di Ashoka
Molti sono gli insegnamenti che possiamo trarre, per dirla alla Machiavelli, dall'esperienza delle cose moderne e dalla lezione delle antique.
La storia ci insegna, ad esempio, che, nelle difficoltà, gli uomini tendono ad accantonare le differenze per dare vita ad un movimento di lotta e di resistenza; che sia contro un governo ritenuto ingiusto o contro un invasore straniero o una più generica “lotta per la verità”.
Non a caso una delle strategie di controllo adottate dalla parte dominante...
(Video più sopra)
New Orleans dal satellite, prima e dopo Katrina. Le zone scure sono quelle allagate dal cedimento delle dighe del Mississipi (in basso nell'immagine).
Di certo l'attuale presidente Bush passerà alla storia per l'11 settembre e per le conseguenti guerre in Afghanistan e Iraq (augurandoci che la lista non debba allungarsi prima che termini il suo mandato). Ma l'episodio della sua presidenza che ha lasciato il segno più profondo nel subsconscio degli americani, con tutta probabilità è stato il disastro dell'uragano Katrina.
Non tanto il disastro naturale, a cui bene o male sono abituati, quanto quello umano, politico e sociale che è rimasto impresso per sempre nelle immagini indimenticabili che ci giungevano giorno dopo giorno dalle zone disastrate.
Nessuno avrebbe mai immaginato di vedere una tale disorganizzazione nel paese che è notoriamente il più avanzato al mondo sia nel campo tecnologico che in quello delle comunicazioni, e quindi - si presume - in quello del soccorso civile.
Nessuno avrebbe mai immaginato che migliaia di sopravvissuti potessero restare completamente isolati, all'interno dello stadio di New Orleans, ...
di Giulietto Chiesa
Ho fatto un passaggio sul sito Luogocomune, per poter misurare la quantità d'insulti che mi sono stati riservati. Noto che Mazzucco pubblica, molto scorrettamente, le cose che gli ho risposto inframmezzandole con le sue notazioni. Noi abbiamo pubblicato per intero e senza interruzioni ciò che lui ha scritto e la mia risposta. Ecco perchè Megachip ha come secondo titolo, "Democrazia nella comunicazione".
Vedo che Mazzucco contribuisce attivamente, con le sue risposte ai suoi lettori, a complicare e aggravare la polemica. Mi attribuisce intenzioni che non ho mai avuto, mi mette in bocca frasi che non ho mai pronunciato e che, infatti, non può esibire tra virgolette. Mi accusa di avere "cambiato idea" senza comunicarglielo, mentre io non ho cambiato nessuna idea e, comunque, non avevo e non ho mai preso alcun impegno ...
Caro Giulietto, dopo tutto questo penoso polverone, gli utenti di Luogocomune chiedono chiarezza. Io chiedo chiarezza. E penso che di certo debba volerla anche tu. Lasciare la faccenda irrisolta, a questo punto, non farebbe che danneggiare tutti ulteriormente.
Suggerisco quindi di mettere da parte tutti i discorsi inutili - le vanità le retoriche e le ripicche - per cercare di risalire al cuore della questione: per quale motivo, da un certo punto in poi, hai scelto di "negarci gli oratori"? Che cosa è successo, di preciso, che abbia giustificato una scelta così chiaramente ostile da parte vostra?
Al di là degli effetti reali di questo "anatema", infatti, la sua portata simbolica è indiscutibile, e non poteva non scatenare, prima o poi, quello che infatti è successo. Mi pare quindi giusto ...
di Marco Cedolin
Dopo settimane dense d’incertezza, dichiarazioni, smentite, ipotesi, ambizioni di comando, comandanti ambiziosi e governi recalcitranti, il “grande giorno” sembra davvero essere arrivato.
La prima missione (di guerra? Di pace?) del governo Prodi sta spiegando le vele in direzione del Libano dove dovrebbe giungere nella giornata di venerdì.
Questa notizia, la sommaria composizione della forza militare italiana deputata, almeno inizialmente, a costituire il nostro contributo alla forza d’interposizione che stazionerà in Libano sotto la bandiera dell’ONU e le prime stime dei costi della missione stessa sono in realtà le uniche certezze.
Si tratta di 5 navi con circa 2500 uomini (compresi 1500 marinai che costituiscono gli equipaggi) prevalentemente fanti di Marina del reggimento San Marco, ...
E' arrivata la risposta di Chiesa al mio articolo, con preghiera di pubblicazione.
