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In America c'è un modo di dire: "Non prendere ostaggi, se non sei disposto ad ucciderli".
Lo stesso pricipio si potebbe applicare a Giuseppe Conte, il nostro primo ministro che ha minacciato sfracelli a Bruxelles, ma poi si è accontentato di un pugno di mosche.
A cosa serve minacciare di far saltare il tavolo delle trattative, se poi ti accontenti di un documento che stabilisce la "volontarietà" nell'accoglienza da parte dei singoli stati europei?
Solo un cretino può pensare che una qualunque delle nazioni europee si svegli un bel mattino dicendo che "le è venuta voglia" di accogliere qualche decina di migliaia di migranti. Già non li accolgono quando si impegnano a farlo, figuriamoci su base volontaria.
La Federazione dei Pediatri vince un premio per la migliore campagna di comunicazione sui vaccini. Chi mette in palio il premio? La Sanofi, che i vaccini li produce.
di Marcello Pamio
Inizio prendendo a prestito la memorabile frase tratta dalla scena finale del film di fantascienza “Blade Runner”, dove l’androide Roy Batty prima di spegnersi fa il monologo divenuto famoso, al poliziotto Deckard, interpretato da un giovane Harrison Ford.
“Io ho visto cose che voi umani non potreste immaginarvi. Navi da combattimento in fiamme al largo dei bastioni di Orione, e ho visto i raggi B balenare nel buio alle porte di Tannhäuser. E tutti quei momenti andranno perduti nel tempo, come lacrime nella pioggia. È tempo di morire”.
Sono passati 36 anni da quel capolavoro cinematografico, ma se in un ipotetico futuro Roy venisse ricostruito in laboratorio, la sua memoria cibernetica del periodo odierno esprimerebbe cose molto diverse: “Io ho visto cose che voi umani non potreste immaginarvi. Individui senza diploma gestire ministeri dell’Istruzione. Famelici avvoltoi, nascondersi dietro gli aiuti umanitari e speculare sulla pelle di milioni di disperati. Squallide marionette senza arte imporre per legge 10 vaccini. Ho visto infine balenare nel buio della notte il luccichio del premio vinto dalla Federazione dei pediatri messo in palio dalla società che produce vaccini. È tempo di svegliarsi”.
L'utente Music Band ha fatto una lunga ricerca sul caso di Ustica, pubblicando un articolo in tre parti. Le prime due (1, 2) fanno da introduzione, e riassumono le teorie più credibili formulate fino ad oggi. La terza parte, che di seguito pubblichiamo, introduce una ipotesi meno frequentata - ma altrettanto ben argomentata - che viene presentata nel libro di Claudio Gatti "Il quinto scenario" .
Mistero al punto Condor (parte terza)
Non è possibile analizzare nel dettaglio tutte le teorie che sono state elaborate sul disastro di Ustica anche perché i fatti sono tantissimi ma come abbiamo detto, molti libri sono stati scritti e c'è di conseguenza la possibilità di approfondire un po' tutti gli aspetti del caso.
Non è nemmeno possibile esporre la metodologia e i dati raccolti da Claudio Gatti per la sua teoria sui caccia israeliani perché ci vorrebbe un volume intero che inoltre esiste già ed è stato scritto dallo stesso autore; si tratta appunto del libro: “Il quinto scenario”.
In estrema sintesi, la sua indagine verte sulla situazione internazionale di quel periodo e su alcuni fatti cruciali che portano a una tesi indiziaria. Gatti trova molti riscontri e scopre tutta una serie di eventi rilevanti che vanno a comporre un puzzle basato su prove indiziarie ma molto coerente.
Leggendo il suo libro apprendiamo che in quei giorni c'era una forte tensione tra Italia, Francia, Stati Uniti e Israele. L'Italia si sa, è un paese a sovranità limitata ma all'epoca aveva buoni rapporti commerciali con l'Iraq e pure con la Francia che era anch'essa in affari con lo stato arabo, al punto che avevano fornito all'Iraq una certa quantità di uranio arricchito per la loro centrale nucleare di Osiraq e si erano accordati per un'altra fornitura.
