A proposito di Curt Weldon (il primo della lista)...
PATRIOTI CHE SI FANNO DOMANDE SULL'UNDICI SETTEMBRE
C'è una domanda che viene naturale da porsi per chiunque, nel momento in cui si pensi realisticamente ad un complotto a livello governativo: "Con le centinaia, se non migliaia, di persone che debbono per forza essere state coinvolte, come è possibile che nessuno parli, …
di Enrico Sabatino
In Thailandia è in corso da qualche giorno un colpo di Stato molto particolare che agli occhi di noi europei o occidentali in genere è qualcosa di naturalmente inconcepibile, antidemocratico e quindi è da condannare fermamente.
Ma forse è il caso, prima di dare giudizi netti, di addentrarsi un po’ più a fondo nella situazione politica thailandese degli ultimi tempi.
E’ noto che da cinque anni e mezzo il panorama politico di quel Paese è stato dominato da un personaggio, Thaskin Shinawatra, che ricalcando un po’ le orme del nostro Silvio Berlusconi è sceso in politica con tutta la forza economica e mediatica di cui disponeva. E’ l’uomo più ricco della Thailandia, e già dopo pochi mesi dalla sua prima elezione plebiscitaria a premier, nel 2001, aveva dovuto affrontare un processo per irregolarità finanziarie ...
L'ultimo arriva e chiude la porta.
In un mondo normale, Gabanelli sarebbe stata le prima - e probabilmente l'unica, a quel punto - a parlare di undici settembre. Avrebbe fatto "splash", l'eco sarebbe durata un paio di giorni, e poi tutto passava nel grande dimenticatoio nazionale fatto di goal, tette, e formaggini a 27 pollici. La "solita" Milena l'avrebbe fatta grossa, "ma d'altronde da lei cosa ti potevi aspettare?"
E invece è stata Milena ad aspettare - strategia o distrazione a questo punto poco importa - e arrivando per ultima ha messo il sigillo definitivo alla questione. Il problema ora è capire chi è rimasto chiuso fuori, e chi è rimasto chiuso dentro. Report infatti, con la puntata di questa sera, ha "chiuso l'arco costituzionale", e questo lo ha potuto fare, non dimentichiamolo, grazie ad un Mentana che ha capovolto lo schema della partita fin dal fischio iniziale. E' partito attaccando fuori casa, ha sorpreso tutti, ...
di Piero Merlo
E’ la tarda mattinata di un giorno qualsiasi di un mese qualsiasi di un anno qualsiasi.
Il Governo di Bananaland aveva appena concluso la sua riunione e molti ministri si erano già allontanati dalla sede governativa.
Il Ministro della Giustizia ed il Ministro degli Interni vennero, invece, bloccati da un funzionario, che riferì loro qualcosa di molto grave, questo a giudicare dalle espressioni cupe dei loro volti.
I due Ministri riferirono immediatamente al Capo del Governo.
Il Primo Ministro Odipriski Romanski, agitatissimo ordinò alla sua segretaria, con fare brusco e scostante, alla limite della cattiva educazione, di contattare telefonicamente il Capo dell’Opposizione, Coniberlus Silvanin.
Dovete sapere che Bananaland è un piccolo, mediocre paese, dove le due coalizioni che si alternano al potere, ...
di Giorgio Mattiuzzo
Lunedì 18 settembre nel centro di Budapest sono scoppiati degli incidenti, dopo una manifestazione di piazza contro il Primo Ministro Ferenc Gyurcsány. Il tutto sarebbe stato causato da una cassetta con la registrazione di un discorso di Gyurcsány, nel quale il Primo Ministro afferma a chiare lettere che negli ultimi due anni il governo ha mentito su tutto, allo scopo di rimanere in vita.
La notizia ha fatto il giro del mondo. E i media hanno prontamente riportato le tragiche parole del Capo del Governo, secondo cui quella è stata la notte più lunga ed oscura dalla caduta del comunismo in poi.
La rivolta è scoppiata quando si sono diffuse le parole di Gyurcsány, assai poco consone
di Marco Cedolin
Ieri in Germania, nella tratta di 31 km fra Lathen e Melstrup, il Transrapid, un vero mostro tecnologico in grado di declassare i TAV nostrani al ruolo di anacronistici retaggi del passato, si è schiantato alla velocità di 200 km/h contro una piattaforma mobile destinata alla manutenzione causando la morte di 23 fra i 30 passeggeri del convoglio.
Un brivido corre lungo la schiena al solo pensiero di cosa sarebbe potuto accadere se anziché una corsa di prova con una trentina di passeggeri a bordo si fosse trattato di una normale corsa di linea con il convoglio occupato da centinaia di persone e i brividi si moltiplicano se pensiamo che il treno si è praticamente polverizzato ...
Fulvio Grimaldi non è un giornalista qualunque. Anzi, paradossalmente, forse lo è, nel senso che rimane una delle pochissime persone degne di fregiarsi di quel titolo, ormai tristemente usurpato da una massa anonima di passacarte senza più identità, omologati a un sistema volutamente acritico, disposti a tradire la professione - e a calpestare la Verità - in cambio della miserevole pagnotta. Grimaldi invece ha "saputo" farsi licenziare, un paio di anni fa, dal giornale ("progressista", ça va sans dire) per cui lavorava, nel momento in cui gli è stato chiesto di non dire ciò che sapeva, e che risultava evidentemente troppo scomodo per tutti.