Per chi vorrà leggere, debbo fare una premessa molto importante: nonostante tutto che quello che è stato detto e scritto su di noi in questi giorni, ho saputo che Megachip continua tranquillamente a utilizzare intere parti del nostro film "4 anni dopo", all'interno del film provvisorio che vanno mostrando in diverse piazze, con il dichiarato intento di raccogliere i soldi per completarlo.
Sono quindi obbligato a diffidarli pubblicamente dal farlo, visto che nulla di ciò che io o luogocomune abbiamo mai prodotto e messo in rete è utilizzabile per scopo di lucro, diretto o indiretto, senza il previo consenso degli autori. (Vedi nota esplicativa, a fine articolo).
Ecco quindi a risposta che Chiesa ci chiedeva di pubblicare; in corsivo i suoi paragrafi, inframmezzati da alcune mie repliche, in normale formattazione.
***
Leggo con sorpresa la ricostruzione di Massimo Mazzucco. Ma non ho intenzione di replicare. Se non su alcuni punti, a mio avviso opinabili. Che la faccenda 11 settembre sia da me considerato un fatto "personale" tra me e la Casa Bianca, ...
di Marco Cedolin
Da sempre mi vengono i brividi quando mi accingo a leggere “il mondo secondo Mercedes Bresso”, pessimo libro infarcito di visionaria lucidità che ogni mese si arricchisce di qualche nuovo capitolo.
La visione della realtà che il Governatore Bresso e la maggioranza che la sostiene in seno alla Regione Piemonte tentano di portare avanti è tanto bizzarra quanto agghiacciante poiché in grado di stravolgere tutto e tutti a loro esclusivo uso e consumo.
In questa sorta di realtà parallela il Piemonte giace isolato dal resto del continente europeo, pur transitando attraverso la sola Valle di Susa ben un terzo di tutto il traffico merci che valica l’arco alpino.
Il TAV è talmente indispensabile da trasmutare a questione di vita o di morte, poiché ritenuto l’unico mezzo idoneo a trasportare quelle merci che mai sono esistite nella nostra realtà ...
Approfitto di questo video p-a-z-z-e-s-c-o
http://www.youtube.com/watch?v=xKJtui3ukZc
(niente di orrido, tranquilli, ma l'adrenalina non può non salire)
per aprire un "commenti liberi" di relax estivo.
Avanti di questo passo va a finire che il comando della missione in Libano ce lo dobbiamo giocare ai rigori con la Francia. Che dite, riuscirà il micidiale sinistro tagliato di D'Alema ad avere la meglio sulla nota tendenza di Chirac di buttarsi sempre a destra?
Come in tutte le spirali mediatiche, che partono da un presupposto qualunque, pur di arrivare in qualche modo a nutrirsi di se stesse, anche questa faccenda della leadership militare sta assumendo proporzioni assolutamente irreali.
Per un qualunque umano che fosse partito per Marte un mesetto fa, e che rientrasse oggi, la fatica di capire cosa è successo nel frattempo potrebbe anche costargli la sanità mentale. Ma come? - gli verrebbe da dire - Quando sono partito c'erano gli Stati Uniti che dicevano a Israele di procedere tranquillamente con i bombardamenti, gli europei che facevano finta di niente, e lo stesso Israele che dichiarava che non si sarebbe fermato …
Un fantasma si aggira fra le pagine di Luogocomune: è la parola "spaccatura".
Si parla di una presunta - o forse reale - "divergenza" fra il gruppo di Megachip e Luogocomune, nell'ambito della battaglia per la verità sull'11 settembre. Ritengo la cosa naturalmente ridicola, per quanto sintomatica, purtroppo, di una caratteristica tutta italiana nel riuscire a farsi del male da soli, anche quando vi siano tutti i presupposti per trarne invece giovamento comune.
In ogni caso, mi ritrovo a questo punto in dovere di rendere trasparenti tutti i passaggi più importanti di questa vicenda, per chi fosse interessato a conoscerli.
PRIMO ATTO:
Conobbi Giulietto Chiesa grazie al suo libro sull'undici settembre, "La guerra infinita". Mi colpì molto una certa lucidità nell'esporre alcune questioni di geopolitica, che mi erano fino a quel momento risultate annebbiate, e fu così che il libro di Meyssan, uscito qualche mese dopo, riuscì paradossalmente a non sorprendermi più tanto, avendo trovato il terreno già spianato dalle pagine di Chiesa.
In seguito mi affacciai in rete, e cominciai a scrivere articoli qui e là, accorgendomi di avere una relativa capacità di coinvolgere i lettori. Mi venne a quel punto naturale offrirmi a Megachip, che già esisteva (inizio 2003), ...
Leggi tutto: La maledizione delle opposizioni