Con ìl convegno di Bologna di ieri si può dire, per coloro che si occupano di undici settembre, che in Italia si sia chiuso un ciclo. E si è chiuso nel migliore dei modi, specialmente se si guarda al fatto che era iniziato, circa tre anni fa, con quattro gatti sparuti, che si muovevano brancolando nel buio, mossi più da un atavico istinto di sopravvivenza che da una qualunque "strategia programmatica".
Un paio di questi gatti - il gruppo Faremondo di Bologna - ieri ha avuto la non piccola soddisfazione di presentare, nel più ampio spazio teatrale disponibile in città, un convegno sull'11 settembre davvero internazionale, sia nelle parole che nei fatti. Con la presenza, o il contributo, di personaggi come David Ray Griffin, Steven Jones, Giulietto Chiesa, Maurizio Blondet, Webster Tarpley, e Eric Hufschmid, sono ben pochi i nomi al massimo livello mondiale, nell'ambito della ricerca per la verità sull'undici settembre, che non figurassero in cartellone. E in ogni caso i doverosi tributi a gente come Thierry Meyssan, Chris Bollyn, Jim Fetzer o Paul Thompson non sono certo mancati.
Solo tre anni fa gli stessi soci di Faremondo importavano timidamente le prime cinquanta copie del libro di Hufschmid, Painful Deceptions, che si dividevano religiosamente, come dei carbonari con gli scritti del Mazzini dall'esilio.
Fra questi due momenti, innegabile realtà, c'è stato Internet: senza la rete, ...
Fra poche ore avrà inizio la Conferenza di Bologna sul 9/11. Per chi
non potrà esserci, questo è il videomessaggio che Steven Jones ha mandato, dopo che gli è stato tolto l'accesso ai locali universitari da cui, proprio oggi, avrebbe fatto vedere qualche interessante esperimento sull'uso della termite. Io sarò in collagamento diretto, via skype, a partire dalle 16 circa, per fare da interprete a David Griffin e a Eric Hufschmid. A più tardi per le relazioni e commenti vari. M.M.
Povero papolino, "lo hanno capito male". Lui non intendeva affatto offendere un miliardo di musulmani, quando ha detto che l'Islam è una religione che non ha aggiunto nulla a quello che già esisteva, se non il sangue della spada con cui farebbe proseliti nel mondo. Anche perchè non è stata una frase così, che gli è uscita per caso, mentra chiacchierava al bar con un amico, ma ha dovuto scomodare addirittura un Santo del 14 secolo per esprimere quel concetto. E lo sappiamo tutti che al buon Benedetto le citazioni escono sempre così, ad impromptu. Lui mica se ne accorge, lui non è un politico, è un uomo dello spirito. Lui non è un cinico calcolatore, che tira fuori questa frase proprio in questo momento delicatissimo nei rapporti fra Islam e resto del mondo. No, a lui le citazioni vengono a caso, come le slot machines di Las Vegas: lui tira la leva, e poi se per caso gli esce Islam/criminali/arabi, piuttosto che terroristi/arabi/Islam, lui che ci può fare?
Tenero dolce Benedettone, dì la verità, una volta tanto, dillo a voce alta, che ti ritrovavi così a tuo agio, nella tua cara vecchia Germania, che a un certo punto hai sentito il braccino destro ...
Tema: Sei il capo di una spietata banda di criminali, che una volta arrivata al potere, vuole creare le condizioni ideali per poter fare e disfare nel mondo tutto quello che le pare, senza dover più rendere conto a nessuno delle proprie azioni. Decidi che un autoattentato alle Torri Gemelle e al Pentagono, colpiti con aerei civili dirottati, sarà sufficiente a scatenare nella popolazione la giusta dose di paura e di indignazone per rimettersi ad occhi chiusi nelle tue mani.
Ora però gli attentati devi organizzarli, e ti accorgi che le cose non sono così semplici. Sai infatti che le Torri Gemelle, anche se colpite da un aereo, non crolleranno mai da sole, e il solo incendio, con la devastazione parziale, non sarà mai sufficiente a scatenare nella gente quel senso di profonda insicurezza che solo un "crollo" completo e assoluto, traumatico e indimenticablie, ti può dare a livello subliminale.
