Plot foiled, "piano sventato", è la nuova formula di "allarme rosso" a cui sono costretti a ricorrere ormai da tempo le amministrazioni dei gemelli da conquista, Bush e Blair, per tenere comunque alta nella popolazione la tensione per il "terrorismo".
Un mesetto fa erano stati gli astuti ragazzi dell'FBI a "sventare un piano" per abbattere la Sears Tower di Chicago, da parte di un gruppetto di improbabili "terroristi islamici" di Miami, il cui capo aveva il leggerissimo difetto di essere assolutamente identico a Zacharias Massaoui. Sarebbe quasi stato divertente lasciarlo libero, per vedere quante volte riusciva - con quella faccia - a farsi arrestare da solo, andando in macchina da Miami a Chicago, senza aver fatto assolutamente nulla.
Per non essere da meno, ieri i colleghi britannici hanno "sventato" un piano che prevedeva addirittura - udite udite! - di abbattere in volo un aereo di linea ...
Di Giorgio Mattiuzzo
Nonostante il caldo e le vacanze, il Governo italiano ed il Parlamento lavorano senza sosta per rendere la Giustizia in Italia un meccanismo impeccabile, che lavora per il bene e la sicurezza dei cittadini.
Il Parlamento ha votato quasi compatto l'indulto, con lo scopo di decongestionare le carceri, che soffrono di sovraffollamento cronico. Non sono mancate le polemiche, naturalmente. Soprattutto perché l'indulto ha coinvolto anche i reati finanziari, quelli dei colletti bianchi. Che siano stati messi in libertà personaggi che hanno mandato sul lastrico famiglie intere ha fatto sobbalzare molti, anche nello stesso governo, anche nella “base”, dappertutto insomma.
Se poi si considera che i reclusi per questo genere di reati sono una manciata, si capisce che forse lo scopo del provvedimento non è stato quello di svuotare le carceri...
di Enrico Sabatino
Trovandomi in Malesia da quando è iniziato il devastante attacco di Israele in Libano, e anche se per un certo periodo tempo non ho avuto la possibilità di informarmi approfonditamente sugli eventi in corso, ho avuto modo di constatare quanto l'odio per Israele e i suoi stretti alleati sia ogni giorno in aumento.
La tv pubblica malese trasmette quotidianamente un video governativo con immagini di distruzione e morti in territorio libanese, seguito da una scritta, sia in malese che in inglese, in cui "si condanna l'attacco terroristico dello Stato d'Israele". Due giorni fa c'è stata a Putrajaya la riunione dell'OIC (Organizzazione della Conferenza Islamica), e il Primo Ministro malese Abdullah, oltre ad aver promesso l'invio di un migliaio di soldati in Libano, ha anche aggiunto che questa guerra aumenterà il risentimento di molte persone in Malesia che potrebbero agire per proprio conto in vendetta delle morti libanesi.
In Indonesia già 3000 volontari sono stati reclutati, e tra questi 200 sono già partiti in missione suicida…
Su "il Riformista" del 22 Luglio è comparsa questa "lettera al direttore", firmata da Emanuele Ottolenghi, che ha ottenuto, a quanto pare, l'avallo di una notevole serie di nomi importanti. Eccone il testo, seguito dalla lista di firme, e da un nostro commento.
M.M.
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EDITORIALE DEL RIFORMISTA - sabato 22 luglio 2006
Caro Direttore, il diritto internazionale non può essere invocato soltanto quando fa comodo.
L’attuale crisi in corso tra Israele e Hizbullah è iniziata con un atto di aggressione da parte della milizia filo-iraniana contro Israele. Nel corso di un’incursione in territorio sovrano israeliano il 12 luglio, Hizbullah ha rapito due soldati israeliani, di cui non si hanno più notizie.
A prescindere dall’interpretazione dei fatti e delle soluzioni militari o diplomatiche, tutte le forze politiche in Italia si augurano di vedere al più presto la fine delle ostilità, e nel frattempo invitano le parti belligeranti a rispettare il diritto internazionale ...
