Più che raccogliere soldi per Wikileaks, io vorrei che venisse fatta una campagna per rendere pubblici fin da oggi i nomi dei politici italiani che ci stanno silenziosamente portando dentro a questa gabbia di schiavitù e di follia, in modo da poterli processare un giorno per alto tradimento. E' una cosa così difficile da ottenere?
(Ricordatevi di attivare i sottotitoli in italiano).
Un interessante articolo di Blondet sulla "questione meridionale" vista da nord. I toni sono decisamente forti, ma c'è qualcuno che se la sente di dargli completamente torto?
di Maurizio Blondet
Anni fa andai in Sicilia in vacanza (mai più); e ci andai in auto, ossia sottoponendomi al ricatto malavitoso, orrendo ed offensivo dell’intelligenza e della civiltà, chiamato “Salerno-Reggio Calabria” (mai, mai più). All’imbarcadero, una enorme fila di auto in attesa del traghetto per Messina, e dei giovanotti che pretendevano di lavarci i vetri a noi in attesa – naturalmente prendendo di mira in modo specialmente molesto le targhe del Nord. Quando apostrofai duro uno di loro, non volevo mi lavasse il vetro , quello protestò con la seguente frase: “Ecche ddevo fa? Devo andà a rrobbà?!”
Il turismo nel Meridione è vissuto così. Come una opportunità interstiziale di fornitura di servizi-ricattuccio, una via di mezzo tra l’accattonaggio e il furtarello. Sto esagerando? Poche settimane fa m’imbarco ad Orio al Serio (Bergamo, il Nord) per Tessalonica, dove mi attende un resort 5 stelle che mi costerà la metà di qualunque destinazione turistica italiana, sul mare, davanti a una foresta…Ebbene, cosa succede? Cerco un carrello bagagli, e non ne trovo. Non c’è alcun carrello bagagli, nemmeno uno. Sono scomparsi da Orio al Serio. Negli aeroporti moderni ce ne sono a disposizione migliaia, in immensa abbondanza e gratis; negli italiani, sono a pagamento; a Orio al Serio, non ce ne sono affatto.
Poi mi accorgo che c’è un tizio, con una valigetta sdrucita a mano, che sta lì seduto in attesa. Ha un carrello e ci ha messo sopra la sua vecchia valigetta. [..]
Non sanno più cosa inventarsi, pur di tener viva la paura del terrorismo.
L'ultima barzelletta arriva dal Daily Mail, ed è stata subito ripresa dalla fedelissima ANSA (quelli che "i fatti, non le opinioni"): l'ISIS progettava di far saltare in aria la regina d'Inghilterra con una pentola a pressione, nella cerimonia di sabato prossimo a Londra, con un attentato "simile a quello della maratona di Boston".
Anzi scusate, l'ISIS "della Siria", per essere precisi, non una "ISIS" qualunque. Perchè è quello il nemico da combattere oggi, nel caso non lo si fosse capito.
"Fonti del quotidiano inglese - riferisce l'ANSA - parlano di un complotto orchestrato dai vertici Isis in Siria che prevede l'esplosione di un ordigno fatto con una pentola a pressione, come nell'attentato della maratona di Boston nel 2013."
Ve lo vedete l'arabo col tovagliolo in testa, che si avvicina alla regina durante la sfilata e le offre una pentola fumante dicendo "Ciao regina, mangia questa supa. Fatta mia mama per te, buona, buonisima, te lo giuro" e poi scappa via urlando "Allah akbaru!"
Nemmeno i Monthy Python riuscirebbero a fare una scenetta così divertente. [...]
Una petizione popolare per la legalizzazione della cannabis, postata sul sito del governo britannico dall'attivista James Owen, sta per raggiungere le 200.000 firme nell'arco di pochi giorni. Poichè la soglia minima di 100.000 firme è stata ampiamente superata, il parlamento inglese dovrà prendere in considerazione la possibilità di discutere in aula sui contenuti della proposta. Si prevede che questo possa avvenire nel mese di settembre.
Se avete amici in GB vi prego di far circolare questo video (è la versione completa del mio film in inglese), nella speranza che possa dare una mano a diffondere una conoscenza più corretta della questione cannabis. Grazie. (M.M.)
Un articolo del Guardian sulla petizione pro-cannabis.
di Giulietto Chiesa
E’ in corso uno scandalo davvero ignobile, che si colloca a metà strada tra la violenza imperiale, che ormai travalica i confini della decenza, e l’inganno mediatico che – in un’unica soluzione – giustifica la violenza e copre l’inganno.
Ohibò, di che si tratta? Dell’alleanza, finalmente ristabilita, tra gli Stati Uniti e la Turchia, a proposito delle modalità con cui (attenzione ai trucchi!) combattere più efficacemente il babau, cioè il cosiddetto Stato Islamico.
Di questo si tratta? Niente affatto, naturalmente. L’ “alleanza”, siglata nei giorni scorsi, non è “a due”, ma “a tre”. Il terzo alleato sono “gli “insorti siriani”. Così scrive, pudicamente, l’International New York Times(28 luglio) , per le firme di ben tre inviati (Anne Barnard, Michael R.Gordon e Eric Schmitt) che, in tal modo, condividono festosamente la menzogna e l’ipocrisia.
