La differenza fondamentale fra Internet e gli altri mezzi di comunicazione sta nel fatto di essere “bi-direzionale”: mentre i giornali, i libri, la radio o la TV viaggiano sempre “a senso unico” (dalla fonte all’utenza, che può usufruirne solo in modo passivo), in Internet è possibile far viaggiare il messaggio anche in senso inverso.
Inizialmente, anche in Internet esistevano solo i siti cosiddetti “statici” – quelli con i contenuti fissi, “da consultare” e basta – ma presto comparvero anche i siti cosiddetti “dinamici” (come il nostro, e mille altri), che permettono all’utenza di intervenire in tempo reale, modificandone continuamente il contenuto. E’ in questa “bi-direzionalità” della comunicazione che sta la vera forza di Internet, poichè si azzerano le “gerarchie intellettuali”, e si mette chiunque allo stesso potenziale livello di importanza.
A quel punto, sta a ciascuno di noi far valere le proprie idee rispetto a quelle altrui. Ma nessuno parte favorito.
In questo senso è importante, in Internet, non tornare ad adagiarsi nell’antico uso “passivo” del mezzo – quello di “leggere e basta” – ma tenere presente che è solo contribuendo ad un input collettivo che si realizza in pieno la quintessenza di questo mezzo rivoluzionario. Per ricevere in maniera adeguata, bisogna anche sforzarsi di dare qualcosa.
Basta fare un breve esempio sulle recenti elezioni politiche, per toccare con mano l’importanza di quanto detto: fino a ieri ciascuno di noi poteva avere la sua convinzione personale sulla questione voto/non-voto, ma nessuno poteva sapere con certezza che cosa ne pensassero “gli altri”. (Al massimo, si poteva avere un dibattito con i colleghi di lavoro, o con la ristretta cerchia di amici e familiari, ma la cosa si fermava lì). Grazie invece al confronto aperto, che mette in contatto tutti i ceti sociali, di tutte le categorie, da ogni parte d’Italia, ciascuno di noi si è fatto un’idea complessiva di quali siano le motivazioni che generalmente stanno dietro alle posizioni diverse dalla nostra, e a sua volta ha potuto perorare le proprie, motivandole in maniera chiara ed argomentata.
Si è così verificato quel “travaso di idee”, fra i diversi individui, che è l’unica strada per arrivare ad una evoluzione collettiva del pensiero, e con essa – ci si augura - ad un più rapida crescita verso una società più matura e responsabile.
Questa lunga sfilza di belle parole era solo per introdurre una semplice proposta:
A partire dalla prossima domenica, gli utenti sono invitati a scrivere un proprio articolo, ...
NOTIZIA BREVE: Hillary Clinton ha praticamente perso la corsa alla candidatura democratica.
Dopo l’incoraggiante (quanto prevista) vittoria in Pennsylvania, Hillary Clinton aveva bisogno di riportare in Indiana e North Carolina due secche vittorie, per poter continuare a sostenere il suo diritto a combattere fino alla fine per la candidatura del partito alle presidenziali di novembre.
Invece in North Carolina ha preso da Obama una sonora batosta (42-58), mentre in Indiana ha vinto con un margine talmente risicato (51-49) che al momento di scrivere non si può ancora dire con certezza assoluta che abbia vinto. Manca infatti ancora una contea che, per strani motivi, non riesce a concludere un conteggio che altri hanno terminato ormai da molte ore.
Ma in ogni caso la causa di Hillary Clinton è ormai perduta: con sei sole primarie che mancano all’appello, il vantaggio di delegati accumulati da Obama ormai è tale che il senatore di Chicago non potrebbe più essere raggiunto.
I commentatori prevedono che entro 24 ore Hillary vorrà concedere la nomination a Obama, a meno di volersi inimicare l’intero partito democratico per sette generazioni a venire.
Massimo Mazzucco
di Marco Cedolin
La stima dell’indicatore dei consumi di Confcommercio (Icc) resa nota ieri mette in evidenza un calo dei consumi dello 0,7% nel primo trimestre del 2008, mentre lo scorso mese di marzo registra un –1,7% rispetto al marzo 2007. I risultati di un’indagine condotta dal Dipartimento di sociologia economica dell’Università di Messina, pubblicati su Repubblica, raccontano di “un’inflazione reale” più che raddoppiata nel corso degli ultimi 4 anni.
