(Due spezzoni del discorso di Obama, sottotitolati in italiano)
In 24 ore Barak Obama è riuscito a capovolgere una situazione per lui disastrosa, trasformandola nella carta che potrebbe anche permettergli di conquistare la presidenza degli Stati Uniti. Sono due giorni che in America non si parla d’altro.
Tre giorni fa è improvvisamente comparso su tutte le televisioni d’America lo spezzone di una predica in cui il pastore della parrocchia di Obama (nero, cristiano protestante) si lanciava in un violento discorso contro “i ricchi bianchi che controllano l’America“, nel quale non era difficile distinguere toni di “razzismo capovolto”: quello che deriva dell’odio innegabile che buona parte dei neri americani prova per i bianchi loro connazionali.
Per un candidato che sostiene di voler unire neri e bianchi, asiatici e ispanici sotto la stessa bandiera, non era certo un buon biglietto da visita.
Colto alla sprovvista, Obama non ha saputo replicare immediatamente all’attacco ...
di Andrea Eremita
Tra le tante guerre dimenticate ce n’è una più dimenticata delle altre. Questa guerra non si combatte a migliaia di chilometri di distanza, non ci sono reportage che ne parlano in TV, e nemmeno se ne occupano i giornali. Ciononostante questa guerra si combatte in casa nostra, nel campo appena fuori città, e anche nell’orto sotto casa.
È la guerra che l’uomo moderno ha intrapreso con la natura per trarre sostentamento, per averne cibo.
Nel corso della storia l’agricoltura è mutata radicalmente, ma tale mutamento è stato lento, ed è avvenuto in stretta comunione con la natura, che ha sempre dettato la misura di ogni cambiamento.
In questo modo, conformandosi ai ritmi della natura, l’uomo non ha mai provocato dissesti tali da comprometterne l’equilibrio. La stessa rivoluzione industriale ha fornito i mezzi per ottimizzare il ciclo produttivo, ma si è trattato di un mutamento limitato all’ambito organizzativo e pratico, che non ha interessato la biochimica della terra.
Invece, a partire dagli anni cinquanta del secolo scorso, l’agricoltura ha subito un cambiamento radicale dovuto al progressivo utilizzo dei prodotti chimici di sintesi, deputati alla fertilizzazione dei terreni, alla disinfestazione da parassiti, alla protezione e al rafforzamento delle culture stesse. Tali prodotti sono definiti fitofarmaci o agrofarmaci.
Nello spazio di circa cinquant’anni, la figura del contadino è cambiata radicalmente. Da uomo intimamente legato alla propria terra, capace di integrare alla perfezione i cicli di produzione ...
di Marco Cedolin
Dopo trent’anni dall’assassinio di Aldo Moro non è ancora stata fatta (e probabilmente non lo sarà mai) piena luce sulle dinamiche e sulle responsabilità concernenti una delle pagine più buie della storia italiana. Sull’argomento sono stati scritti libri e costruiti film e documentari, alcuni dei quali molto interessanti, ma la verità sembra continuare ad allignare al di sotto della superficie, per emergere solo a tratti e in maniera parcellare, nonostante gli sforzi dei tanti che hanno cercato e stanno cercando di ricostruire la vicenda.
Il Ministro degli Esteri Massimo D’Alema che al tempo dell’uccisione dello statista democristiano ne era antagonista militando nel PCI, non sembra invece interessato tanto alla ricostruzione della tragedia, quanto piuttosto a raccoglierne l’eredità politica, imbarcando proditoriamente il pensiero di Aldo Moro sul pullman del Partito Democratico per meri interessi di campagna elettorale.
In un’intervista comparsa sull’Unità D’Alema ha dichiarato infatti di considerare il PD l’erede della “visione democratica di Moro” in quanto erediterebbe “la visione della necessità di una democrazia compiuta, di una riforma delle istituzioni in grado di organizzare una democrazia dell’alternanza” mentre il PDL di Berlusconi invece rappresenterebbe “il contrario di Moro”...
Nancy Talbott è la fondatrice del BLT-Reseach Group, l’unico gruppo al mondo che abbia studiato sistematicamente i crop circles con criterio scientifico. Nato circa 10 anni fa, il BLT si è avvalso del contributo di diversi scienziati, fra cui il biofisico dell’Istituto di Scienza e Tecnologia del Michigan, W.C. Levengood, che è diventato il punto di riferimento mondiale della ricerca sui crop circles.
