A chi ha a cuore la verità sull'11 Settembre, dobbiamo purtroppo dare una triste notizia. A chi è "di sinistra", un'altra ancora peggiore.
Il nostro nuovo film, intitolato "11 Settembre Ultimo Appello", era pronto per uscire in formato DVD, allegato ad un noto settimanale italiano. Questo era stato il motivo del nostro tergiversare nel dare informazioni più precise riguardo all'uscita: non volevamo creare nessun alone di mistero, ma semplicemente farvi una piacevole sorpresa. Invece la sorpresa l'abbiamo avuta noi, nel venire a sapere che all'ultimo momento il periodico se l'è fatta sotto, e che non se ne fa più nulla. Non è importante a questo punto stabilire di quale pubblicazione si tratti, quello che è importante è che questa si colloca chiaramente nella cosiddetta "area di sinistra".
Nello specifico, è avvenuto quanto segue: il direttore di questa pubblicazione (con la quale c'erano stati accordi preliminari, ma non impegnativi), ha visto il film finito, ed ha scelto di dichiarare, come motivazione del proprio rifiuto, che il suo giornale "appoggia la tesi ufficiale".
Ora, chiunque abbia visto "11 Settembre 4 anni dopo", il film "parziale" messo da noi in rete lo scorso Settembre, sa benissimo ...
di Stefano Serafini
Mi pare sia passato piuttosto in sottotono, almeno presso i media italiani, lo scandaloso discorso di Harold Pinter pronunciato in occasione del ricevimento del Premio Nobel 2005 per la letteratura, lo scorso 7 dicembre.
Presumibilmente perché egli ha voluto cogliere l'occasione di una platea mondiale per dire quello che milioni di persone desidererebbero urlare senza poterlo fare, e che le televisioni, obbedienti, tacciono. Con un monologo intitolato "Arte, verità e politica", l'intellettuale coraggioso si è esposto in vece del Segretario dell'ONU, o delle cancellerie internazionali, o dei partiti, o dei leader popolari, o persino delle agenzie di stampa; l'arte ha supplito alla coscienza perduta di chi governa, ed è così tornata finalmente a parlare, per bocca di Harold Pinter, di verità, assumendosene la responsabilità.
Ma quale verità? Non è la verità nell'arte, e nella fattispecie della specialità di Pinter, la drammaturgia, come egli stesso sostiene, "sempre elusiva"? In effetti, proprio ad apertura di discorso, citando se stesso, Pinter conferma di credere che non esistano distinzioni assolute fra reale e irreale, tra vero e falso, e che una cosa può essere sia vera che falsa allo stesso tempo. E' questo infatti il modo di procedere dell'arte nell'esplorazione del mondo. Ma al di fuori dell'ambito artistico la responsabilità civile ...
di Andrea Franzoni
Sono molte, specie nell'ultimo periodo, le storie di sfruttamento e di maltrattamenti ai danni degli operai cinesi. La Cina, paese che ci fa enormemente paura e che sembra sempre in procinto di schiacciarci, viene infatti dipinta come un regno di campi di lavoro pieni di forzati che vengono spremuti fino alla morte, lavorando decine di ore al giorno senza la minima protezione, e che vengono poi sbattuti tranquillamente per strada una volta inutili.
Questa situazione terribile, per la verità per nulla dissimile a quella nella quale versano milioni di lavoratori in Sud America, in Asia, in est Europa o in Africa, è al centro di una feroce strumentalizzazione mossa da interessi meramente economici, ovviamente, ma che prova a far leva sulla difesa dei diritti dei lavoratori rivendicando dazi, barriere e altre limitazioni sulle merci cinesi (andando contro agli stessi principi di libero mercato professati da decenni). Mentre il cinese viene sempre più stereotipato, e mentre gli industriali nostrani invocano uno sbarramento delle frontiere …
Questo è l'articolo originale sul possibile fallito attentato al presidente Bush, all'alba dell'undici settembre, di cui si è parlato ieri sera a Matrix
Proviamo ad immaginare la sera dell'11 Settembre 2001, come tutti la ricordiamo, con una piccola variante: il mondo osserva allibito gli schermi del televisore, sui quali non solo scorrono le immagini dell'attacco a Torri Gemelle e Pentagono, ma anche quelle relative all'assassinio del presidente Bush. E' stato ucciso quel mattino all'alba, nell'albergo della Florida in cui si trovava, e poche ore dopo Dick Cheney, che già aveva avuto in mano la situazione per l'intera giornata, a causa della sua assenza, ha giurato ed ha preso il suo posto. Le immagini di Laura Bush piangente, accanto alla bara del marito, uniscono una nazione che ancora non ha dimenticato i terribili giorni di Dallas. L'indignazione per le torri abbattute si moltiplica ...