La visione di questo video è consigliata SOLO a chi abbia una forte capacità di metabolizzare in fretta la bile generata.
di Federico Giovannini
Come tante volte ripetuto sappiamo che la vitamina D modula il sistema immunitario modificando il microbiota intestinale (1), quello che è ancora poco chiaro sono i meccanismi con i quali agisce la vitamina D in questo contesto.
Dall’articolo citato: “Secondo alcuni studi, una sua carenza sarebbe in grado di deteriorare la parete intestinale, favorendo la traslocazione di endotossine nel torrente circolatorio e lo sviluppo di uno stato infiammatorio sistemico”.
Detto in altro modo ancora, la vitamina D sarebbe in grado di ripristinare quello stato di permeabilità intestinale eccessiva che consente il transito di tutta una serie di componenti più o meno tossici che vanno a interagire con il sistema immunitario (2) certamente sovra-stimolandolo e indebolendolo.
Un sistema immunitario più efficiente, ovviamente, avrà più risorse, energia e tempo per occuparsi dei microorganismi patogeni lasciando al loro lavoro i microorganismi utili (probiotici) che potranno più facilmente prosperare.
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Matteo Salvini ha di fronte a sè la grande occasione per dimostrare che non è un fascistone manganellatore - come molti lo dipingono - ma che è invece uomo di grande integrità morale, che mette la legge e il diritto al di sopra ogni altra cosa.
Il caso è quello di Riccardo Casamassima, il carabiniere che ha denunciato i suoi colleghi per aver pestato a morte Stefano Cucchi, nel 2009.
Dopo aver avuto il coraggio di fare il suo dovere fino in fondo, Casamassima è stato trasferito e demansionato ad un livello molto più basso, decisamente umiliante. Lo racconta lui stesso, in un video pubblicato su Facebook:
Il gruppo di Deviance Project ha condotto una serie di "esperimenti sociali", intervistando per la strada cittadini qualunque su diversi episodi "false flag" della storia recente. Il caso dell'Operazione Northwoods, il modello universale di operazione false flag, la Loggia P2 oppure il caso di Nayirah, la finta nurse kuwaitiana che servì per scatenate la prima Guerra del Golfo.
Le reazioni del pubblico sono state molto diverse. Secondo voi c'è più da deprimersi oppure da esserne confortati?
(All'interno gli altri video)
Nel 2004 il presidente americano Bush lanciava il progetto Constellation, che prevedeva di tornare con sonde automatiche sulla luna entro il 2008, e con missioni umane entro il 2020.
Ricordiamo che il progetto Apollo fu ufficialmente lanciato nel 1961, e giunse al suo pieno successo, con la missione Apollo 11, nel 1969. In altre parole, cinquant'anni fa furono sufficienti otto anni per mettere in piedi dal nulla, e senza alcuna esperienza pregressa, un programma completo per portare l'uomo sulla luna. Mentre nel 2004, con tutta l'esperienza già accumulata grazie alle missioni Apollo, allo Shuttle, alla ISS ecc., il programma prevedeva di ottenere lo stesso tipo di risultato nell'arco di 16 anni. Il doppio esatto del tempo.
Ma non basta, perché il 2008 arrivò e se ne andò senza che nessuna sonda fosse mai stata mandata sulla superficie lunare, mentre nel 2010 il presidente Obama decise addirittura di cancellare del tutto il progetto Constellation. La motivazione ufficiale fu che il progetto era diventato troppo costoso.
Ma i rocket-men non si arresero, e nel 2014 tornarono alla carica con un documento della US National Academy of Sciences, che richiamava la necessità di riprendere le esplorazioni spaziali, e proponeva di arrivare su Marte entro il 2037. Naturalmente, suggeriva il documento, era indispensabile tornare prima sulla luna, per stabilire una adeguata base di lancio verso il pianeta rosso.
Leggi tutto: Commenti liberi - 1 lug. 2018