Il BLT ha iniziato a raccogliere campioni di grano prelevati dalle formazioni di crop circles un pò ovunque nel mondo. I campioni venivano analizzati, e confrontati con dei campioni di controllo prelevati all’esterno degli stessi campi di grano, lontano dalle formazioni. In seguito, il BLT ha anche raccolto e analizzato dei campioni di terreno, seguendo lo stresso criterio di confronto con i campioni di controllo, prelevati all’esterno della formazione.
Quella che segue è la trascrizione/traduzione dell’intervista telefonica. I diversi segmenti sono accompagnati dall’audio originale (in inglese). Per chi non avesse tempo di leggere tutto, alla fine c’è un riassunto dei punti più importanti.
Recensione
Strategie per una guerra mondiale.
Dall’11 settembre al delitto Bhutto
La mole di argomenti e di questioni tecniche relative agli eventi dell’11 settembre 2001 è poderosa e virtualmente inesauribile, per quanto ampiamente dibattuta da ricercatori indipendenti.
Il funzionario di una banca d'affari Pino Cabras riassume e ne espone le più impotanti in questo volume appena pubblicato dalla neonata casa editrice Aìsara: esamina le omissioni, le menzogne e le contraddizioni della Commissione, le questioni tecniche relative ai crolli di WTC1, WTC2 e WTC7 (meno approfondite quelle sull’impatto al Pentagono), le rivelazioni di Larry Silverstein e dei primi soccorritori, le incongruenze intorno ai 19 dirottatori, il rebus irrisolto delle liste passeggeri, le aporie e le circostanze inquietanti riepilogate nel brillante capitolo “Zibaldone di coincidenze impossibili”.
Questioni non inedite per chi già approfondito la materia, ma perlopiù ignorate dalla gran massa dei cittadini del mondo indottrinata dal mainstream massmediatico.
L’autore, laureato in Scienze Politiche e dal 2005 membro del Comitato misto paritetico della Sardegna sulle servitù militari, non si ferma tuttavia alla materia strettamente legata agli eventi di quel giorno: ricostruisce gli antefatti, esplora i retroscena e i trascorsi, illustra il terreno nel quale è maturato il PNAC, la formazione dei teocon, ...
Fabio Piselli, un consulente dell’inchiesta sulla Moby Prince, è tecnicamente definito “persona informata sui fatti”, e questo gli è costato di recente un'aggressione dalla quale si è salvato solo grazie al suo istinto di sopravvivenza.
Questa è la nostra intervista telefonica a Fabio Piselli.
Intervista - I parte (il fatto).
Intervista – II parte (l’aggressione).
Quella che segue è la lettera che Piselli ha indirizzato qualche giorno fa al Presidente della Repubblica, pubblicandola anche sul suo blog personale.
Suicidio di Stato: al Signor Presidente della Repubblica
Domenica 9 marzo 2008
Sono Fabio Piselli, recentemente sopravvissuto ad una aggressione da parte di ignoti, i quali dopo avermi stordito mi hanno lasciato nella mia auto che hanno dato alle fiamme con me dentro. Questi fatti sono stati ricondotti alle indagini condotte dalla magistratura livornese relative la tragedia del traghetto Moby Prince...
di Marco Cedolin
Dopo avere chiuso il 2007 con un utile netto di 1,43 miliardi di euro, in progresso del 58% rispetto ai 910 milioni del 2006 e del 160% se si prendono in considerazione gli ultimi 3 anni, il gruppo Monte dei Paschi di Siena ha presentato il nuovo piano industriale 2008/2011 che è stato approvato dal consiglio di amministrazione della banca ed accolto con entusiasmo dai mercati all’interno dei quali il valore del titolo si è manifestato in netta ascesa.
Obiettivo del piano quello di dare vita al terzo polo bancario italiano tramite l’acquisizione in MPS di Antonveneta, Banca Agricola Mantovana e Banca Toscana, nel contesto di una profonda ristrutturazione dell’intero gruppo che prevede la cessione di 125 sportelli e un incremento di utile di 732 milioni, derivante per il 35% da maggiori ricavi e per il 65% da risparmi di costi.
I risparmi di costi che costituiscono la parte più consistente del piano passeranno attraverso l’eliminazione di 1700 dipendenti considerati in esubero, ...