Qualcuno, guardando distrattamente la televisione, crede di aver notato qualcosa di strano sullo schermo. Si concentra, guarda meglio, e si accorge che all'interno del flusso normale di immagini vengono messi in onda anche dei brevi fotogrammi, che con quelle imnmagini non c'entrano nulla.
Sembrerebbero dei classici messaggi subliminali, da tempo noti a tutti, e da tempo proibiti in tutto il mondo cosiddetto civile.
La persona si butta allora in rete, comunica la cosa su un forum, e scopre di non essere affatto un visionario. Altri avevano notato la stessa cosa. La notizia si spande veloce, e in qualche modo arriva persino su Striscia la Notizia.
In realtà, i messaggi subliminali si chiamano così …
(Segue: "Assimilato? No grazie" di Sergio Brundu)
Al di là delle discussioni sull'effettivo valore commerciale dei soldi, e sulla truffa a livello planetario ad opera delle banche centrali, c'è un secondo aspetto importante della moneta, ed è il suo valore simbolico. E' infatti la moneta, intesa come misura di ricchezza, la vera icona religiosa del mondo moderno. I soldi non separano solo i ricchi dai poveri, ma anche i "giusti" dagli "sbagliati", i vincitori dai vinti.
E così il sistema americano, perversamente, ha finito per replicare questo dualismo inconciliabile sulle stesse facce dei nuovi dollari che andranno al conio l'anno prossimo: la figura del conquistatore, e quella del conquistato. Nelle nuove monete avremo, da una parte, i vari presidenti americani (a turno, dal numero uno al numero trentasette - per fortuna i viventi sono esclusi), dall'altra, il volto dell'indiana Sacagawuea.
Chi era costei? Secondo la leggenda, un'indiana del Dakota che aiutò i "bianchi" …
Giungono segnali sempre più forti, dalle "stanze del potere", riguardo all'11 Settembre. Dopo le sortite esplorative di Panorama & soci (dalle parti di casa nostra), dopo il terrorismo preventivo alla Gentiloni ("infame" ci chi prova), dopo la "calata agli inferi" di Vittorio Zucconi (che ha dovuto ricorrere ad un Attivissimo qualunque, per difendersi dalla sete di verità dei suoi lettori), dopo il "garantismo" capovolto alla Teodori (la Commissione 9/11 ha confermato tutto, quindi è vero), dopo... beh, su Minoli stendiamo un p.v., è toccato ieri al Giornale sparare una bordata preventiva su Maurizio Blondet, da tempo in prima linea per la verità sull'11 Settembre.
Il quotidiano lo ha fatto ricorrendo a tutti i veleni conosciuti nel mondo dei pennaioli, ma soprattutto nell'ambito rigoroso della più grandiosa fallacia mai insegnata da Aristotele in poi: l'argomento ad personam. Screditare l'individuo, nel tentativo di screditare anche tutto ciò che dice.
Il titolo non si preoccupa certo di essere ambiguo: "Da Cuccia a bin Laden, le dietrologie dello specialista in complotti planetari". E già dal sottotitolo vieni a sapere che "Blondet fu licenziato in tronco da Avvenire", e che "al Corriere della Sera scriveva una rubrica intitolata realtà romanzata". Nella didascalia della foto ...
di Piero Merlo
L'altra sera avevo difficoltà a prendere sonno. La televisione era accesa e, nel tentativo di trovare qualcosa di interessante, ho pigiato sul telecomando il tasto di Raitre. Mi sono reso conto che era molto tardi in quanto stava per andare in onda "La storia siamo noi" per Rai-Educational. Subito dopo la sigla compare Giovanni Minoli che introduce l'argomento della puntata. Egli dice, più o meno:
- Oggi parliamo di eventi gravi che sono stati oggetto di alcuni processi.
- I giudici sono, però, giunti ad escluderne l'esistenza.
