ...
Immaginate una grande stanza buia. In quella stanza c'è un regista che sta sonnecchiando, disteso su un divano. Improvvisamente il regista si risveglia: gli è venuta un'idea per un nuovo film.
Il regista si mette al lavoro e inizia a scrivere la sceneggiatura. Inventa personaggi, crea situazioni, immagina ambienti, poi cambia e ricambia la storia per renderla sempre più interessante, finché non è completamente soddisfatto del risultato.
A quel punto il regista inizia a mettere in piedi la produzione del film. Fa i provini a diversi attori, sceglie quelli più adatti, e discute con loro tutti gli aspetti più reconditi della personalità dei protagonisti.
A loro volta, ciascuno degli attori valuta il ruolo che gli stato è offerto, e decide se partecipare o meno al film, anche tenendo conto della propria carriera. Ad esempio, un attore che nel film precedente ha interpretato il ruolo del cattivo, accetta volentieri il ruolo dell'eroe nel nuovo film, perché vuole evitare di venire percepito dal pubblico come una persona realmente cattiva. Oppure, un'attrice decide di partecipare al film perché la storia d'amore che dovrà vivere sul set le permetterà di esplorare una zona della sua personalità che ancora non conosce bene. Un terzo attore, che nel film precedente ha interpretato il ruolo di un industriale miliardario, accetta volentieri di interpretare il ruolo di un operaio sfruttato dal padrone, per conoscere meglio ambedue gli aspetti di questa dinamica sociale.
Nel frattempo il regista fa costruire i set, organizza la troupe, pianifica la produzione, e finalmente, un bel mattino, viene dato il primo ciak. [...]
Uno dei sistemi più funzionali per anestetizzare le coscienze è quello delle ‘mezze verità’, che la stampa mainstream, schiava dei poteri forti, usa nel suo quotidiano lavoro di disinformazione.
di Piero Cammerinesi
E non pensiate che le cose vadano diversamente dalla mia o dalla vostra riva dell’Atlantico; qui davvero vale il vecchio adagio ‘tutto il mondo è paese’.
Quando il lettore si trova davanti ad una mezza verità positiva si tranquillizza, si rasserena, si illude che il ‘buono’ di turno abbia vinto e il ‘cattivo’ abbia ricevuto finalmente la giusta punizione.
Purtroppo in genere le cose non stanno affatto così, anzi, quella ‘mezza verità’ è del tutto strumentale a rendere più ‘morbida’ la reazione della gente, restaurando (infondata) fiducia nelle istituzioni e nella giustizia e, al tempo stesso, frammentando l’opinione pubblica in modo da indebolire l’impatto dell’indignazione popolare.
Mi riferisco nella fattispecie ad una notizia che è stata data in Italia da La Repubblica, in cui si legge testualmente che negli USA “la commissione Giustizia della Camera ha votato all'unanimità una proposta di legge che vieta la raccolta indiscriminata e la conservazioni delle intercettazioni telefoniche e di mail”[1].
O, qui negli USA, ad esempio, da US News con il titolo “La riforma della NSA passa al Comitato della Camera con il nuovo Freedom Act USA”[2].
Leggendo queste notizie cosa viene da pensare?
Che la giusta indignazione dell’opinione pubblica mondiale di fronte alle rivelazioni di Edward Snowden sul controllo assoluto esercitato a livello mondiale dalla National Security Agency americana[3] e dal CGHQ britannico[4] ha finalmente sortito l’effetto desiderato, costringendo il governo americano a ridurre i poteri della NSA.
Nulla di più falso. [...]
Mi domando perchè a questo punto Beppe Grillo non vada regolarmente in TV, a ripetere le cose che ha detto in questa intervista.
Dovrebbe andarci ogni sera, dalla Gruber, da Ballarò, da Santoro, da Vespa, da Formigli, da oggi fino al giorno delle elezioni. Se così facesse, il Movimento 5 Stelle porterebbe alle urne almeno la metà degli astensionisti, e porterebbe a casa almeno il 40% dei voti disponibili.
Perchè non lo fa?
M.M.
"Il mondo del calcio e della politica sono sotto choc per la notte di follia calcistica di ieri sera allo stadio Olimpico." Così esordiva oggi un articolo dell'ANSA , riferendosi agli scontri fra tifosi che hanno preceduto la finale di Coppa Italia.
Giancarlo Abete, presidente Figc, ha detto che ''il calcio è vittima di situazioni che vanno oltre: gli ultrà utilizzano gli stadi per manifestazioni di potere. In alcuni stadi gli ultrà hanno un ruolo inaccettabile''.
Secondo la vedova di Filippo Raciti "E' una vergogna. Lo Stato che non reagisce, impotente e quindi ha perso".
Il responsabile Sicurezza del Pd, Emanuele Fiano, ha detto: "E' una sconfitta complessiva, che pesa sul mondo dello sport e del calcio, su tutti noi che facciamo politica e su tutti i corpi dello Stato".
Beppe Grillo ha scritto: "La Repubblica è morta, i suoi cittadini non hanno più rappresentanza, la pentola a pressione sta per saltare. All'Olimpico veniva da piangere, come a un funerale".
No signori, state sbagliando tutti: lo stato non ha perso, e non è affatto stato sconfitto. Lo stato - inteso come emanazione visibile dei poteri occulti - ha vinto clamorosamente la sua partita. [...]
Leggi tutto: Il declino dell'Europa