Come conseguenza di una situazione sempre più drammatica, in questa Italia che anziché rialzarsi, secondo i dettami degli spot elettorali, sta affossandosi sempre più sulle ginocchia, le famiglie italiane in crescente difficoltà stanno cambiando le proprie abitudini. Ripiegano per i propri acquisti sui negozi cinesi (soprattutto per quanto concerne l’abbigliamento) e scelgono prodotti di scarsa qualità, fanno scorte alimentari seguendo le offerte promozionali dei discount e coltivano il pezzo di terreno ricevuto in eredità dal nonno per avere frutta e verdura di buona qualità a basso costo.
Molte volte quando scrivo o parlo di decrescita, qualcuno di fronte al progressivo impoverimento delle famiglie italiane sottolinea che la decrescita è già in atto ...
(Nei commenti un saluto da parte di Steven Jones)
Gli scienziati e gli ingegneri del 9/11 Truth Movement non demordono. Dopo aver ampiamente dimostrato l’impossibilità dei crolli passivi per le Torri Gemelle e il WTC7, hanno deciso di “punzecchiare” i loro colleghi del NIST con un documento sottilmente ironico - ma altamente efficace - riguardo ai crolli stessi.
Invece di litigare sui punti di disaccordo, suggeriscono i firmatari del documento, attestiamoci sui punti su cui concordiamo, e partiamo da quelli per una discussione costruttiva, “che renda gli edifici più sicuri nel futuro” .
Il risultato è sottilmente feroce, in quanto gli stessi scienziati dimostrano che con le sole affermazioni fatte dal NIST, e senza stare a scomodare nessuna “teoria complottistica”, la versione ufficiale crolla miseramente su se stessa. Ecco il documento completo.
Quattordici Punti di accordo con i rapporti ufficiali governativi sulla distruzione del World Trade Center
di Steven E. Jones, Frank M. Legge, Kevin R. Ryan, Anthony F. Szamboti, James R. Gourley
ABSTRACT
I rapporti di FEMA e NIST contengono la versione ufficiale sulla distruzione del World Trade Center, avvenuta l'11 settembre 2001. In questa lettera vogliamo porre le basi per una discussione costruttiva e chiarificatrice, focalizzandoci sui punti di comune accordo con FEMA e NIST, e refutando nel contempo diverse credenze errate sui crolli del WTC.
L’undici settembre 2001 le Torri Gemelle del World Trade Center (WTC) furono colpite da aerei. Nell’arco di due ore ne conseguì la distruzione totale di questi due grattacieli, ...
Non ho potuto vedere la puntata di “Annozero” dedicata a Beppe Grillo, ma conoscendo i personaggi in questione, e leggendone le prime eco sulla stampa nazionale, non è difficile immaginare i termini in cui si debba essere svolta.
Petruccioli si dice indignato per gli ”insulti inconcepibili e privi di qualunque giustificazione al Presidente della Repubblica, oltreché ad una personalità universalmente stimata come il Professor Umberto Veronesi”. (Con questa sua lampante fallacia ad autoritatem, sembra quasi che Petruccioli suggerisca che una persona meno stimata si possa tranquillamente offendere in televisione).
Ma l’accusa di fondo di Petruccioli verso Santoro è la seguente: “A nessuno, quindi neppure a Michele Santoro, è consentito confondere la libertà del giornalista e la responsabilità del conduttore con l'appalto, di fatto, della Tv Pubblica a Terzi che ne fanno un uso arbitrario e indecente".
Santoro risponde dicendo di “aver fatto il proprio dovere", e ricorda a tutti che “la RAI appartiene al pubblico e non ai partiti e la libertà d'espressione é tutelata dalla Costituzione Repubblicana". (ANSA)
A mio parere, sbagliano ambedue.
Sbaglia Petruccioli nell’accusare Santoro di aver appaltato lo spazio pubblico a “terzi” che ne farebbero “un uso indecente”, in quanto sembra insinuare che Santoro non sappia “reprimere preventivamente” certi contenuti particolarmente scomodi, ...
di C. Andrea Eremita
Dalla sua casa di Basilea, dopo 102 anni di controversa permanenza sul pianeta, ha preso il volo nei giorni scorsi l’anima di un bambino difficile: Albert Hofmann, lo scopritore dell’LSD. Quello che evoca questo nome è tanto, molto, fin troppo, ed è inutile cercare di organizzare in poche righe un discorso completo e compiuto. Meglio procedere per associazioni ed impressioni.