Diamo quindi a Grimaldi, nei limiti delle nostre possibilità, lo stesso spazio che daremmo a chiunque sappia essere, prima di tutto, coerente con sè stesso. Qui "destra" e "sinistra" contano poco, quello che conta è che una qualunque voce fuori dal coro, per principio, abbia sempre la sacrosanta possibilità di farsi sentire. Se poi ci porta anche delle informazioni - tanto preziose quanto devastanti - che servono a capire meglio il grande paradosso che sta tenendo in ostaggio il mondo, meglio ancora.
LIBANO, DELITTO E CASTIGO di ritorno da Beirut, Sidone, Tiro, Khiam, Bint Jbeil...
di Fulvio Grimaldi
Auschwitz in Libano. Khiam, 2000: un militante di Hezbollah (Hezb'Allah) mi fa fare il giro del carcere in cima alla collina, in capo al villaggio omonimo, in vista delle irridenti lande di Sheba, a cui Israele si è abbarbicata quando, infliggendole la prima sconfitta sul suo cammino colonialista, la Resistenza libanese la cacciò - maggio 2000 - da una terra occupata e massacrata per 18 anni. Sfumando verso la profondità di un cielo iperazzurro, il massiccio del Monte Hermon, ...
Dopo aver ribadito il rispetto al Papa ed aver gettato acqua sul fuoco delle polemiche tra mondo islamico e Stato Pontificio, il giorno seguente, alla 61ima seduta dell'assemblea generale dell'Onu, il presidente della Repubblica islamica dell'Iran Mahmoud Ahmadinejad rivela come la struttura delle Nazioni Unite oggi sia stata indebolita da alcune potenze. Come aveva annunciato, dà le indicazioni che potrebbero servire per governare il mondo e soprattutto renderlo più ricco di pace e meno assillato da guerre e conflitti.
La Radio in lingua italiana della Repubblica islamica dell'Iran, vi propone la versione integrale del discorso del presidente iraniano Mahmoud Ahmadinejad all'assemblea generale delle Nazioni Unite.
In nome di Dio, il Clemente, il Misericordioso
Illustri Capi di Stato, Spettabili Rappresentanti, Eccellenze, Signore e Signori,
ringrazio Dio, il Saggio, l'Invincibile ed il Misericordioso per avere concesso al presente l'occasione di divulgare un'altra volta il messaggio del grande popolo dell'Iran. Altresì, ringrazio il Signore per il crescente risveglio dei popoli …
Riportiamo in prima pagina questo articolo in occasione delle elezioni di medio termine in Usa.
Suggeriamo anche di vedere il video della deposizione di Clinton Curtis, il "whistleblower" che ha rivelato:
quanto è difficile truccare le elezioni?
Consigliamo anche: la verità dietro le macchine del voto elettronico“Le persone che votano non decidono un bel niente, sono quelli che contano i voti a decidere tutto”
Frase attribuita a Josif Stalin
La democrazia è, per definizione, la forma di governo in cui vige la sovranità del popolo...
di Enrico Sabatino
La cassa di risonanza mediatica seguita al discorso di Ratisbona di Ratzinger, con le prevedibili conseguenti reazioni del mondo islamico, dimostra ancora una volta che le religioni hanno il potere di dettare l’agenda mediatica e di monopolizzare l’attenzione dell’opinione pubblica mondiale.
Oggigiorno sembra che qualsiasi argomento e qualsiasi problema debbano essere forzatamente riconducibili e incanalati nella sfera religiosa, che se ne appropria arrogandosi il diritto di parlarne in nome di tutti gli abitanti della terra, come se fosse l’unica depositaria di soluzioni, di verità e dogmi assoluti validi per tutti gli esseri umani.
Questa invadenza e arroganza della religione in senso lato ha ormai da tempo superato i limiti di tolleranza; di certo non è una novità, se si osserva la storia con tutte le guerre ...
Comunicato Stampa
Viene riportato il comunicato stampa inviato agli organi stampa locali.
In data 14-09-2006 presso l’aula magna delle scuole elementari di Volano (TN) si è tenuta una conferenza dal titolo “11 settembre 2001 cinque anni dopo. Tra verità politiche e storiche” organizzata dall’associazione culturale La Torre e suddivisa in 3 fasi. Nella prima parte è avvenuta la proiezione del film “Inganno globale” realizzato dal giornalista Massimo Mazzucco e l’intervista a Giulietto Chiesa (europarlamentare), a seguire la vera e propria conferenza dell’Avv. Abbondio Dal Bon sul tema ed infine il dibattito con il folto pubblico presente in sala.
Al termine della conferenza sono stati distribuiti volantini prodotti dal portale “luogocomune.net” e dall’associazione culturale “La Torre”, e sono stati regalati i dvd contenenti materiale informativo sui fatti dell’11 settembre al sindaco di Volano, ...
Leggi tutto: Patriots question 9/11