- Durante la nostra trasmissione proveremo che gli avvenimenti in oggetto ebbero veramente a verificarsi.
- Vi faremo ascoltare le dichiarazioni esclusive di un compartecipe, che non solo conferma tutto quanto emerse dalle inchieste giornalistiche dell'epoca ma fornisce nuovi inquietanti elementi...
Il sonno si fà sentire, ma faccio uno sforzo per restare sveglio ... Minoli spiega, evidentemente ed insolitamente emozionato, che sono emerse notizie sconvolgenti in merito agli avvenimenti dell'11 settembre 2001…
Quante volte abbiamo sentito dire che è mille volte più pericoloso, statisticamente parlando, viaggiare in automobile che non in aereo? Serve a poco, lo sappiamo, per far passare la paura di volare a chi ce l'ha, ma la cosa è assolutamente vera: se dividi il numero di passeggeri che vola ogni anno in tutto il mondo, per quelli che muoiono su uno di quegli aerei, ottieni una cifra risibile in confronto al numero di persone che salgono in macchina ogni anno, diviso per quelli che muoiono durante il viaggio su quella macchina.
Ma quante probabilità hai, salendo in macchina, di morire per un incidente aereo? Ieri un bimbo di sei anni ha scoperto che per lui ce n'erano a sufficienza. E' morto nella sua automobile, guidata dal padre a non più di 50 all'ora, quando un 737 che stava atterrando all'aeroporto di Midway, a Chicago, è "arrivato lungo", ha sfondato le recinzioni, ed è finito di traverso sull'autostrada che passa accanto. E' stata l'unica vittima di questa tirata di dadi quasi impossibile.
L'episodio sembra contenere la perfetta sintesi del conflitto irrisolvibile in cui ci siamo cacciati, come società, nel perseguire ...
Nel giornalismo americano vigono regole leggermente diverse dalle nostre. Per un reporter del New York Times, come del Chattanooga Gazette, è lecito dire "una fonte che preferisce rimanere anonima, ad alto livello governativo, mi ha rivelato che…". Se ci provi in Italia, ti ridono dietro per un mese. Ma negli Stati Uniti è una specie di codice d'onore, e c'è sempre il direttore del giornale che garantisce per te. Se per caso vieni smentito, tu non scriverai mai più una riga in tutta la tua vita, e il direttore viene con te a comperarsi una bella canna da pesca. In Internet le cose non sono così, ma ormai anche qui i siti di una certa reputaziona si stanno allineando, permettendosi di fare citazioni "anonime" basate sulla loro presunta credibilità. (Noi stessi, nel nostro piccolo, staremmo ben attenti a pubblicare una sola informazione non verificata sull'11 settembre, ad esempio. Ne basta una sbagliata, e hai chiuso).
Questa lunga premessa è per poter dare il giusto valore alla notizia che riportiamo, che appare appunto non su carta stampata, ma su un sito di una certa credibilità, Capitol Hills Blue. A giudicare dai contenuti, peraltro, non si fa nessuna fatica a credere che il dialogo riportato fra Bush e i suoi collaboratori sia assolutamente genuino. Nell'Ufficio Ovale si sta discutendo il rinnovo del Patriot Act, che i falchi vogliono …
Qando un gruppo di persone si unisce in protesta, e alza al cielo la voce che chiede giustizia, spera con tutte le forze che il resto del mondo lo ascolti, e faccia in qualche modo sentire il peso della propria partecipazione. Non ha infatti altra speranza che quella, visto che sicuramente non detiene abbastanza potere per cambiare da solo la propria sorte. E' gente che chiede aiuto al mondo, con tutta la voce che ha in gola.
Quasi sempre proteste del genere - almeno quelle legittime e genuine - sono accompagnate da un senso di indignazione talmente denso, che spesso ti arriva sotto la pelle, ti contagia, per un bel pò di tempo non ti abbandona più.
E' sicuramente il caso di questo documento, messo in rete dal "gruppo NO TAV di Roma", che pare avere la sua bella dose di lamentele per lo stesso progetto che sta mettendo sottosopra mezzo Piemonte. C'è anche un "però", però, che presenteremo alla fine.
INIZIO DOCUMENTO
Il gruppo NO TAV di Roma si è unito nella piena civiltà e nel pieno diritto di protesta ...
Leggi tutto: Le mani sporche di sangue