Naturalmente, la prima espressione che viene in mente è Lucy in the Sky with Diamonds, e quindi Huxley, il termine “psichedelico”, The Doors, Greatful Dead, Woodstock, shamanismo, Castaneda, Vietnam, pacifismo, contestazione, ‘68... Se oggi leggiamo e capiamo Frityof Capra, se ci viene spontaneo intuire la fisica dei quanti senza essere laureati in fisica nucleare, se con naturalezza ci sentiamo vicini allo spirito del Dalai Lama e se i nostri figli si impasticcano di MDMA, è anche grazie all’irruzione di questa sostanza nel preciso e ordinato mondo della chimica occidentale.
Naturalmente non si può ricondurre tutto all’LSD e a questo distinto signore svizzero di professione chimico, ma la sua comparsa all’orizzonte avvenne nel particolare momento – gli anni cinquanta - in cui la cultura occidentale, dopo la disastrosa seconda guerra mondiale, correva il grave rischio di assopirsi nell’idea che il benessere materiale e il progresso tecnico/scientifico fossero le chiavi fondamentali della felicità umana.
Si sentiva chiaramente il bisogno di una scossa collettiva, che offrisse un’alternativa radicale all’inarrestabile invasione del nostro mondo da parte di frigoriferi, radio a transistor, televisori, lavabiancheria e naturalmente cibo e salute.
Non era la prima volta che accadeva un fatto del genere. Il Cristianesimo – inteso come rivoluzione ideologica - non irruppe nella civiltà romana in un momento di crisi, ma quando, in epoca repubblicana, essa aveva raggiunto il picco del suo sviluppo, e godeva di un periodo di relativa pace.
Lo stesso è accaduto con l’LSD, che ha fatto la sua comparsa e si è diffuso in un momento positivo, caratterizzato dalla crescita e da un indissolubile ottimismo.
Iniziò tutto per caso. Era il 1943 e Albert Hofmann stava diligentemente lavorando nei laboratori della Sandoz, quando una goccia dell’acido lisergico che aveva sintetizzato ...
di Marco Montanari *
Le scienze sociali si prestano purtroppo alla ciarlataneria molto più delle scienze esatte. Funziona così: un committente, di solito potente e ben fornito di soldi, assume lo scienziato sociale di turno perché costruisca una teoria che torni in qualche modo a proprio vantaggio. Così è nata, ad esempio, la teoria economica della scuola di Chicago, la quale era stata incaricata - per ammissione di alcuni membri stessi - di inventare una teoria che sostenesse la necessità di tagliare le tasse ai ricchi e non ai poveri. Milton Friedman ci riuscì, e vinse il Premio Nobel.
Una cosa molto simile è accaduta nel campo della politologia: committenti molto potenti, e ben forniti di soldi, hanno chiesto allo scienziato sociale di turno di dimostrare che solo i moderati possono vincere le elezioni. Purtroppo il Nobel per la politologia non esiste, ma la teoria che ne è uscita forse lo avrebbe meritato: il sistema politico – diceva questa teoria - è come una strada che attraversa la città, e le forze politiche sono i negozi che stanno su quella strada. Venderà di più chi aprirà il negozio vicino al centro, perché sarà mediamente più vicino alla maggioranza dei cittadini. La diffusa credenza che “le elezioni si vincano al centro” – da cui la necessità di conquistare i voti moderati - nasce tutta da questa sconcertante favoletta.
Ma un conto è essere potenti, ricchi e moderati, un altro è rappresentare gli interessi di chi non è né ricco, né potente, né moderato. I primi si fanno scudo di tale favoletta per delegittimare i propri avversari, mentre i secondi, se commettono l'errore di credervi, sono spacciati.
L'osservazione empirica, vero e solo metodo scientifico, ci racconta infatti una storia ben diversa: le elezioni le ha sempre e soltanto vinte ...
di Marco Cedolin
Report condotto su Rai 3 da Milena Gabanelli è una di quelle rarissime trasmissioni grazie alle quali ci si può ancora illudere che abbia un senso tenere in casa la TV. Inchieste ficcanti, documentate e precise, nessuna soggezione verso i grandi poteri, enorme capacità di sintesi, estrema linearità di linguaggio, hanno fatto negli anni di Report uno dei più fulgidi esempi di reale giornalismo d’informazione.
Forse proprio per queste ragioni l’ultima puntata della trasmissione, andata in onda domenica 27 aprile, è parsa stonata nel suo incedere spesso equivoco, nella mancanza di obiettività, nella disarmante scarsità di dati oggettivi che potessero suffragare alcuni parallelismi sconcertanti portati avanti con ostinazione nel corso del programma.
