di Marcello Pamio
Oggi vero e falso sono la stessa cosa,
talmente identici da non essere più distinguibili,
e anzi hanno finito per farsi intercambiabili.
Il tormentone estivo quest'anno non è una canzone di Mahamood, ma un’applicazione per il cellulare. L’app che sta facendo letteralmente impazzire il cyberspazio, vip compresi, si chiama «FaceApp». Una applicazione prodotta nel 2017 dalla società «Wireless Lab OOO» con sede a San Pietroburgo, fondata da un certo Yaroslav Goncharov. Nel mondo sempre più persone la stanno usando e i numeri parlano da soli: «oltre 80 milioni di utenti attivi». Così almeno è quanto scritto nel sito ufficiale.
Cos'ha di così attraente FaceApp?
Innanzitutto l’utilizzo è facilissimo e immediato: una volta scaricata gratuitamente da PlayStore o AppleStore, basta farsi una fotografia in primo piano (selfie) con il cellulare e poi ci penserà l’applicazione a trasformarla con dei filtri appositi. Fin qui nulla di strano: esistono centinaia di programmi di grafica che modificano e alterano le foto, per cui cosa c’è di speciale in questa?
Per capirlo è necessario conoscere il cuore e il cervello di «FaceApp»: potenti algoritmi di Intelligenza Artificiale! Avete letto bene, questa non è una normale applicazione, perché qui viaggiamo nel mondo dell’AI.
Lo spiega lo stesso fondatore Goncharov: «abbiamo sviluppato una nuova tecnologia che sfrutta le reti neurali per modificare in maniera realistica il volto nelle foto».
Di solito metto la puntata di Bordernights nei commenti liberi, ma l'intervista che abbiamo realizzato oggi all'avv. Miraglia merita l'attenzione della homepage.
Segnalazioni e commenti degli utenti sulle notizie più recenti.
**********************************************************************
AVVISO: 1) Da oggi per aprire nuovi thread nel forum dovete chiedere il mio permesso. 2) Causa eccessivo afflusso di idioti sul sito, le iscrizioni sono temporaneamente chiuse. Facciamo un pò di pulizia.
ATTENZIONE: Da oggi per aprire nuovi thread nel forum dovete chiedere il mio permesso. Questo sito sta diventando uno zoo. (M.M.)
*************************************************************************************************************
di Giorgio Cattaneo *
Era nell'aria: il Governo del Tradimento si sarebbe apprestato a rimangiarsi anche l'ultima delle sue promesse. Ovvero: non gettare via miliardi in valle di Susa per il Tav Torino-Lione, senza prima averne verificato l'utilità. La verifica – la prima, nella storia – era arrivata nei mesi scorsi dopo decenni di silenzio da parte dei governi romani, per merito del ministro Danilo Toninelli. Verdetto negativo, firmato dal più autorevole trasportista italiano, il professor Marco Ponti, già docente del Politecnico di Milano e consulente della Banca Mondiale: un'opera faraonica e completamente inutile, perfetto doppione della linea Italia-Francia che già attraversa la valle di Susa, collegando Torino e Lione via Traforo del Fréjus, da poco riammodernato al prezzo di quasi mezzo miliardo di euro per consentire il passaggio di treni con a bordo i Tir e i grandi container “navali”. Lo sapevano anche i sassi, peraltro: il traffico Italia-Francia è praticamente estinto. Lo chiarisce la Svizzera, delegata dall'Ue a monitorare i trasporti transalpini: l'attuale linea valsusina Torino-Modane-Lione, ormai semideserta e destinata a restare un binario morto anche nei prossimi decenni, potrebbe aumentare del 900% il suo volume di traffico, se solo esistesse almeno il miraggio di merci da trasportare, un giorno.
In questa intervista di Margherita Furlan, Enzo Siviero analizza le motivazioni - secondo lui sbagliate - che hanno portato alla demolizione dei resti del ponte, critica i filmati manipolati o assenti, e torna a proporre la sua ipotesi di un "aiutino" intenzionale nel crollo originale.
Il problema di Bibbiano lo conosciamo tutti: una vera e propria organizzazione criminale, che toglieva i bambini alle proprie famiglie per darli in affidamento, dietro lauti compensi in forma di "assistenza sociale".
Un giro di soldi repellente, che ha visto il coinvolgimento di sindaci, psicoterapeuti e assistenti sociali, e che poteva restare in piedi soltanto con la complicità di tutte le persone coinvolte.
Ma quante Bibbiano ci sono in Italia? Perché qui il problema è semplice: se esiste un meccanismo grazie al quale il bambino sottratto e dato in affidamento ha un suo "valore intrinseco" (il bambino cioè "vale" in base alla quantità di soldi che può fruttare sotto forma di assistenza sociale), allora soltanto un idiota potrebbe pensare che quello di Bibbiano sia un caso isolato.
Se questa è la formula, Bibbiano rischia di essere soltanto la punta dell'iceberg, e probabilmente di situazioni simili in Italia ce ne sono a centinaia.
Una volta facevi il giornalista. Una volta sapevi affrontare qualunque argomento, anche il più controverso, con equidistanza e con obiettività, stando ben attento a non far entrare le tue opinioni personali nel dibattito in corso.
Oggi invece hai completamente rinunciato al sacro principio su cui è basato il tuo mestiere, che è quello dell'obiettività, e ti sei apertamente schierato, su tutte le questioni più controverse, come una comare da cortile.
Urli e ti agiti per imporre le sue opinioni, approfitti del tuo palcoscenico televisivo per fare dei piccoli comizi travestiti da editoriale, ed arrivi persino ad insultare le persone che non la pensano come te.
L'ultimo caso, in ordine di tempo, è stato l'infelice post di ieri, nel quale davi dei "fessi" a tutti coloro che non credono che siamo stati sulla luna. Per la precisione, hai scritto: "Un saluto ai fessi che non credono che l'uomo sia andato sulla luna. Senza quell'impresa non esisterebbe gran parte delle conquiste tecnologiche che vi permettono di non confinare al tavolo del bar le vostre 'opinioni' ".
Segnalazioni e commenti degli utenti sulle notizie più recenti.
Scarica la versione in HD da Vimeo On Demand
Ordina il DVD da luogocomune
Qui la homepage di American Moon
Bella intervista di Claudio Messora al dott. Wakefield. Una lezione di onestà intellettuale basata su sani principi morali che ormai sembrano dimenticati.
Leggi tutto: Il lato oscuro di FaceApp e DeepFake…