Ho ascoltato l'intervista di Berlusconi a "La 7", sulla nostra presenza in Iraq, e devo dire che se uno non sta più che attento, in certi casi, si rischia quasi di dargli ragione. Lo dico senza nessuna ironia.
Si è infatti nuovamente dimostrato come una volta stabilita una certa premessa, all'interno del ragionamento aristotelico, la conclusione sia valida e garantita.
La premessa da cui parte il nostro Premier - che si è premurato di ripetere più volte che lui "era contrario alla guerra, e ha cercato in tutti modi di convincere Bush ad evitarla" - è che noi siamo legati a doppio filo alla politica estera americana, e che quindi se una cosa "si deve fare", si deve fare e basta. Non gli è passato nemmeno un attimo per la testa ...
Con un tempismo perlomeno curioso, anche Tony Blair ha trovato il modo di dissociarsi dalla destra "enronomica" di Cheney & Company, in questi giorni non facili per la junta texana insediata a Washington. Per farlo, il Primo Ministro inglese approfitta del meeting internazionale che avrà luogo martedi a Londra, sul fondamentale problema del "global warming" e del protocollo di Kyoto.
"141 nazioni - ha ricordato Blair - hanno già sottoscritto il protocollo, che ci impegna tutti a diminuire le emissioni di carbonio del 20% [rispetto al 1990], entro la fatidica data del 2010. Ma all'appello manca ancora l'America", che guida la lista degli inquinatori, come è noto, con grande distacco da qualunque altra nazione.
Se non altro, nel rifiutare di sottoscrivere, Bush disse probabilmente per l'unica volta nella sua presidenza la sincera verità: "Sorry - annunciò sconsolato - ci costa troppo. Non se ne parla nemmeno".
Accusato di ipocrisia è invece lo stesso Blair, ...
Qualcuno ha ricordato una lettera di Bush a Berlusconi, pubblicata dal Corriere un paio di anni fa, alla vigilia dell'invasione dell'Iraq. E' interessante rileggerla oggi, alla luce di tutto quello che è successo nel frattempo.
"Caro Silvio, mentre stiamo affrontando una minaccia senza pari, desidero esprimere la gratitudine del popolo americano per lo straordinario sostegno che Tu e il Tuo Governo avete dato alla guerra globale contro il terrorismo. Ti sei schierato con noi e noi non lo dimenticheremo.
Nemmeno noi lo dimenticheremo, non si preoccupi. Abbiamo segnato tutto. Lui e si suoi compari della finta opposizione.
Nel corso degli anni, come è accaduto nei Balcani e con l’operazione Enduring Freedom, voi ci avete fornito un sostegno determinante, non solo di uomini e mezzi ma anche un sostegno morale, umanitario e costruttivo.
Per "sostegno umanitario nei Balcani" si riferiva sicuramente alle basi aeree per sganciare uranio impoverito sui bambini di Pristjna. (Bombe povere per gente povera, dopotutto. E' questa la giustizia di d'Alema). Mentre per "Enduring Freedom" non è chiaro se si riferisse ai carabinieri italiani...
Il Grand Jury ha incriminato oggi Scooter Libby, il capo-gabinetto di Cheney, per ostruzione di giustizia, avendo mentito sotto giuramento a loro stessi e all'FBI. Ecco un sunto dell'intricata vicenda, che si trascina praticamente dall'inizio dell'invasione dell'Iraq.
Nell'annuale "State of the Union" del 2003 (equivale, mutatis mutandis, al discorso di Ciampi di fine anno), Bush pronuncia le famose "16 parole" che cambiano la storia moderna: "The British government has learned that Saddam Hussein ...
Di Rino Fossi
E' a Roma che si svolgono le maggiori manifestazioni pubbliche, di sostegno o di protesta. E' a Roma che si è svolta la manifestazione per l'abrogazione del progetto di riforma Moratti.
Oltre 100 mila, tra studenti, docenti, laureandi, specializzandi, dottorandi, ricercatori, si son dati appuntamento per far sentire la propria voce, se non il proprio lamento, ad un governo sordo, che approva una riforma tanto radicale, in un settore che era tra i migliori al mondo per grado di preparazione, contro il parere di chiunque sia occupato in questo settore.
Il governo ha risposto, a me sembra, con gli insulti di Ignazio la Russa, che urla "andate via buffoni" e della Santanchè, che con fare principesco alza il dito medio ...
[color=CC0000]Siamo arrivati a 168 firme[/color] - La consegna "live" della lettera è stata spostata a venerdì mattina ore 9. Se qualcuno vuole aggiungersi alle firme apposte, può ancora farlo.
Egregio Sig. Gentiloni, le scrivo a nome mio e di tutti gli iscritti a Luogocomune.net che firmano con me. Dietro ogni nickname c'è un italiano come lei e come me: una persona che lavora, che ama la propria famiglia, e che cerca di fare del suo meglio per lasciare ai nostri figli una società che possa ancora definirsi decente.