Con questo nobile compito – quello di combattere l’Isis – l’Impero e la Turchia costituiranno una bella “fascia”, lunga 60 miglia, al confine con la Turchia, nella quale si potranno sistemare “gli insorti siriani”, che altri non sono che i residuati del Free Sirian Army, mescolati con Al Qaeda.
La “striscia” altro non è che una parte del territorio di uno Stato sovrano, che si chiama Siria. Che viene così occupato simultaneamente da tre suoi nemici, mentre fingono di combatterne un quarto. [...]
di Maurizio Blondet
Lo dice la FAZ, lo ripete la Suddeutsche Zeitung: il ministro tedesco delle Finanze tedesco se l’è presa a morte perché Juncker, il capo della Commissione Europea, ha negoziato con Alexis Tsipras, mettendosi dalla parte del governo greco e impedendo la cacciata della Grecia dall’Euro, come voleva Schauble.
Il motivo dell’indignazione di Schauble? La Commissione si è comportata “come un’autorità politica”, mentre sono “dei funzionari, che devono essere subordinati ai politici”. E i funzionari si sono intromessi nella trattativa tra Schauble e Varoufakis “senza averne il mandato politico”. Peggio: “La Commissione si mette in scena ogni giorno di più come governo d’Europa”.
Sarebbe da abbracciare, se non fosse così antipatico.
A memoria d’uomo, è la prima volta che un ministro europeo, un governante, rimette al suo posto l’eurocrazia, rigettando la legittimità delle sue intromissioni. [...]
di Claudio Messora
Come avviene la creazione del denaro? I salvataggi servono a risolvere le crisi o sono le crisi che servono a giustificare i salvataggi? Perché i bilanci delle banche seguono regole diverse rispetto a quelle seguite da qualunque altra attività commerciale?
Per la prima volta, l’uno davanti all’altro, Marco Saba (spina nel fianco dei consigli di amministrazione delle banche e autore di alcune interrogazioni parlamentari) e Giovanni Zibordi (conosciuto come l’autore di Cobraf). Due ore per confrontarsi, senza esclusione di colpi ma civilmente, su un tema che divide l’opinione pubblica: il meccanismo di creazione del denaro e la sua legittimità.
Nella pagina di Byoblu (fonte) una lunga serie di link interessanti.
Nell'arco di soli sei mesi Podemos ha perso quasi dieci punti di percentuale nei sondaggi nazionali spagnoli.
A gennaio 2015 il partito di Pablo Iglesias registrava il picco massimo della sua breve storia, con il 28% del favore popolare, mentre in questi giorni la stessa cifra è calata al 18% circa.
Tre sono stati i motivi principali di questo crollo clamoroso. Il primo è stato il rifiuto da parte di Iglesias di fare un'alleanza con il partito di Izquierda Unida (che corrisponde più o meno al nostro SEL). L'intransigenza di Iglesias a qualunque tipo di alleanza sembra aver alienato molti potenziali elettori, che hanno preferito rivolgere altrove la propria preferenza. Il secondo motivo - e sicuramente il più importante - è stato l'entrata in scena del "partito gemello" Ciudadanos, una formazione popolare per molti versi simile a Podemos - ma decisamente più moderata nei toni - che sembra quasi creata apposta per portare via i voti a Pablo Iglesias. In questo grafico si vede chiaramente come, nel momento stesso in cui Ciudadanos entra in scena (Gennaio 2015), la loro curva inizia a salire mentre quella di Podemos inizia a calare. (Curiosamente, Podemos e Ciudadanos sommati darebbero oggi il 32% delle preferenze).
Il terzo motivo è quello che si potrebbe definire un "effetto Grecia" al contrario. [...]
Un folto gruppo di ricercatori, scienziati e personaggi noti - fra cui Stephen Hawking, Elon Musk e Steve Wozniak - ha pubblicato una lettera contro lo sviluppo delle cosiddette "armi autonome", ovvero tutte quelle armi che utilizzano l'intelligenza artificiale, e sono quindi in grado di agire al di fuori del controllo umano.
Questa è la traduzione della lettera:
Le armi autonome selezionano e affrontano il loro bersaglio senza un intervento umano. Queste armi possono includere, ad esempio, quadri-cotteri armati in grado di identificare ed eliminare le persone in base ad alcuni criteri predefiniti, mentre non includono i missili cruise o i droni pilotati a distanza, per i quali sono sempre gli umani a prendere la decisione di sparare.
La tecnologia dell' Intelligenza Artificiale ha raggiunto un livello tale da permettere di realizzare di questi sistemi - in termini pratici, se non legali - entro pochi anni e non decenni. La sfida è enorme, visto che le armi autonome sono state definite la terza rivoluzione nel mondo della guerra, dopo la polvere da sparo e le armi atomiche. [...]
Coby Persin è un personaggio di New York noto per i suoi scherzi girati con telecamera nascosta. In questo caso ha voluto fare quello che lui stesso ha definito un "esperimento sociale": vedere se i newyorchesi offrivano più volentieri dei soldi ad un senzatetto con la figlia a carico oppure ad un drogato che cerca denaro per comprarsi erba, droghe e alcol.