Report di domenica ha esordito presentando un’interessante e documentata indagine avente per oggetto gli aeroporti italiani e l’enorme quantità di progetti concernenti il loro ampliamento attualmente in fase di proposizione. Ha messo in evidenza le pesanti conseguenze, sia dal punto di vista economico che da quello ambientale, ...
Una discussione attualmente in corso nei nostri forum ha riportato alla ribalta la questione dei viaggi lunari, purtroppo nella classica impostazione “debunkers contro complottisti”. Il "purtroppo" verrà spiegato nel corso dell'articolo stesso.
Ma l’intenzione non è di replicare qui i termini tecnici del dibattito (i forum lunari bastano e avanzano, in quel senso), quanto di proporre una riflessione più ampia sulla questione “moonhoax” in genere.
Se – e quel “se” rimane valido per l’intero articolo – è vero che i viaggi lunari non avvennero mai, questo comporta infatti una serie di questioni di ordine civile e morale che rendono il problema molto più importante di una semplice diatriba fra due fazioni avverse.
Facciamo prima una importante premessa. Come tutti bene o male riusciamo a intuire, man mano che ci si avvicina ai più alti livelli di potere, soprattutto negli USA, la linea fra ciò che è legale e ciò che non lo è diventa sempre più sottile. Dovrebbe essere l’esatto contrario, ovviamente: ai massimi livelli istituzionali, soprattutto nei paesi democratici, ci si aspetterebbe il massimo rigore etico e morale, ma purtroppo sappiamo che non è così.
Non solo il potere e la tentazione di abusarne viaggiano sempre di pari passo, ma con essi cresce anche la possibilità di corrompere proprio quegli organi istituzionali ...
Mentre la sinistra italiana si ritrova a leccarsi le ferite, dopo una batosta che nemmeno gli avversari avevano probabilmente immaginato, i democratici americani rischiano addirittura di passare alla storia per essere l’unico partito al mondo che riesce a regalare ai propri avversari tre vittorie consecutive, senza che costoro ne abbiano meritato mezza.
Già nelle presidenziali del 2000 pareva impossibile che Al Gore, che ereditava otto anni trionfali da parte di Bill Clinton, potesse perdere contro chiunque, e gli stessi repubblicani riconoscevano, all’inizio della stagione elettorale, di non avere la minima idea di come fare per scalfire l’enorme vantaggio di cui godeva il vice-presidente uscente nei sondaggi nazionali.
Ci pensò lo stesso Al Gore a rovinare tutto, proponendosi come una specie di ridicolo “superman“, vanitoso e arrogante, che permise a George Bush di giocarsi la carta dell’uomo qualunque - non che la cosa gli riesca particolarmente difficile, sia chiaro – conquistandosi così la simpatia del famoso “grande centro“ degli indecisi.
Vero è che la vittoria di Bush fu rubata con mille trucchi e mille inganni, ma rimane una sostanziale responsabilità da parte di Al Gore ...
Ormai l’Italia è spaccata in due, e la doppia “liberazione” che molti ieri hanno incontrato nelle nostre piazze lo ha ben rappresentato.
Da una parte abbiamo un’Italia - purtroppo minoritaria - che è andata “oltre“. E’ gente che, grazie alla libera informazione della rete, e all’uso indipendente del proprio cervello, ha potuto superare in qualche modo la falsa dicotomia destra-sinistra che per cinquant’anni ha tenuto banco nel nostro paese, e si è resa conto che quello politico non è che un gioco fra potenti, giocato sulla pelle e sul sudore dei cittadini. Di tutti i cittadini.
Dall’altra c’è un’ Italia - purtroppo maggioritaria - che è ancora sottomessa al gioco della finta politica e che, in buona fede o meno, continua ad alimentarlo proprio nel momento in cui si illude, votando, di riuscire a condizionarlo.
A costoro bisognerebbe mostrare per milioni di volte – come al protagonista di Arancia Meccanica - Gasparri e Riotta che dicono sprezzanti al rappresentante dei grillini: “Voi comunisti avete perso, tacete e portate a casa”, come nel video che mostriamo in coda.
Non esiste prova più lampante dell’arido disegno di spartizione di potere che non sentir dire al vincitore “avete perso stronzi ora tacete”. Questo era il senso - nemmeno tanto velato – di quelle frasi, nelle quali dovrebbe leggersi quanto poco sia l’interesse di queste persone nel portare un qualunque miglioramento al nostro paese, ...
Leggi tutto: Io scrivo, tu scrivi... tutti leggiamo