Al Pentagono invece hai il problema opposto: vuoi farti sì del male, ma non troppo, e sai benissimo che se un Boeing ti sbaglia la mira di mezzo grado …
RICHIESTA DI PUBBLICA CORREZIONE DA PARTE DI ALESSIO VINCI / CNN-ITALIA
Alessio Vinci / CNN-ITALIA
c/c: Redazione MATRIX / Enrico Mentana
c/c: Luogocomune.net
Con la presente il sottoscritto Massimo Mazzucco, nella sua veste di responsabile del sito luogocomune.net e di autore del film "Inganno Globale", chiede ad Alessio Vinci, responsabile per la CNN-Italia, di correggere al più presto una falsità che va ripetendo pubblicamente da molti mesi, e che oltre ad essere lesiva nei miei confronti, come in quelli del sito, rende un pessimo servizio alla ricerca della verità sui fatti dell'undici settembre. Se Vinci ha scelto di non contribuire attivamente a tale ricerca, è suo pieno diritto farlo, ma disinformare in maniera sistematica, approfittandosi della fiducia e della correttezza del collega che lo ospita, non è certo compatibile con le alte responsabilità che il suo ruolo comporta.
Chiedo che la correzione mi sia inviata per lettera, con autorizzazione alla pubblica diffusione, ed in copia alla redazione di Matrix, all'attenzione di Enrico Mentana, affinchè abbia la possibilità, se lo riterrà opportuno, di renderla nota nel corso di una prossima puntata di Matrix.
Queste le motivazioni:
Durante la seconda puntata di Matrix dedicata all'11 settembre, nel Giugno scorso, Vinci mi aveva apertamente accusato, insieme ad altri prima di me, di usare in maniera distorta ...
[color=003399]QUI[/color] la registrazione di uno scambio particolarmente "pesante" fra il sottoscritto e un giornalista di Libero, andato in onda poco fa su Radio Spazio Aperto.
Volevamo presentare la nuova "Sezione 11 settembre" per… l'undici di settembre, appunto, ma il fatto che io abbia dovuto preparare d'urgenza il filmato da mandare a Mentana (per ora ne sono passati 10 minuti, ma io ne ho montati e mandati 25) ovviamente ci ha obbligato a rimandare tutto di nuovo.
Visto che la nuova sezione aprirà con una lunga lista di questioni irrisolte, ancora da completare, pubblichiamo nel frattempo la sua versione provvisoria, che è la stessa del filmato andato in onda ieri a Matrix. Come noterà chiunque abbia seguito con attenzione, la "controparte" evita accuratamente di prenderne in considerazione alcune, che sono fondamentali, mentre finge di scoprire l'acqua calda …
La ricerca storica dei nostri tempi, dopo l’influsso benefico della “Scuola degli Annales”, è molto diversa da quella anche solo di pochi decenni fa. Non si occupa esclusivamente di guerre, trattati ed alleanze, dinastie, forme politiche, ecc., ma anche di dinamiche economiche, vita materiale, mentalità: in pratica di tutto quello che è nell’ambito delle vicende umane. Apparentemente, non ci sono più oggetti tabù, non ritenuti degni di ricerca storiografica "seria". Eppure, ad osservare con maggiore attenzione, un tabù storiografico – un oggetto “indegno” d’attenzione – persiste: i complotti dei potenti della terra nella Storia Contemporanea.
Eppure, è evidente che i complotti del potere continuano ad esistere e sono un dato ricorrente della storia umana: noi italiani lo abbiamo ben presente, tra Stragi di Stato e Strategie della Tensione che hanno insanguinato il nostro paese (e non è detto che la cosa sia finita). Nonostante ciò, la ricerca storica, quando si rivolge al grande pubblico, parla dei complotti del potere solo al passato. In manuali di storiografia scolastici od anche universitari, testi di divulgazione e trasmissioni TV, sembra che i potenti complottassero solo nel passato ...
Ma come è possibile - si chiedono in molti - minare due edifici come le Torri Gemelle, senza farsi vedere da nessuno? La risposta sembra essere molto più semplice del previsto: ci si fa vedere da tutti. A fare qualcos'altro, naturalmente.
M.M.
AGGIORNAMENTO: Esiste un'altra testimonianza che corrobora quella di Forbes, ed è quella di Gary Corbett.
La Barona è un quartiere periferico di Milano. Problematico direbbe qualcuno. Ma molto dignitoso, aggiungerei io. Da diversi anni in via Barona c'è un cineteatro. Edi lo chiamano alcuni, Barrio's lo chiamano altri, Edi/Barrio's lo chiamo io, tanto per non sbagliare.
La proiezione è fissata per le 21. Io arrivo alle 20,45 - bello fresco - e trovo l'ottimo Umberto (UncasO) già sul posto. Ha già approntato tutto l'ambaradàn e come mi vede mi fa: "Mi sa che non viene nessuno". Effettivamente siamo io, lui e il cineteatro.
Andiamo a berci una birra, che non fa mai male, propongo. Il tempo di andare, ordinare, bere e uscire ed ecco che !arriva la gente! Non so se capite quello che intendo, ma è sempre molto bello quando arriva la gente. Questa gente, poi, arriva che è un piacere guardarla. Arriva a grappoli, ...
Leggi tutto: Nel segno di Internet