Quando è uscito nel 2004, il Rapporto della Commissione 11-9 è stato descritto dai suoi autori come: “La versione definitiva dei fatti e delle circostanze dell'11 Settembre, 2001.”
Nonostante David Ray Griffin abbia impiegato per smontarlo nella sua critica “Commissione 11-9: omissioni e distorsioni” meno tempo di quanto ne aveva aspettato l'Amministrazione Bush per avviare la Commissione stessa, il Rapporto ha rappresentato una versione ufficiale incontestabile a livello mediatico, una sorta di mito sacro che nessuno aveva mai potuto mettere in discussione sui canali dell'informazione che conta...
...almeno fino a ieri.
56 morti in un colpo solo, di cui 32 bambini e 14 donne.
Se fossero state le vittime di un razzo libanese, a quest'ora il mondo starebbe discutendo se sia il caso di sganciare una mini-atomica su Beirut. Non è un paradosso verbale, non è una metafora, è la pura realtà. Se 56 israeliani, di cui la maggioranza donne e bambini, fossero stati così vigliaccamente uccisi oggi, in questo momento l'indignazione nel mondo sarebbe stata portata, dai sapienti media "globali", a un tale punto di ebollizione che Israele riceverebbe carta bianca da tutto l'occidente per radere al suolo l'intero paese confinante. E probabilmente non solo quello.
Invece i morti sono civili libanesi, per cui Israele "si scusa", dice che "da lì vicino sono partiti dei razzi", e nessuno fa una piega.
Ma il Ministro della Difesa libanese Elias Murr, intervistato da Al Jazeera, ha negato a Israele anche questa vergognosa giustificazione, dicendo che nessuna base Hezbollah si trova nelle vicinanze del rifugio distrutto: "What do you expect Israel to say? - ha detto Murr - Will it say that it killed 40 children and women?" ("Che cosa vi aspettate che dica Israele, che ha ucciso 40 donne e bambini?").
Chi in queste occasioni ha il potere di parlare ma tace, si rende automaticamente complice di queste stragi ...
Nel mese di agosto il sito rimane aperto, ma pubblicherà articoli solo sporadicamente, o nel caso di eventi eccezionali.
In sostituzione, proponiamo un esperimento di "giornalismo collettivo", utilizzando la nota formula dei "commenti liberi". Inizialmente ci saranno tre spazi di "commenti liberi" disponibili (li trovate più sotto): argomenti internazionali, argomenti nazionali, e tutto ciò che non è collocabile nè nell'una nè nell'altra categoria.
Ciascun utente può commentare una notizia (che ritiene interessante per gli altri), scrivendo di suo pugno un mini-articolo, che pubblicherà nello spazio commenti, mettendo il titolo che vuole dargli nello spazio del "soggetto". Ogni spazio "commenti liberi" potrà contenere al massimo 4 mini-articoli, ciascuno con il suo titolo ben differenziato nella sbarra del soggetto. (continua)
di Giorgio Mattiuzzo
In questi giorni a Vienna i rappresentanti di Serbia e Kosovo si sono seduti attorno a un tavolo per discutere dello status del Kosovo stesso, otto anni dopo l'intervento militare della Nato, che ha preso il controllo del piccolo stato dopo averlo tolto alla Serbia. Il tavolo di mediazione è stato presieduto dall'inviato dell'ONU ed ex-presidente finlandese Martti Ahtisaari.
Le posizioni – come era da aspettarsi – sono rigidamente contrapposte. Fatmir Sejdiu, presidente del Kosovo, ha dichiarato che “l'indipendenza è l'alfa e l'omega, l'inizio e la fine della nostra posizione”.
Vojislav Kostunica, primo ministro serbo, ha detto invece che “la Serbia non accetterà un altro Stato creato sul 15% del suo territorio. Una autonomia sostanziale del Kosovo deve essere garantita e realizzata da una soluzione costituzionale.” (1)
Tali inconciliabili posizioni hanno portato ad uno stallo nei colloqui, ...
Leggi tutto: Bravi, bravissimi, superlativi i ragazzi di Scotland Yard