di Stefano Re
Buongiorno, sono un semplice “Provax”.
Sto benissimo e ho un figlio che sta benissimo, ma leggo sul giornale che il morbillo è una malattia letale e che sta per decimare il pianeta, per cui corro a fare non solo il vaccino del morbillo, ma anche altri dieci vaccini.
Non mi informo per scoprire che le possibilità di prendere il morbillo sono una su 40mila e la probabilità di avere danni gravi dal morbillo è una su 40milioni (aspetta che te lo ripeto: una su quaranta milioni): ho letto sull'Huffington Post che il morbillo è come la peste nera e via, inietto un pacco famiglia di medicinali al mio pargolo.
Il mio vicino di casa invece fa due ricerche proprio su internet, proprio con Google, trova i dati dell'Istat e scopre appunto che mentre la probabilità di venire danneggiato dal morbillo è una su quaranta milioni, il vaccino esavalente provoca danni una volta ogni tremila circa, cinquemila per i più scettici. Tutti dati ufficiali, tutti dati facilissimi da reperire, che però sull'Huffington Post non mi hanno scritto, quindi io non ne so nulla.
Esistono diverse forme di analfabetismo funzionale. La più elementare è quella che risponde alla definizione corrente: persone che sono perfettamente in grado di leggere e scrivere, ma che faticano a comprendere il senso di ciò che leggono.
Questo ovviamente è dovuto al progressivo impoverimento del linguaggio, che riduce il tutto a un semplice "like" o "dislike" sui social, con evidente caduta verticale dell'uso dell'argomentazione. A furia di seguire i suoi scivoli mentali, che lo portano direttamente ad un "sì" o "no", ad un "bianco" o "nero", l'individuo perde la facoltà di riconoscere e navigare nel grigio, con tutte le sfumature che questo può comportare.
Ma c'è poi una seconda forma di analfabetismo, che risulta non tanto da un limite di tipo grammaticale, quanto piuttosto da un limite logico. In altre parole, queste persone sono perfettamente in grado di comprendere e argomentare, ma lo fanno secondo dei parametri fissi, inamovibili, che gli impediscono in ogni caso di raggiungere delle conclusioni valide.
Sono le persone che usano la propria persona (e la propria mente, o il proprio punto di vista) come parametro assoluto per giudicare il mondo.
Lo stallo della nave Diciotti ha dato il responso previsto: l'Europa ha risposto picche.
Questo era prevedibile, poiché era impensabile che Bruxelles cedesse ad un ricatto così plateale davanti al mondo intero.
Ma ora Salvini deve fare in fretta: deve far scendere tutti i migranti dalla nave prima che sia troppo tardi. Facendoli scendere subito, infatti, Salvini può dire: "Va bene, ci abbiamo provato. L'Europa ci ha detto di no, vuol dire che ci penseremo noi. Poi ne trarremo le dovute conseguenze". Se facesse così, ne uscirebbe a testa alta.
Se invece Salvini volesse continuare il blocco allo sbarco, la sua mossa - inizialmente geniale - diventerebbe un clamoroso autogoal.
di P.K.89
Il crollo del ponte Morandi di Genova, fra i tanti interrogativi che ha sollevato, ha anche sdoganato nel dibattito pubblico - ma soprattutto politico - un impensabile processo inverso riguardo alla nazionalizzazione.
Che forze di maggioranza e governative fossero le promotrici di un’iniziativa di questo genere è un fatto del tutto nuovo e in totale controtendenza rispetto all’indirizzo privatista-liberale che si protrae dalla seconda metà degli anni ’80.
Gli interessi dietro le privatizzazioni sono molto forti e a vario titolo.
Si è argomentato per anni circa l’inefficienza, lo sperpero di risorse pubbliche, la corruzione, la malagestione, il clientelismo, la libera concorrenza, l’esigenza di risanare le casse statali, ed oggi dopo un disastro sicuramente non figlio dell’imponderabile e della calamità naturale, si è messo pubblicamente in discussione il modello che voleva il privato necessariamente più efficiente di un’amministrazione pubblica.
Segnalazioni e commenti degli utenti sulle notizie più recenti.
(Tutti gli argomenti eccetto il ponte di Genova. Per quello utilizzate gli articoli precedenti - grazie).
Sono tre giorni che discutiamo di tiranti, di campate e di video mancanti, ma nel frattempo è passato completamente in secondo piano l'aspetto politico della vicenda del ponte.
Subito dopo la tragedia, infatti, è accaduto un fatto inaspettato: il governo compatto (Salvini, Conte e Di Maio) ha dichiarato di voler revocare al più presto la concessione privata delle autostrade, "senza aspettare i tempi della giustizia". Il ragionamento del governo era semplice: non importa se sia stato uno strallo piuttosto che una campata a cedere per primo, questo lo scopriremo in seguito. Ma il ponte era comuqnue sotto la vostra responsabilità, voi non ne avete garantito la sicurezza, per cui intanto vi togliamo la gestione.
[Testo del video]: Quando ci furono gli attentati dell'11 settembre, ci raccontarono che un Boeing 757 della American Airlines era andato a colpire il Pentagono. Poi pero', stranamente, non ci hanno mai mostrato un solo video, dalle dozzine e dozzine di telecamere di sorveglianza presenti nella zona, che ci mostrasse questo Boeing che andava ad impattare sul Pentagono.
di Riccardo Pizzirani
C’è una notizia esplosiva che sta rimbalzando su tutti i media mondiali, ma che da noi rischia di essere messa in secondo piano dal giusto clamore del crollo del ponte di Genova: essa riguarda i ripetuti e sistematici casi di pedofilia nella Chiesa Cattolica statunitense della Pennsylvania, lo stato che si trova a 100 km a nord di Washington e a 100 km ad ovest di New York, nel cuore pulsante degli Stati Uniti d’America.
Lo scorso 14 agosto la Corte Suprema della Pennsylvania ha pubblicato infatti un corposo Report di 1300 pagine che descrive in dettaglio gli abusi sessuali nella Chiesa cattolica, accusando per nome oltre 300 sacerdoti.
Il gran giurì della Pennsylvania, che si è riunito nel 2016, ha intervistato decine di testimoni e ha esaminato più di 500.000 pagine di documenti interni da ogni diocesi dello stato eccetto Philadelphia e Altoona-Johnstown, che erano già stati indagati.
Questa storica inchiesta ha rilevato che più di 1.000 bambini sono stati abusati dai membri di sei diocesi nello stato della Pennsylvania negli ultimi 70 anni.
Inchiesta di Report sulla gestione autostrade da parte di Benetton (2004). Da questa inchiesta emergono chiaramente due cose: 1) i margini vergognosi di profitto, determinati da un curioso accordo fra ANAS e Autostrade, e 2) come alla fine siano gli italiani, pagando il pedaggio, a finanziare il debito dell'acquisto di Autostrade da parte di Benetton.
Commenti aperti sul crollo del ponte di Genova.
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