Nuovamente si è trovata una soluzione momentanea alla questione migranti, e nuovamente il governo italiano canta vittoria, come se il problema fosse stato risolto definitivamente.
Ieri si era cantato vittoria perchè la Spagna aveva deciso di accogliere la nave Aquarius, oggi si canta vittoria perchè i 450 di Pozzallo verranno smistati fra Francia, Germania, Malta, Spagna e Portogallo.
E' certamente un enorme passo in avanti - questo non lo nega nessuno - ma è assolutamente impensabile che ogni volta che arriva una nave carica di migranti il nostro primo ministro debba prendere carta e penna e mettersi a scrivere a tutte le cancellerie d'Europa per chiedere se "perfavore" possono prendersi una cinquantina di migranti.
A mio parere Conte dovrebbe approfittare della situazione odierna per chiedere una riunione urgente a Bruxelles, nella quale pretendere che ciò che oggi viene fatto come "gesto volontario" da domani diventi la regola per tutti.
Da domani, e non "in futuro".
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Accade che a volte vengano presi dei provvedimenti - o vengano fatte dichiarazioni - che appaiono sensati, ma solo se li si considera individualmente. Se invece si dispone di un minimo di memoria "ram", ecco che allora saltano fuori le contraddizioni.
Esempio #1:
LA NOTIZIA: "Sui manifesti “no vax” affermazioni sbagliate: condannata per falso allarme. Lo scorso febbraio comparvero una serie di maxi manifesti di chiara ispirazione «no vax», cartelloni da sei metri per tre con la scritta «Non speculate sui bambini, vogliamo la verità sui vaccini», accompagnata da un dato e da una fonte autorevole: «21.658 danneggiati nel triennio 2014-16 secondo i dati Aifa». Il gip di Modena Paola Losavio ha ora stabilito la falsità dell’informazione e, per la prima volta in Italia, la responsabile di una fake news legata al movimento che si batte contro i vaccini è stata punita con una multa. Magda Piacentini, che commissionò i manifesti, dovrà pagare 400 euro per il reato di procurato allarme. Il motivo della sentenza è che il dato non era corretto: il numero riportato si riferiva al totale di segnalazioni sospette e non ai bambini che avevano effettivamente riportato dei danni in seguito all’assunzione dei vaccini.
La disperazione della classe medica per inventarsi nuove malattie ha abbattuto l'ultima barriera: ora persino chi scopa troppo sarà da considerarsi "malato". Il termine è "sex addict", che dovrebbe tradursi con un "assuefatto al sesso".
Secondo il servizio sanitario inglese (solo da loro poteva arrivare una notizia del genere) "i malati di sesso potranno ricevere un trattamento sanitario non appena i capi della salute mondiale avranno riconosciuto formalmente l'assuefazione al sesso come una malattia mentale".
"Secondo l'Organizzazione Mondiale della Sanità - prosegue l'articolo - il comportamento sessuale compulsivo viene definito come l'incapacità di controllare i propri intensi desideri sessuali, che portano le persone a trascurare la propria salute, nonostante spesso non traggano alcun piacere dai rapporti intimi".
Robert Fisk è considerato uno dei più grandi reporter di guerra del mondo. In Medio Oriente dal 1976 come corrispondente del Times, ha seguito la guerra civile libanese, l’invasione sovietica dell’Afghanistan, la guerra Iran-Iraq, le guerre balcaniche, la prima e la seconda guerra del Golfo, sempre denunciando crimini di guerra di opposte fazioni e molte delle attività dei governi occidentali in Medio Oriente. Un vero testimone del nostro tempo. Oggi collabora con l’Independent, e qui vi proponiamo ampi stralci del suo ultimo clamoroso articolo sulla Siria. Titolo: “La ricerca della verità tra le macerie di Duma – e i dubbi di un medico sull’attacco chimico”. La parola di Fisk ha un peso, e se anche lui si chiede “gli attacchi con il gas sono avvenuti davvero?”, il mondo non può non ascoltare.
Questa è la storia di una città chiamata Duma, un luogo devastato tra palazzi distrutti, e di una clinica sotterranea le cui immagini di sofferenza hanno autorizzato tre delle nazioni più potenti del mondo occidentale a bombardare la Siria la settimana scorsa. C’è un dottore amichevole in camice verde che, mentre lo seguo nella clinica, allegramente mi dice che il video sul “gas” che ha fatto inorridire il mondo, malgrado i dubbiosi, è perfettamente autentico.
di Marcello Pamio
I vaccini si sa contengono sostanze note e altre meno note perché coperte dall’inviolabile segreto industriale, quasi a livello militare. Ma dietro a sigle e acronimi si celano materiali che potrebbero giocare un ruolo prioritario nell’eziologia di gravissime e incurabili patologie neonatali e non solo.
Da oggi il quadro generale sta prendendo forma….decisamente una forma molto inquietante.
Ad accendere il lumino e portare luce nella tenebra più oscura ci ha pensato il Corvelva, il Comitato veneto che da oltre vent’anni si occupa di fare corretta informazione nell’ambito delle libertà vaccinali. A proprie spese hanno infatti commissionato l’analisi delle contaminazioni biologiche e le verifiche delle sequenze genomiche.
