5G: il governo ci tratta come cavie – Le due Coree non sono poi così lontane - Che cosa sta succedendo in Cile?
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di Federico Giovannini
Samuel Langhorne Clemens è considerato uno dei più grandi umoristi di tutti i tempi. Romanziere di grandissimo successo secondo alcuni, dai suoi scritti, deriva la narrativa moderna americana.
Più noto con il suo pseudonimo Mark Twain, ci lasciò diversi aforismi, uno dei quali descrive con tinte ironiche quello che succede quando proviamo a svegliare qualcuno dal sonno della ragione:
"E' più facile ingannare la gente piuttosto che convincerla di essere stata ingannata."
In qualche modo il suo aforisma condensa quella che è l'essenza del mito della caverna di Platone.
C'è chi si affanna ad avere un eloquio più convincente o argomenti più inoppugnabili. Chi si appella alla Scienza o elabora ragionamenti con logiche stringenti. Ma nonostante tutto il più delle volte non funziona, si fa una fatica sfibrante e la persona rimane nella sua caverna, spesso reagendo anche violentemente; ma perché?
Argomenti trattati: Ilva: oltre i battibecchi di palazzo - Pace in Yemen? - Apre in USA Vaxxed2, intervista a Polly Tommey - Attentato a Ahmad Shah Massoud, e possibile attentato sventato a George Bush. - Giulietto Chiesa era in Afghanistan l'11 settembre 2001 (e ha visto cose che voi umani...)
Il Coordinamento Libera Scelta Emilia Romagna desidera contribuire alla 16° Giornata nazionale in ricordo delle persone decedute o rese disabili dai vaccini divulgando i dati ottenuti nei mesi scorsi riguardo ai danneggiati ufficialmente riconosciuti in Emilia Romagna.
Il nostro Coordinamento, che è nato come aggregazione di gruppi e comitati spontanei ed ha organizzato la manifestazione del 29 Giugno a Rimini, è da sempre vicino ai danneggiati e alle loro famiglie ed è impegnato a portare avanti ogni azione pacifica per promuovere un’informazione corretta e trasparente in campo vaccinale. Troviamo vergognoso e oltraggioso che certe istituzioni neghino l’esistenza dei danneggiati, rendendo queste persone vittime due volte: vittime degli effetti nocivi di un trattamento sanitario imposto, e vittime di uno stato che pubblicamente li nega e tenta di farli scomparire, forse perché non funzionali al marketing dei vaccini.
L’Italia perde la sua maggiore azienda, per decenni sorretta dallo Stato: a mangiarsi la Fiat è la Francia di Macron, con il gruppo Psa (Peugeot-Citroen-Opel) di cui il governo francese possiede il 13%. Il Cda di quello che diventerà il quarto produttore automobilistico al mondo, con 50 miliardi di dollari di fatturato, sarà guidato dall’attuale numero uno di Peugeot, Carlos Tavares, lasciando a John Elkann la presidenza del nuovo soggetto industriale. Clamorosa l’assenza totale della politica italiana: gli uomini del Conte-bis si limitano al ruolo di semplici spettatori, e tace anche l’opposizione. Silenzio generale, di fronte alla perdita definitiva del gruppo Fiat, fatto a pezzi nel corso degli anni. Stabilimenti delocalizzati in Polonia, Serbia, Turchia, Brasile, Argentina, India e Cina. E domiciliazioni “emigrate” in Gran Bretagna (sede legale), in Lussemburgo (fiscale) e negli Usa (borsistica). E ora, addio anche alla proprietà italiana del marchio, nonostante l’oceano di soldi – agevolazioni sugli stabilimenti, cassa integrazione – versati dai contribuenti italiani per tenere in piedi l’industria torinese. «Al silenzio della politica seguirà quello di giornali e televisioni», avverte il saggista Gigi Moncalvo: «Nessuno oserà contestare l’accordo, visto che il gruppo Fiat spende enormi quantità di denaro, in termini pubblicitari, sui media italiani».
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Il deputato di Italia Viva, Luigi Marattin, ha lanciato la proposta di “schedare” tutti gli utenti dei social più importanti, da Facebook a Twitter a Instagram, tramite l’upload di un documento di identità per ciascun account esistente. In proposito Marattin ha scritto: “Proponiamo che anche i social network, per legge ed avvalendosi di autorità terze, possano esser messi nelle condizioni di garantire che ad un account corrisponda un nome ed un cognome di una persona reale, eventualmente rintracciabile in caso di violazioni di legge.”
Marattin propone di lasciare comunque agli utenti la possibilità di utilizzare un nickname, ma vorrebbe che ad ogni account potesse corrispondere una persona fisica, in modo da poter risalire a quest’ultima in caso di violazione della legge.
In altre parole, Marattin vorrebbe spostare la responsabilità oggettiva, che ora è a carico della piattaforma social, a responsabilità soggettiva dell’utente specifico.
Ragazzi, io sulla situazione politica italiana e sui 5 Stelle ho già detto tutto quello che dovevo dire, e non vorrei ripetermi inutilmente. Immagino però che vogliate commentare il risultato elettorale in Umbria, per cui vi lascio questo spazio a disposizione. Perfavore non litigate.
Leggi tutto: Contro TV: puntata 8 nov. 2019