Anche in Argentina crolla il muro dell’omertà sull’undici settembre. Su Pagina 12 Juan Gelman, una ”firma pesante” del giornalismo argentino, riassume i dubbi e i retroscena più noti sugli attacchi terroristici di sei anni fa.
Prohibido disentir - di Jual Gelman
Povera Marion Cotillard. Ha vinto l’Oscar nel 2008 come migliore attrice per la sua interpretazione di Edith Piaf nel film “La vie en rose”, ma la rivista Marianne ha messo in circolazione delle dichiarazioni che l’attrice francese aveva fatto un anno prima, quando aveva messo in dubbio la versione ufficiale della Casa Bianca sugli attentati dell’11 settembre. La vecchia notizia è stata ripescata dai media britannici e statunitensi, e si prevede che questo costerà all’attrice francese la carriera a Hollywood, e forse nella Francia stessa, dato che la questione esplode proprio nel momento in cui il presidente francese Nicolas Sarkozy sta cercando un avvicinamento personale con la Casa Bianca.
Gli Oscar molto spesso provocano scandali che la stampa statunitense getta volentieri in pasto ai suoi lettori, ma questa è la prima volta che a una star viene presentato il conto in forma retroattiva.
Bisogna riassumere alcuni particolari. Il 25% della promotrice della campagna contro Marion Cotillard appartiene al gruppo Carlyle, un mega consorzio presieduto da un ex-capo del Pentagono, Frank Carducci, e specializzato nel controllo dei mezzi di informazione e di società dedite alla compravendita di armi.
È curioso: il gruppo Carlyle è stato per molti anni un’entità in cui convergevano gli investimenti di Bush padre e della famiglia bin Laden, oltre a quelli di George Soros, dell’ex-primo ministro britannico John Major, ...
di Giorgio Mattiuzzo
Se un merito può essere attribuito ad Adolf Hitler, esso consiste nell'aver avuto pochi obiettivi politici, ma di averli mantenuti saldi nel tempo. Per raggiungere tali obiettivi, Hitler non ha mai temuto di ricorrere a qualsiasi mezzo, compreso l'assassinio dei suoi stessi sostenitori.
Ma il principio fondante di tutto l'hitlerismo è stata la costruzione della Grande Germania e del suo "spazio vitale" (Lebensraum): a quest'idea tutto andava sottomesso. E l'economia doveva essere funzionale al conseguimento di tale obiettivo.
L'ideologia di Hitler inizia a prendere forma nel 1920, quando era ancora solo un militante del Deutsche Arbeiterpartei (DAP, Partito dei Lavoratori Tedeschi, destinato a divenire di lì a poco e sotto la sua guida il Nationalsozialistische Deutsche Arbeiterpartei, NSDAP) e pronunciò i famosi 25 punti programmatici, che si basavano sul principio: "il bene comune davanti al bene individuale".
Il punto 17 riguardava la questione agraria: "Sosteniamo una riforma agraria che si accordi ai nostri requisiti nazionali, e l'introduzione di una legge che espropri senza indennizzo i possidenti di qualsiasi terreno che sia necessario agli scopi comuni. L'abolizione degli interessi sui prestiti all'agricoltura e il divieto di tutte le speculazioni sulla terra." [1]
La questione agraria non era un semplice aspetto tecnico dell'economia del Reich, ...
di Marco Cedolin
L’impressione che gli uomini politici italiani, nonostante la veneranda età che li accomuna, stiano regredendo al periodo della scuola materna è già da tempo palpabile. Per prenderne coscienza basta leggere la lunga sequela di bugie con la quale stanno infarcendo i propri programmi elettorali, tanto pieni di false promesse fantasiose quanto assolutamente vuoti di contenuti. Basta leggere gli slogan puerili e ridicoli stampati a caratteri cubitali sui manifesti elettorali che già deturpano le nostre città, basta guardarli quando sono ospiti di una trasmissione televisiva e fingono di litigare come bambini pur ripetendo come marionette tutti le stesse cose, basta tornare con la mente alla surreale gara di sputi fra Barbato e Cusumano nell’aula del Senato.
Silvio Berlusconi, ieri di scena al Palalido di Milano, dinanzi ad una folla di suoi dipendenti imbandierata e festante, ha dimostrato come la regressione all’età infantile ...
Leggi tutto: Il grande tabù è infranto