Le motivazioni di tali analisi ce le spiega Nassim Langrudi, una responsabile del Corvelva: «siamo stati costretti a farlo, dal momento che si sente ripetere da tutti che i vaccini sono i farmaci più sicuri ed efficaci al mondo; che non presentano effetti collaterali, senza però averne mai avuto una dimostrazione tecnico-scientifica. Abbiamo voluto verificare empiricamente se queste affermazioni fossero fondate o meno».
Il Corvelva ha quindi portato in un laboratorio, non certo il primo scelto a caso, visto che «i laboratori appena sentono la parola ‘analisi’ associata a ‘vaccini’, tendono a tirarsi indietro».
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di Federico Giovannini
Da quanto diciamo che il settore salute è corrotto? Eppure ogni volta che si cerca di porre all’attenzione pubblica questo argomento sembra quasi che questo pensiero sia frutto di complottismi vari. Le persone solitamente non fanno troppa fatica a concepire che l’industria farmaceutica possa essere un mostro senz’anima disposto a calpestare ogni moralità pur di ottenere lauti guadagni. Si riesce a spiegare al pubblico, anche in un documentario mainstream, che un determinato farmaco non serve a niente, oppure faccia addirittura male o crei dipendenza senza risolvere nulla.
Quando però viene spiegato che tra l’industria farmaceutica e il paziente c’è il medico che fa da tramite e che anch’esso deve essere corrotto in qualche modo per far funzionare tutto il carrozzone di bigpharma, allora il pubblico non ci sta. Hanno buono gioco i vari imbonitori mainstream che dipingono come complottisti chi denuncia che la classe medica è corrotta anch’essa fino al midollo sia dal punto di vista squisitamente monetario, sia dal punto di vista formativo, ovvero dell’istruzione della classe medica, che è pesantemente influenzata dall’industria del farmaco e dalle sue logiche di mercato.
Se un articolo qualunque dicesse al pubblico che il 62% dei medici oncologi italiani riceve soldi direttamente dall’industria del farmaco cosa succederebbe? Se lo stesso articolo dicesse che il 68% degli oncologi ritiene che la maggioranza di loro stessi abbiano un conflitto di interesse con l’industria? Se addirittura (ed è la cosa peggiore di tutte probabilmente) l’82% dei medici oncologi italiani dichiarasse che la maggior parte della loro formazione è supportata dall’industria, cosa succederebbe?
Nemmeno i democristiani sarebbero riusciti a trovare una soluzione perfidamente geniale come quella scovata dal ministro della salute Giulia Grillo sulla questione dei vaccini.
Aggirare l'obbligo vaccinale, senza abolirlo ufficialmente.
In altre parole, i 5 Stelle hanno fatto questo ragionamento: abbiamo una base di elettori con una quota notevole di persone contrarie all'obbligo. Come facciamo ad accontenterle, senza tirarci adosso una bufera politica incontenibile? Ed ecco il lampo di genio: basterà una autocertificazione.
Che sarebbe come mettere l'obbligo di avere le catene da neve, per chi va in alta montagna, ma poi accontentarsi della dichiarazione del conducente di averle a bordo.
"Ma certo che le ho, brigadiere. Sono nel bagagliaio, lo giuro". "Va bene, vada pure" dice soddisfatto il brigadiere.
Tre notizie di oggi mi hanno molto colpito. La prima è che hanno ritrovato vivi i ragazzini dispersi nelle grotte thailandesi, ma che "ci vorranno diversi mesi per tirarli fuori". Inizialmente ho creduto ad un errore di battitura, forse volevano dire "giorni" - ho pensato - invece di "mesi". Invece sono proprio mesi di cui si parla, almeno quattro a quanto pare. Il motivo sarebbe che la grotta in cui si trovano è isolata da un tunnel pieno d'acqua, per attraversare il quale un sub esperto dei Navy Seals ci avrebbe messo circa sei ore. E siccome i ragazzini non sanno nuotare, non si può semplicemente mettergli adosso una bombola con una maschera per farli uscire. Bisogna prima insegnargli a nuotare. Dentro le grotte, senza luce e senza comfort di alcun tipo, dovranno insegnargli a nuotare.
Trovo stupefacente che non esista al mondo una specie di "bara" da palombaro - una specie di mini-sottomartino a misura d'uomo - che permetta di introdurvi i ragazzini uno alla volta, e portarli in salvo anche se non sanno nuotare.
di Fabio Angiolini (fabiomln)
Dico subito che l’articolo non incontrerà il favore di molti. Rivedere le proprie posizioni è sempre molto difficile. In ogni caso mi propongo almeno di offrire una visione alternativa sul tema dei cosiddetti ‘Acidi Grassi Essenziali’.
Nel 1929 G. e M. Burr pubblicarono uno studio, secondo cui, una dieta povera di grassi (in seguito poi ‘identificati’ come grassi acidi essenziali, in particolare, più di recente, Omega-3 e Omega-6 – grassi polinsaturi) determinava negli animali gravi carenze, tra cui dermatiti, sterilità, rallentamento della crescita e altro.
Va precisato che in quegli anni molte vitamine non erano conosciute come ad esempio alcune delle vitamine del gruppo B. Oggi è invece risaputo che carenze di vitamine e minerali sono in grado di determinare quegli stessi effetti nei soggetti su cui si crea una carenza.
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