All'optimum abbiamo già da tempo rinunciato, ma sotto certi limiti non intendiamo scendere in nessun modo.
E uno di questi limiti è proprio ciò a cui lei faceva riferimento, nell'intervento radio che ha scatenato la nostra reazione, ...
Ti svegliano al mattino presto. Fuori c'è una ressa eccezionale. Gli amici ti tirano fuori dal letto, ti vestono di gran corsa, e ti trascinano in strada, dove vieni accolto da un applauso fragoroso, assordante, interminabile.
Ieri ci sono state le elezioni, e hai vinto tu. Non sapevi nemmeno di essere candidato, ma la stragrande maggioranza del paese ha votato per te. Per te, personalmente. No, non stai sognando, è proprio il tuo nome quello che leggi sulle prime pagine di tutti i giornali. Sarà stato un caso, una coincidenza inimmaginabile, uno scherzo del destino, poco importa ormai: la folla ti acclama, ti applaude, ti lancia fiori e baci, ti esorta a fare del tuo meglio, e ripone tutta la sua fiducia in te.
Sei tu il nuovo presidente dell'Italia, con pieni poteri. Ma attenzione, avrai solo 24 ore per governare. In quelle 24 ore potrai fare tutto quello che vorrai, come se avessi una bacchetta magica, ma allo scadere del termine …
Forse è venuto il momento, per quel che riguarda l'Iraq, di dare alle cose il giusto nome.
Qui non si tratta più di fare facili battute, dicendo che da oggi invasione armata si dice "missione umanitaria", e che allargare i mercati si chiama "esportare la democrazia".
Le parole che vengono messe in ballo oggi sono "successo", "maggioranza schiacciante", "trionfo della democrazia", "svolta storica", e tutte quelle altre formule roboanti a cui fanno ricorso i nostri politici per descrivere - mistificandola - l'approvazione della costituzione irachena appena avvenuta.
Se vi fosse stata una simile votazione in Italia, e ad esempio Umbria, Emilia e Toscana avessero votato compatte per il "no", ...
Un DVD nato all'interno della comunità di Luogocomune
di Enrico Voccia (Shevek)
Larga parte della comunità di Luogocomune ricorderà delle mie peripezie in giro per il centro-sud Italia, dove, in una serie di conferenze, alcune anche molto affollate (a L'Aquila, in uno spazio fortunosamente ricavato a margine di una Festa dell'Unità, c'erano duecento persone all'incirca!), presentavo e commentavo i video chiave della faccenda dell'11 settembre.
Avevo pensato di fare una versione video di queste mie uscite; nel frattempo l'ineffabile Mazzucco ha tirato fuori il suo lavoro in cui montava e commentava questi ed altri filmati, me ne ha spedito copia in alta risoluzione, ed alla fine ne è uscito fuori - tra i suoi interventi ed i miei - un vero e proprio documentario, della durata di quasi un'ora e mezza. L'idea base è quella di un DVD da no copyright, …
(file audio da scaricare in coda)
Salve a tutti. E' con gaudio infinito che posso annunciare che da oggi tutti coloro che dubitano della versione ufficiale dell'11 Settembre non sono più dei "fregnacciari", come affettuosamente ci aveva definito Vittorio Zucconi, dalle pagine di Repubblica. Siamo saliti di rango, ed in maniera decisa. Da oggi siamo tutti dei veri e propri "infami".
E non ce lo dice un "qualunque" direttore di giornale, messo al suo posto da un privato editore (che ha quindi tutto il diritto di sceglierselo secondo criteri che non ci riguardano), ce lo dice un Onorevole, Paolo Gentiloni, il responsabile ...
(Link in coda per il filmato)
Sta arrivando. L'onda lunga della verità sull'11 Settembre sta cominciando a lambire i bordi della diga, creata attraverso i media, che finora era riuscita in qualche modo a contenere la colossale bugia dell'11 settembre.
E' solo questione di tempo, ormai, ma il giorno in cui il bubbone scoppierà a livello "mainstream" è destinato ad arrivare. Già avevamo sentito, nei mesi scorsi, le prime avvisaglie (noi stessi siamo stati contattati da un paio di settimanali di ampia tiratura, che sono venuti ad "annusare" la situazione, mentre il buon Zucconi di Repubblica è stato costretto a scendere nello scantinato Internet, rifugiandosi dietro a un Attivissimo qualunque, per rispondere ai continui dubbi presentatigli dai lettori), ma soprattutto negli Stati Uniti il 9/11 Truth Movement ha raggiunto una forza che difficilmente potrà essere tenuta sotto controllo.
Qualche giorno fa il teologo David Ray Griffin (autore de "La nuova Pearl Harbur" e di "Commissione 9/11, distorsioni ed omissioni") ha tenuto una conferenza, nel cuore di New York,…
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